L’Inter cede di nuovo al Novara, la crisi è riaperta

L’Inter cede di nuovo al Novara, la crisi è riaperta

Di Mauro Giordano

«Momento no». Secondo Claudio Ranieri la striscia negativa dell’Inter che riallontana il terzo posto, utile per la qualificazione ai preliminari della prossima Champions League, si può riassumere in queste due semplici parole. Il «momento no» del quale parla il tecnico nerazzurro è rappresentato dalle ultime quattro giornate di campionato avare di soddisfazioni. Tre sconfitte e un pareggio contro avversari non proprio irresistibili al quale va aggiunta pure la sconfitta con conseguente eliminazione dalla Coppa Italia con il Napoli. L’ultima in ordine di tempo quella con il Novara, capace di riuscire a imporsi al Meazza dopo cinquant’anni. Per farlo è bastato capitalizzare al meglio il gol capolavoro di Caracciolo. Zanetti e compagni non sono riusciti a trovare smagliature nell’ottima corazza difensiva impostata da Mondonico e per i piemontesi sono arrivati i 3 punti, esattamente come quelli ottenuti all’andata al Piola. Dei 16 totalizzati finora, 6 portano la firma nerazzurra. Insomma bottino pieno, se il Novara incontrasse ogni domenica l’Inter sarebbe già salvo.

CRISI – Sette vittorie consecutive tra la fine dell’anno e il mese di gennaio avevano fatto ben sperare per una rimonta. Qualcuno aveva pure intravisto delle possibilità scudetto, sinceramente eccessive. Inspiegabile questo nuovo calo di prestazioni degli uomini di Ranieri, che dopo aver affrontato e sconfitto avversari come Milan e Lazio, sono incappati in figuracce clamorose andando a perdere a Lecce e subendo una dura lezione dalla Roma di Luis Enrique. La difesa impenetrabile di qualche settimana fa è un lontano ricordo e sembra essere tornata ai livelli pessimi di inizio stagione. Nemmeno un Milito travolgente è riuscito a trascinare la squadra: la partita rocambolesca pareggiata con il Palermo dopo 4 reti del Principe ne è una perfetta dimostrazione. Inoltre il 22 febbraio ricomincerà la Champions League. Una complicazione per riuscire a strappare il terzo posto, preambolo all’Europa che conta. Un’impresa di per sé difficile, con la Lazio avanti di 6 lunghezze, l’Udinese di 5 e la Roma dietro in piena rimonta. Già da venerdì contro il Bologna è obbligatoria una vittoria.

I PROBLEMI – È complicato individuare degli errori da correggere in una squadra attualmente inguardabile. Certo bisogna incominciare a prendere meno gol, quindi Ranieri farà bene a sistemare la difesa, magari rilanciando Ranocchia viste le prestazioni deludenti di Samuel e Lucio. Il mercato ha portato qualche rinforzo a centrocampo: Palombo può essere utile, ma non basta. Da valutare Guarín, arrivato dal Porto. Sneijder stenta a riprendersi il ruolo di fonte del gioco anche perché è stato spesso messo in secondo piano dall’allenatore. Stranamente quello che doveva essere l’uomo chiave si sta trasformando in un problema da risolvere, senza di lui l’Inter aveva inanellato il filotto di successi. Inoltre la partenza di Thiago Motta per il Psg ha tolto la poca qualità presente in mezzo al campo, anche se chi si strappa i capelli per questa cessione è eccessivamente esagerato. In compenso l’attacco può contare su un Milito in grande forma, basterebbe affiancarli il partner più in palla tra Pazzini e Forlan. Attualmente l’uruguaiano non può nemmeno lontanamente considerarsi il sostituto di Eto’o. Troppi infortuni e partite giocate senza mordente.


IL FUTURO – Da qui a maggio è necessario ricompattare il gruppo e provare a salvare il salvabile. Fuori dalla Coppa Italia, restano campionato e Champions. Fino alla fine sono vietati ulteriori sbandamenti, se si vogliono raggiungere degli obiettivi minimi: terzo posto in Italia e quantomeno i quarti di finale in Europa. Con un sorteggio benevolo, senza incroci con Barcellona e Real Madrid, si potrebbe addirittura pensare a una semifinale. Ma deve cambiare la musica e Ranieri deve impartire spartiti migliori. Un ulteriore cambio in panchina non appare auspicabile e tra l’altro non sarebbe utile. Ormai meglio chiudere con un uomo di esperienza come il mister romano, poi si vedrà. Ma è utile ribadire un concetto: all’Inter servono grandi allenatori. Chi vuol capire capisca.

Mauro Giordano

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