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Garrone s'offre, la Sampdoria soffre

Garrone s'offre, la Sampdoria soffre

Di Daniele Mosconi

La Samp in questi ultimi giorni è un pieno di notizie. Una manna dal
cielo per chiunque voglia farne un articolo. Di materiale ce ne quanto
basta.
La Samp che crolla dinanzi al Napoli ed è incapace di pareggiare
contro il Cagliari. La cessione di Pazzini che scombussola
ulteriormente i piani di Di Carlo. Gli arrivi non entusiasmanti di
Perticone e Martinez in difesa. Ma una notizia ci ha fatto pensare più
delle altre.
Le parole del presidente della Samp Garrone. Il personaggio non è uno
che si concede molto volentieri alle telecamere e quella volta che lo
fa non parla mai a vanvera. Però spesso bisogna saper leggere nelle
righe di certe dichiarazioni per riuscire a fare un 1+1 abbastanza
nitido.
Spesso il presidente della Samp ha parlato della necessità, sacrosanta
con l'arrivo dalla prossima stagione del fair play finanziario, del
cercare di limitare i danni nei bilanci. Ma mai come in questi ultimi
giorni si è spinto oltre, dichiarando in un gergo quasi vendicativo,
di una rottura della "corda", di una cessione della Samp ad altri. Lui
l'ha solo ventilata ma noi crediamo che il personaggio, che non parla
mai a caso, abbia detto più di una verità con quelle parole. Ma non
basta. Perchè poi il presidente della Samp ha detto una cosa molto più
nitida: "i soldi di Pazzini serviranno a ripianare il buco di bilancio
che negli ultimi anni è stato in passivo di 5,17 e 10 milioni di
euro".
In quel momento abbiamo capito le dichiarazioni della corda. Finchè la
situazione a livello di bilancio era in rosso, il presidente non si è
mai sognato di parlare di corde che si spezzano. Non appena ha trovato
l'occasione giusta con la cessione di Pazzini e ha ripianato il debito
subito ha tirato fuori il discorso di una ipotetica vendita della
società. Ci sta, non possiamo fare gli ipocriti, ma neanche dobbiamo
vivere con le fette di prosciutto agli occhi.
Si è anche parlato di un accordo di affari privati nella vendita di
Pazzini all'Inter, tra i petrolieri Moratti e Garrone. Uno "svende" il
Pazzo all'Inter, l'altro si premurerà di fare un prezzo equo in un
loro affare tra petrolieri. Affari privati sulla pelle della passione
dei tifosi?
La tifoseria, perchè anche lei entra in scena in questo tourbillon,
non è stata ferma e ha deciso di convocare il presidente della Samp in
un assemblea pubblica. Il presidente, che di solito è sempre molto
disponibile verso gli incontri con i club blucerchiati, ha declinato
l'invito adducendo la motivazione che il momento non è adatto. Perchè?
Aveva paura di essere contestato? Crediamo che un uomo pubblico,
Garrone lo è, debba sempre accettare tutto. Compresi gli insulti. Gli
applausi sono piaciuti e sono arrivati, ma ora la tifoseria si sente
presa in giro.
Alcuni tifosi hanno scelto una via più spiccia per risolvere i
problemi, ma dubitiamo molto che siano arrivati nella sede di
"Telenord" con l'obiettivo di menare le mani. Gli alterchi non nascono
mai preventivamente.
La maggioranza dei gruppi della Sud ha emesso un nuovo comunicato in
cui si chiedono in sostanza 2 3 cose basilari: la estromissione dai
piani societari di gente di provata fede genoana. L'esonero immediato
di Di Carlo e se mai ci sarà una vera ipotesi di vendita della
società, di preoccuparsi di lasciare la Samp in buone mani. Raramente
abbiamo visto la tifoseria entrare "a gamba tesa" nelle scelte della
società.
Non ci sentiamo di condannare la passione della tifoseria blucerchiata
che a nostro modo di vedere raramente ha contestato la squadra in
questa stagione. Di motivazioni per fischiare a più non posso la
squadra ogni Domenica in casa ce ne erano tante. Sono stati anche
troppo pazienti.
Crediamo che anche gli arrivi non esaltanti di Perticone e Martinez
abbiano fatto traboccare un vaso che continuava a prendere acqua e
arrivato ad un limite massimo abbia traboccato.
Sull'ipotesi dell'esonero di Di Carlo non crediamo che il presidente
li accontenti. Non dimentichiamo che Garrone mai ha esonerato un
tecnico prima della fine della stagione. Si è anche parlato che se la
Samp dovesse uscire sconfitta anche da Udine, di un arrivo di Gianni
De Biasi. A questo punto non sappiamo se sia meglio la padella o la
brace. Affidarsi a De Biasi sarebbe una sconfitta maggiore di quando
si è deciso di dare la prima squadra a Di Carlo.
Stasera la Samp gioca al "Friuli" contro la super Udinese di Guidolin.
Avversario scomodo se ce ne uno adesso per la Samp.
Lo scorso anno di questi tempi esordiva Pozzi nella Samp di Del Neri,
che aveva litigato con Cassano (famosa la frase del tecnico di
Aquileia che rivolto a Garrone in una cena gli disse: caro presidente,
stia attento perchè Cassano quando potrà, tradirà anche lei. Il
presidente, risentito da queste parole lo redarguì a brutto muso, se
la legò al dito e a fine stagione fu uno dei motivi del divorzio),
fatto passare per un infortunio, sempre al "Friuli" contro un Udinese
che in casa faceva paura. La Samp veniva da un paio di mesi neri, i
classici mesi di Dicembre e Gennaio di Del Neri. In quella Domenica la
Samp tirò fuori l'orgoglio ferito di un pugile quasi al tappeto che
non accettava l'ipotesi di perdere senza combattere. Il resto è
storia.
In pochi mesi il giocattolo si è rotto. Ma siamo sicuri che la Samp
non abbia in cascina ancora un minimo di determinazione per rialzarsi
già da stasera?

Daniele Mosconi

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Desolazione Blucerchiata

Desolazione Blucerchiata

Di Daniele Mosconi

Dopo la figuraccia contro la Juventus la partita di Coppa Italia
contro il Milan aveva dato qualche flebile speranza alla Samp. Contro
i rossoneri nella ripresa si era vista una Samp che riusciva a dare
filo da torcere ad una squadra come il Milan. Avevamo però detto che
l'impegno al "San Paolo" di Napoli non sarebbe bastato.

Fummo facili profeti perchè la Samp a Napoli non è mai esistita,
giocando sicuramente la peggiore prestazione stagionale. Travolti da
un Napoli forte, ma agevolato da un atteggiamento della Samp che a
tratti sembrava autolesionistico. Contro il Cagliari ci saremmo
aspettati qualcosa di diverso, almeno dal punto di vista dell'impegno.

Almeno quello c'è stato ma non è bastato perchè con un gol di
Naingollan il Cagliari fa il colpo della serata e affonda una Samp
sempre più desolante.

Differenze tra Napoli e Cagliari? Solo l'impegno perchè per il resto
si è vista la solita confusione e incisività che si limita a qualche
mischia. Un solo dato che dice tutto: tiri in porta 1. Questo dice
tutto su una situazione che ora rischia di travolgere una squadra che
ad Agosto, non dimentichiamolo mai, si giocava l'accesso al main draw
di Champions contro il Werder Brema. Di chi la responsabilità di tutto
questo? Di tutti, inutile dire chi è maggiormente colpevole e chi
meno.

Si è chiuso il calciomercato di riparazione e la Samp non ha trovato
di meglio che prendere 2 difensori: Perticone e Martinez. A noi
francamente cadono le braccia. E' partito Pazzini e la società non ha
trovato nessun attaccante da aggiungere alle 3 punte della 1a squadra,
Pozzi Macheda Maccarone. Si era provato a prendere Corradi ma questi
ha rifiutato. Francamente non capiamo cosa potesse dare un giocatore
che nelle ultime 2 stagioni ha segnato 1 gol.

La situazione a Genova adesso è tesa, si è parlato di una
contestazione che non abbiamo sentito. Il troppo stroppia e qualche
volta i fischi non fanno mai male.

Non vorremmo che la tifoseria, dopo il "la corda si può spezzare" di
Venerdì scorso pronunciato da Garrone si sia, come dire, impaurita. A
Genova c'è la convinzione che se va via Garrone la Samp rischia di
fare una brutta fine. Non capiamo dove sia a questo punto la
differenza tra la gestione Garrone attuale e una amministrazione
controllata.

Garrone ha le sue responsabilità e domani dovrebbe partecipare ad un
incontro con la tifoseria per dare delle spiegazioni. Questo incontro
la tifoseria l'ha chiesto per parlare della Samp ma senza intaccare le
scelte della società. Allora che riunione è? Se si chiede un incontro
con il presidente e non si chiedono spiegazioni su una campagna
acquisti deficitaria, di cosa si parlerà? Di aria fritta?

La Samp questa sera, nonostante nel secondo tempo il Cagliari abbia
giocato in 10 per l'espulsione di Agazzi non ha saputo cavare un ragno
dal buco. Il gol comincia ad essere un problema serio per una squadra
che già prima di questa astinenza, di gol non è che ne facesse tanti.
Ma ora siamo arrivati alla 4a partita senza gol. Maccarone è arrivato
da poco e nonostante tutto l'impegno c'è ma non basta. Su Macheda lo
abbiamo detto non si poteva pretendere di più, però a questo punto una
domanda bisogna porsela: il ragazzo gioca male perchè Di Carlo non sa
sfruttarlo? Pozzi è infortunato ma finora anche quando ha giocato, non
ha mai inciso più di tanto, solo 3 gol. Questa sera il talento del
Manchester è partito dalla panchina e non ne abbiamo capito il motivo.
Ha giocato dall'inizio Biabiany che in coppia con Maccarone non hanno
prodotto nulla di eccezionale. Scegliere Biabiany al posto di Mannini
o Guberti e giocare con Macheda e Maccarone da subito magari non
avrebbe risolto nulla, però se in casa, contro il Cagliari, non giochi
con le 2 punte, quando vuoi giocarci?

La situazione è questa, quindi crediamo che a questo punto vada presa
una decisione. Aspettarsela da Garrone ci risulta difficile e la palla
passa a Di Carlo. L'allenatore ha fallito, inutile fare tanti giri di
parole, continuare è solo deleterio, per lui in primis. Le sue
dimissioni possono dare un segno. Ci rendiamo conto che lui non ha
colpe, perchè la mentalità è quella. 7 mesi, la situazione non è mai
cambiata. La Samp non ha un gioco, è abulica, si impegna ma non riesce
a buttarla dentro. La tifoseria non lo ha mai amato e lui non ha mai
fatto nulla per farsi amare. La Samp può ritrovare uno slancio diverso
con un allenatore che la faccia giocare diversamente. Ci rendiamo
anche conto che il materiale umano è questo ma Di Carlo non ha saputo
mai fare di questo gruppo un vero totem su cui puntare. Arriverà mai
questa decisione?

Daniele Mosconi

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Sampdoria: who's next?

Sampdoria: who's next?

Di Daniele Mosconi

Domenica abbiamo assistito a una delle peggiori partite del campionato della Samp. La sfida contro la Juventus è stata qualcosa di indecente e noi abbiamo deciso di non commentarla. Ci spiace ma dinanzi a certi spettacoli anche il buon senso si fa da parte.

In 7 giorni di notizie ne sono arrivate tantissime. Neanche il tempo di esultare per l'arrivo di un attaccante come Maccarone, che contro il Milan in Coppa Italia ha dimostrato di essere un attaccante di quelli che servivano come il pane a Di Carlo. Tempo di 48 ore e la Samp cede alle "sirene" di Moratti e i suoi 13 milioni e Pazzini passa all'Inter. Nessuna squadra in una settimana è riuscita a fornire così tanto materiale come lo ha fatto questa settimana la Samp. Dovremmo esserne contenti ma ci limitiamo a ragguagliarvi e dirvi che siamo molto delusi.

In meno di 7 mesi la società è stata capace di vendere tutto l'attacco, tranne Pozzi, che si è provato anche a darlo in prestito visto che al prezzo (5 milioni e mezzo) che la società lo ha comprato poi è davvero difficile che qualcuno si presenti alla porta di Garrone con un'offerta pari o maggiore di quella cifra. Inutile che Garrone dica che Pozzi non si vende, a quella cifra che lo ha comprato nessuno si presenterebbe per pernderlo. Questa è la triste realtà. Parliamo di Marilungo, bruciato facendolo giocare tornante destro e svenduto a 5 milioni di euro all'Atalanta che tra qualche anno lo venderà al triplo di quello che lo ha comprato con tanti ringraziamenti a Garrone (a questo punto ci devono spiegare a cosa serve far crescere i giovani se poi li vendono neanche formati del tutto).

E' andato via l'indisciplinato Cassano, l'unica mossa giusta che abbiamo ritenuto giusto fare dopo quello che il ragazzo ha fatto. E' stato venduto proprio in queste ore Pazzini e ora la Samp si ritrova per la trasferta di Napoli con 2 soli attaccanti, Macheda e Maccarone, visto che Pozzi è infortunato.

Noi capiamo l'uovo oggi e non attendere la gallina domani però qualcuno dotato di buon senso dovrebbe dire a Garrone che in 7 mesi sono arrivati un bel pacchetto di soldi, la scorsa stagione la squadra è arrivata 4a e nonostante questo traguardo raggiunto non ha ritenuto Garrone di investire per fare una stagione sugli scudi. Il ragionamento fatto fin dall'inizio a tutti gli allenatori che si sono presentati all'incontro con Garrone è stato abbastanza chiaro: qui non si vende e non parte nessuno ma neanche compriamo. Questa squadra è arrivata 4a quindi non c'è bisogno di aggiungere e togliere nulla. L'unico che ha accettato è stato Di Carlo che ha sfruttato la chance e nonostante i mille mugugni sotto voce ha scelto di giocarsi l'opportunità data. Al momento possiamo dire che la sta sfruttando male. Di Carlo ha una mentalità e da quella non si scosta, la squadra paga la prevedibilità di manovra e gli altri ormai sanno come affrontare la Samp.

Adesso la tifoseria mugugna per non dire di peggio e crediamo che abbiano più di una ragione per farlo. Così facendo Garrone e soci gettano al vento un progetto che ha portato la Samp, come obiettivo massimo, il 4° posto. Un estate intera a cercare un terzino destro e un ala sinistra. Sono arrivati Zauri come terzino e Guberti come ala sinistra entrambi in comproprietà. Questo significa che il prossimo anno potrebbero non essere più alla Samp. Ottimo modo di gestire una società.

Nonostante questo Garrone ha parlato di "una corda che si potrebbe spezzare". Non è un modo intelligente per affrontare il malumore della tifoseria questo. Crediamo che alla tifoseria vadano dette parole di verità. Aspettiamo che Garrone, a cui va dato atto di averci messo sempre la faccia, dica adesso quali sono le potenzialità della Samp. Perchè adesso come è la situazione, parlare di Europa ci pare eresia pura. Con 3 attaccanti di numero basta un infortunio per mettere in allarme Di Carlo.

Rimaniamo davvero basiti di fronte a tutto quello che è successo alla Samp. Si è infranto un bicchiere di cristallo a terra e ora raccoglierne i cocci sarà lavoro molto duro e ci vorrà molto tempo.

Di Carlo deve preparare la partita con il Napoli con i giocatori contati, visto che avendo solo 2 attaccanti effettivi e arruolabili dovrà fare a meno anche di Gastaldello e Lucchini, con la coppia Volta Accardi pronta per sostituirli. Abbiamo visto l'elenco dei giocatori convocati e dobbiamo dire che se non sapessimo che la Samp gioca in A avremmo dei dubbi a crederlo, visto che sono stati convocati solo 2 attaccanti. Neanche in C esistono queste cose. Speriamo e crediamo che sia così, che la società compri un attaccante perchè con 2 punte e mezzo non crediamo che si possa affrontare un intero girone di ritorno. Di Carlo ha le sue colpe ma trovarsi in una situazione del genere è davvero indegno.

Parlando della partita di domani, vogliamo sperare in una prova d'orgoglio della squadra a dimostrazione che le tante critiche che stanno piovendo sulla società le possa mettere a tacere con una vittoria in quel di Napoli. La vediamo difficile come ipotesi perchè questo Napoli fa davvero impressione. Adotta un gioco che rischia di metterti ko in qualunque momento. Vorremmo affidarci all'orgoglio ferito della Samp ma capiamo che domani a Napoli non basterà. Anche se la prova contro il Milan, almeno il secondo tempo, ci ha fatto vedere sprazzi di bella Samp come poche volte l'abbiamo vista quest'anno. Non ci resta che aggrapparci a questo e dire Forza Samp!

Daniele Mosconi

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Sampdoria - Juventus: Partita indegna

Sampdoria - Juventus: Partita indegna

Di Daniele Mosconi

Partita vergognosa, il wrestling è più serio. Samp una sola parola: indegna! un sentito ringraziamento a quei tifosi che ancora non hanno perso la pazienza nel vedere (non) giocare questa squadra. Per il resto io mi rifiuto di commentare questa farsa schifosa!

Daniele Mosconi

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Sampdoria - Juventus: Sfida al passato guardando al futuro

Sampdoria - Juventus: Sfida al passato guardando al futuro

Di Daniele Mosconi

Dopo 120 minuti di battaglia e la lotteria dei rigori, che una volta tanto gli sorride, la Samp si qualifica per i quarti di finale di Coppa Italia. Un barlume di luce in mezzo a tanto grigiore.

Ultimamente la Samp non ha dimostrato vivacità e gli ultimi risultati sono lì a dimostrarlo. La vittoria in Coppa Italia può dare uno slancio maggiore ad una squadra che ha iniziato il 2011 nello stesso modo con cui aveva finito il 2010: con mancanza di continuità, che poi è una variante della mancanza di gioco.

Spesso da queste pagine abbiamo criticato Di Carlo e il suo atteggiamento molto "provinciale" di affrontare l'avventura con la Samp. Non neghiamo che parecchi episodi non sono girati a favore della Samp, ma è anche lampante che questa Samp continua a non avere un gioco. Anche a Roma, settimana scorsa, si è vista una Samp che ha fatto il compitino. Ordinata in campo ma poco incisiva e priva di fantasia al momento giusto. La partenza di Cassano si è sentita, perchè il talento di Bari vecchia aveva quello spunto che permetteva ai compagni di trovare il modo per battere a rete. Ne usufruiva a volontà Pazzini. Proprio l'attaccante è quello che ne ha risentito di più, perchè dopo il suo allontanamento, la Samp ha trovato enormi difficoltà nel dare palloni giocabili a Pazzini. Di Carlo ha avuto circa 3 mesi per attuare un cambiamento ma al momento si continua a non vedere nulla di nuovo.

L'arrivo di Macheda non ha risolto tutti i problemi della Samp, ma questo si sapeva. Però se il ragazzo ha lasciato Manchester, lo ha fatto per giocare, non per restare in panchina anche a Genova. Se ogni volta gli si concedono poco più di 20 minuti, valeva la pena di prenderlo? E' masochistico continuare a giocare con Pazzini e Pozzi che sono 2 prime punte e a lungo andare si pestano i piedi. L'attaccante ex Empoli ha avuto parecchie opportunità per mettersi in mostra in questa stagione e la partenza di Cassano lo ha favorito, ma lui ha continuato a non ripagare la fiducia del tecnico. La scelta della società di pagare un giocatore 5 milioni e rotti uno che in 2 stagioni e 31 presenze nella Samp ha segnato solo 5 gol ha dell'autolesionistico. Perchè il problema poi è riuscire a venderlo ad una cifra migliore o pari per non perdere l'investimento.

Il presidente Garrone stravede per Pozzi. Bontà sua, però crediamo che il presidente elogi Pozzi anche perchè quando si paga un giocatore quella cifra ci manca soltanto che lo si disprezzi. Fa parte del mondo del calcio anche questo, però i numeri lo smentiscono in pieno.

Contro la Juventus la Samp giocherà contro il suo più recente passato. Con Del Neri la Samp ha toccato l'apice dopo parecchi anni di buoni campionati, arrivando ad un 4° posto che ha del miracoloso. Tutto il gruppo lo scorso anno a fine Gennaio si fece forza e con uno sprint impressionante bettè la Roma a domicilio il Milan e vinse il derby contro il cugini del Genoa.

Acqua passata perchè questa Samp, nonostante 9\11 sono gli stessi dello scorso anno, è diversa e continua a non convincere.

All'andata finì 3-3 e si vide una delle più belle Samp della stagione. Contro le grandi la Samp ha sempre fatto una bella figura, perchè a parte le sconfitte contro Napoli e Lazio, contro Milan Inter e Juve la Samp non ha mai perso. Contro squadre di rango la Samp si trasforma e le motivazioni vengono da sole e il tutto fa essere ottimisti per la sfida con i bianconeri. Anzi paradossalmente, se la Samp giocasse contro gli altri come gioca contro le grandi a quest'ora forse si vedrebbe il bicchiere mezzo pieno.

Contro la Juventus mancherà Gastaldello che nonostante abbia scontato la giornata di squalifica ha subito un infortunio che lo mette out. Favorito per prendere il suo posto è Volta. Questo ragazzo si sta dimostrando davvero un talento. L'errore di Roma non può oscurare tutte le ottime prestazioni che ha fatto. Contro l'Inter Eto'o lo fece ammattire ma lui nonostante tutto si dimostrò tenace e riuscì ad uscire dal campo a testa alta. Sono pochi quelli che possono farlo dinanzi a quella furia umana che è l'attaccante camerunense.

In attacco, notizia di poche ore fa, è la partenza da titolare di Macheda. Scelta obbligata perchè Pozzi ha continuato a non convincere. Il ragazzo ha una grossa opportunità per mettersi in mostra contro la Juventus. Dopo l'esordio positivo contro la Roma, contro la Lazio il ragazzo ha sentito molto la tensione e non ha saputo essere decisivo. Però quando entra lui qualcosa in avanti si vede e tutta la manovra sembra più apprezzabile. La partita contro la Juventus sarà un banco di prova probante perchè nonostante non è più la Juventus di qualche anno fa, va sempre affrontata con il massimo rispetto. Però se dobbiamo dire che la Samp parta battuta, non ci sentiamo di dirlo, perchè le ultime prestazioni dei ragazzi di Del Neri hanno lasciato parecchio a desiderare. Anche la vittoria contro il Bari ha visto la Juventus soffrire dannatamente e vincere solo grazie a 2 prodezze. Dopo questa partita ci sarà la sfida del "San Paolo" contro il Napoli dell'altro ex Mazzarri, quindi vietato distrarsi. Queste prime 3 giornate ci possono dire molto sul futuro della Samp in questa stagione. L'inizio non è stato dei migliori con la prova di Roma contro una Lazio non trascendentale, che ha lasciato delusi parecchi tifosi che vedevano nella vittoria contro la Roma una svolta.

Però contro bianconeri e partenopei la Samp può imprimere un accellerazione ad un campionato che finora ha visto i blucerchiati fare da comprimari senza mai avere diritto ad un posto in prima fila.

Il cuore Samp è grande e noi crediamo che la vittoria contro l'Udinese abbia dato quello slancio che finora è sempre mancato. Se poi la società dovesse fare uno sforzo sul mercato tutto l'ambiente doriano gliene sarebbe grato.

Daniele Mosconi

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Sampdoria: Sconfitta meritata

Sampdoria: Sconfitta meritata

Di Daniele Mosconi

Una Samp ringalluzzita dalla vittoria in extremis contro la Roma arriva all'Olimpico con la convinzione di poter fare risultato, invece si ritrova con un'altra sconfitta sul groppone e difficile anche da spiegare. Una Lazio, che come la Samp, lamentava parecchie assenze, è riuscita a vincere una partita brutta e in alcuni tratti deludente. Anche questa partita ha confermato che le 2 squadre soffrono tremendamente in attacco. Davvero rare le occasioni da gol in 90 minuti soporiferi.

La Samp è l'eterna incompiuta. Credevamo che la vittoria con la Roma avesse dato un minimo di convinzione in più, invece si è vista a Roma la stessa Samp che si è vista a Brescia e Parma, brutta e inconcludente. Parecchio possesso palla, molto fine a se stesso e solita scena muta da parte di un attacco che non riesce ad accendersi in nessuna maniera.

All'Olimpico nella Samp mancavano Zauri Gastaldello e Lucchini, in pratica 3\4 della difesa titolare, ma Accardi Volta e Dessena non li hanno fatti rimpiangere.

Una Samp diligente ma nulla più. Solito copione di una squadra che non sa imporsi in trasferta, neanche in partite come quella di oggi che erano nettamente alla portata della Samp. Certo se non si vincono partite di questo genere vorremmo proprio sapere quale partita si vince. La Samp manca di convinzione, non ha la grinta in trasferta che sfodera in casa. Non riesce ad avere quello scatto che le consentirebbe di fare il salto di qualità.

In avanti Pazzini ha avuto si e no 2 palle giocabili e le ha sbagliate. Pozzi neanche quelle e su questo giocatore vorremmo dire 2 cose. Francamente non capiamo come mai Di Carlo non abbia puntato dal 1° minuto in un giocatore come Macheda. L'ex Empoli ha fatto parecchio fumo e davvero poco arrosto. Di solito una punta deve saper anche fare la fase offensiva. Nella fase offensiva si deve anche essere pericolosi, invece Pozzi non riesce ad esserlo mai. E la cosa diventa davvero imbarazzante, perchè in pratica hai una punta e mezza che non riescono mai a dialogare tra loro. Non che il Marilungo degli ultimi tempi fosse meglio, però crediamo che da qui a vendere il giovane del vivaio, qualche pensiero andava fatto, mentre si tiene in squadra un giocatore pagato 5 e rotti milioni di euro e che a quella cifra difficilmente riuscirai a vendere, ed è fuori mercato. Altro grande regalo che Garrone si è fatto da solo.

Ma non solo loro, oggi non ha funzionato quasi niente. Koman è una ballerina e manca di personalità. Guberti corre corre ma è molto fumoso. Tissone e Palombo soliti lottatori ma da loro ci si aspetterebbe molto di più.

Si mastica davvero amaro nel commentare una partita di questo genere, perchè la Lazio non ha fatto mai nulla per vincere questa partita e la Samp le ha regalato sul piatto una vittoria che Reja e i suoi ormai neanche speravano più. Eppure la Samp di occasioni per poter fare lo scatto in avanti ne ha avute tante, ma crediamo che la Samp questo sia. Una squadra poco incisiva e carente di fantasia. In una partita come questa si doveva vincere e invece si sta parlando di una sconfitta che da fastidio. Adesso sentiremo le solite frasi di circostanza dei giocatori che giurano di rifarsi e altri discorsi molto retorici. Vorremmo sentire meno chiacchiere e più fatti. Non è la prima volta che la Samp va in trasferta, poco convinta e come sempre viene sconfitta.

Chiudiamo chiedendoci: Di Carlo non ha responsabilità? Quando capirà che non allena più il Chievo o il Mantova?

Daniele Mosconi

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Sampdoria: Regna il mercato sbagliato, pensando alla Lazio

Sampdoria: Regna il mercato sbagliato, pensando alla Lazio

Di Daniele Mosconi

Settimana importante quella che si appresta a vivere la Samp. Dopo la partita di Roma contro la Lazio, la Samp dovrà affrontare negli ottavi di Coppa Italia l'Udinese a Marassi con l'obiettivo, neanche tanto impossibile, giocando in casa, di affrontare una tra Milan e Bari nei quarti per poi tentare una nuova impresa e arrivare in finale di Coppa, strada utile per arrivare in Europa, obiettivo principale della società fin dall'inizio della stagione.

Però l'obiettivo di Di Carlo e i suoi è adesso l'altra squadra di Roma, la Lazio. Da affrontare in trasferta senza Lucchini e Gastaldello squalificati. 2 assenze pesanti, ma i sostituti, molto probabilmente Volta e Accardi non sono da meno, soprattutto il giovane arrivato dal Cesena che ha dimostrato di valere tanto.

La Samp viene da una vittoria in rimonta contro la Roma, con tanti ringraziamenti a Juan che ha regalato i 2 gol blucerchiati.

La Samp in settimana ha operato sul mercato, cedendo a titolo definitivo Marilungo per circa 5 milioni di euro all'Atalanta. Decisione che non condividiamo in pieno, perchè se Marilungo doveva giocare, andava dato in prestito e non venduto ad una cifra irrisoria, quando fra 2 3 anni il ragazzo, maturato a dovere, si poteva vendere in maniera migliore, con ottimi benefici per le casse della società. Crediamo che Garrone abbia preferito l'uovo oggi evitando di ritrovarsi con una gallina zoppa domani.

Viste le difficoltà di vendere Pozzi, questo si doveva mettere in conto dal giorno che lo si è comprato a 5 milioni e rotti di euro dall'Empoli, ha trovato l'opportunità di fare cassa con Marilungo e non se l'è fatta sfuggire. Adesso la Samp si trova con 2 giocatori di sua proprietà, Pazzini e Pozzi ed un giocatore in prestito. Quindi si torna alla situazione post Cassano, 3 giocatori per 2 maglie. Se si fa male qualcuno che succede? Si spera che la società voglia finalmente investire i soldi di Marilungo, perchè adesso come adesso l'attacco della Samp manca di una 4a punta, a meno che non si voglia tentare di arrivare a fine stagione con questi 3 elementi. Si è parlato di Maccarone, ma questi pare che sia destinato al Cesena. Si parla di Jeda del Lecce. Al momento la società si guarda intorno e non possiamo dire che sia ferma, anzi, si muove e cerca un esterno di centrocampo, si parla del prestito di Biabiany, di un arrivo di lusso come Rakitic. Tutti nomi, certezze poche. Siamo a metà Gennaio e il mercato finisce tra circa 15 giorni, quindi di tempo ce ne veramente poco. Se la Samp deve operare deve farlo ora, senza attendere ulteriori giorni perchè poi si troverebbe con il cappio al collo ancora più stretto.

In tutto questo bailamme di notizie, Di Carlo e i suoi preparano la sfida dell'Olimpico con l'imperativo di trovare la 2a vittoria consecutiva, obiettivo che le è sempre mancato in questa stagione. Questa e tante altre le motivazioni che porteranno la Samp a scendere all'Olimpico con la voglia di fare bene. La Samp non viene da un momento particolarmente felice dal punto di vista dei risultati. La vittoria contro la Roma ha fermato la crisi di risultati che aveva visto la Samp guadagnare solo 3 punti nelle ultime 3 partite. Segno che la continuità è quella che manca maggiormente a questa squadra. Quello che manca in questa squadra è la propositività. Ogni Domenica la Samp gioca nello stesso modo: palla in avanti sulle fasce e se da lì non si passa si incomincia con i lanci lunghi che sono preda delle difese avversarie. Purtroppo la Samp in mezzo al campo manca di un uomo di fantasia, che sappia accendere la luce senza rendere la manovra prevedibile.

Anche contro la Roma la Samp non ha brillato ma sono arrivati i 3 punti. Macchiavelli sarebbe contento, ma questa Samp ha bisogno di uno slancio, di una vittoria importante, che le possa dare quella spinta per cambiare la propria stagione. Per farlo c'è bisogno che Di Carlo si spogli dei panni del tecnico provinciale. Da inizio stagione andiamo lamentando la mentalità del tecnico che è rimasto mentalmente al Chievo, mentre dovrebbe capire che l'opportunità della Samp è un trampolino di lancio, dove se ti va bene fai un tuffo da 9 ma se ti va male sei eliminato e torni ad allenare in provincia. Non si può giocare ogni Domenica in attesa dell'avversario attendendo che arrivi l'occasione giusta per segnare. Questa squadra non ha mai dimostrato di avere la personalità per mettere sotto chiunque. Le difficoltà ci sono ma non si può neanche aspettare l'avversario anche quando si gioca in casa. Troppe partite della Samp quest'anno a Marassi sono state giocate con l'avversario che teneva palla e la difesa della Samp tremendamente sotto pressione e l'attacco che non sapeva che pesci prendere perchè ogni volta che c'era una possibilità di attacco, non si sapeva che fare, in quanto troppo farraginosa e prevedibile la manovra. I fischi della tifoseria sono stati molti in questo campionato, ma nonostante questo la Samp pare non riuscire ad avere la mentalità per avere una svolta. Le possibilità con l'arrivo di Macheda sono tantissime, perchè è adesso che si capisce che ruolo avrà la Samp in questa stagione. Le squadre che sono partite forte, vedi la Lazio, iniziano a perdere colpi e se la squadra saprà trarre giovamente da un cambio di mentalità, non solo del tecnico ma anche della squadra, tutto può cambiare in meglio.

Il ragazzino, scuola Lazio, ha dato quella imprevedibilità che serviva. Stiamo parlando di 15 minuti soltanto contro la Roma, ma si è visto che la scuola Manchester funziona, perchè sa cosa fare con la palla al piede e dimostra una padronanza dei propri mezzi spaventosa, nonostante abbia solo 19 anni. Domani intanto Di Carlo dovrebbe farlo giocare titolare contro la Lazio al fianco del "Pazzo" Pazzini. In quei pochi minuti che sono stati insieme hanno dimostrato che parlano una unica lingua. Se son rose fioriranno. La Lazio vive un momento particolare che a nostro avviso comincia dalla sconfitta beffa di Torino contro la Juventus. Da quel momento la Lazio si è persa e gli ultimi risultati sono lì a dimostrarlo, con un punto nelle ultime 2 partite con un solo gol segnato. La sconfitta con il Lecce può aver intaccato quel senso di sicurezza che la Lazio aveva acquisito. La Samp dovrà approfittare di questi problemi e saper dimostrare che la vittoria contro la Roma non è stata un caso. Lazio che mancherà di Biava squalificato, Rocchi e Matuzalem infortunati, con i dubbi di Lichsteiner e Radu. La Samp a nostro parere ha davvero l'occasione per spiccare il volo, dipende tutto da lei.

Ci aspettiamo una Samp battagliera e piena di cuore come si è visto contro la Roma. Con uno spirito così e un Macheda forte come sembra, nulla è impossibile.

Daniele Mosconi

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Infinitamente Sampdoria contro la Roma: 2 - 1

Infinitamente Sampdoria contro la Roma: 2 - 1

Di Daniele Mosconi

Giovedì sera, ascoltando le parole dei protagonisti doriani dopo la disfatta di Palermo, le parole d'ordine erano: non ci siamo stati e dobbiamo riprenderci subito. Qualcosa a dire il vero, nella vittoria contro la Roma c'è stata, ma siamo ancora nei limiti della sufficienza striminzita. E' già qualcosa ma non basta. Ogni tifoso oggi ha gioito per la vittoria contro la Roma, ma dopo qualche istante di gioia la testa è tornata al primo tempo dove si è vista una Samp a dir poco scarsa.

Un primo tempo che vedeva la Samp iniziare anche benino, però poi bastava il gol capolavoro (la difesa non è immune da colpe. Inizia male questo 2011 per il reparto arretrato!) di Vucinic e come un dolce senza lievito, la Samp si sgonfiava e saliva in cattedra la Roma. I giallorossi controllavano bene le spuntate punte blucerchiate.

Roma che ha costruito un paio di occasioni per chiudere la partita. Non aver chiuso la partita nei primi 45 minuti è stato l'errore fatale per la Roma di oggi. La Samp nella ripresa si scrollava, anche per le strigliate furibonde di Di Carlo negli spogliatoi, il torpore e la paura di dosso e gettava il cuore oltre l'ostacolo. Una ripresa alla garibaldina in cui gli avanti blucerchiati iniziavano a correre e creare pericoli nella difesa giallorossa. Bastava un errore di Juan e Palombo si presentava solo davanti a Julio Sergio. Il mestiere del capitano doriano faceva il resto e Pozzi segnava l'1-1.

Da quel momento si è vista una partita più equilibrata. La Samp sembrava rigenerata e iniziava a giocare a viso aperto con la Roma, costretta in 10 dall'espulsione del proprio portiere, con i pericoli maggiori che arrivavano anche per la verve di un Guberti oggi molto propositivo. Nell'ultimo quarto d'ora entrava il Chicco inglese, Macheda, che subito si faceva vedere con un paio di numeri dei suoi e aveva sulla testa il gol del 2-1, ma la gettava fuori.

Tutto ormai faceva presagire ad un pareggio, che tutto sommato era ottimo per come si era messa la partita, ma la Samp di oggi, ferita e quasi morta nel primo tempo, non si accontentava, complice anche un altro errore di un Juan stranamente distratto, Guberti faceva esplodere la sud e la Samp passava in vantaggio. Se si fa a fare un resoconto bisogna vedere dove iniziano i demeriti della Roma e dove inizino quelli della Samp. Però la Samp oggi è stata ancora una volta doubleface. Un primo tempo da brividi, con la squadra completamente in balia della Roma. Viceversa nella ripresa, si è vista una Samp che ha saputo trovare gli stimoli giusti per poter ribaltare una partita ormai persa. A Di Carlo abbiamo sempre imputato di tutto, dal non gioco alla mentalità da provinciale che non riesce a scrollarsi di dosso in una piazza come quella della Samp, ma un merito lo ha: le sue squadre quando sembrano morte non lo sono mai.

Dobbiamo dire che oggi Di Carlo aveva i suoi problemi, perchè se era vero che arrivava ieri finalmente il transfer per Macheda, gli veniva a mancare il terminale principe della sua squadra, Pazzini. Una assenza che francamente si è vista evidente, mai come oggi. Il tecnico fa partire titolari Pozzi e Marilungo. Come impegno non gli si può addebitare nulla, ma come costrutto siamo ai limiti della serie A. Questi 2 oggi hanno dimostrato che non valgono la A. Sarà stata la bravura dei difensori della Roma, però la loro pochezza era troppa per poter dare fastidio alla Roma. L'occasione che sprecava Marilungo sul finire del primo tempo faceva gridare vendetta, però non appena usciva lui ed entrava Pazzini, le cose cambiavano, con la Samp che poteva finalmente aprire il suo gioco, anche se non mancavano i soliti lanci lunghi.

Questo è il grosso difetto di una squadra che ancora non ha un faro. Palombo se porta la croce non può cantare. Se Garrone vorrà fare questo regalo alla tifoseria, allora le cose potrebbero cambiare in meglio. Giocare con Palombo e Poli in mezzo significa che non hai nessuno che ti possa accendere la luce e quindi si è costretti a giocare sulle fasce, ma alla lunga si diviene prevedibili e da quel momento iniziano i lanci lunghi. Su questo crediamo che Di Carlo debba ancora lavorare tanto.

Dalla partita di oggi si prendono e si tengono stretti stretti questi bei 3 punti che fanno tanto morale, con la prospettiva nera, di giocare contro la Lazio senza Gastaldello e Lucchini squalificati. Sarà un'altra battaglia, ma questa Samp, almeno quella del secondo tempo, fa ben sperare. L'entrata di Macheda ha dato quella profondità che Pozzi e Marilungo, solo nell'intento del tecnico dovevano dare. Il ragazzino per quel poco che ha fatto vedere, ci sa fare davvero. Troppo poco per dire che è un fenomeno o il nuovo Cassano, però abituati a certi errori, vedi Marilungo o Pozzi, vedere certi movimenti da un ragazzo di 19 anni è un bel vedere. E' una bella novità questo Macheda, speriamo che continui così. Se poi si pensa che aveva si e no 2 allenamenti con la squadra, le prospettive sono rosee.

Adesso però la Samp non deve accontentarsi di una classifica che torna a sorridere, ma deve ripartire dall'orgoglio di un gruppo che ha saputo trovare gli stimoli per rialzarsi. Ed è già tanto, perchè in tempi di vacche magre, un successo aiuta a guardare avanti con maggiore ottimismo. In attesa di qualche colpo di mercato. Tosi aspettiamo tue notizie.

Daniele Mosconi

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Sampdoria: Non sbagliare ancora, unico imperativo

Sampdoria: Non sbagliare ancora, unico imperativo

Di Daniele Mosconi

La Samp tornata da Palermo con 3 gol sul groppone è un animale ferito. Ma non morto. Almeno a sentire le voci dei protagonisti che contro la Roma vogliono fare bella figura.

A Palermo abbiamo assistito ad una peggiori prestazioni di sempre da quando Di Carlo è sulla panchina blucerchiata. A dire il vero faremmo prima a dire: quando la Samp di Di Carlo ha dato dimostrazione di bel calcio? E' davvero raro vedere la Samp giocare bene con il tecnico di Cassino in panca.

Una Samp che subito il gol, con un evidente errore della difesa, che si è afflosciata su se stessa, subendo anche il gol del 2-0 da parte di Migliaccio, con un colpo di testa. Il che è tutto dire, perchè poi qualcuno ci deve spiegare come ha fatto Migliaccio a colpire la palla di testa in anticipo sul difensore della Samp. Vogliamo sperare che la Samp vista a Palermo sia stata solo un intervallo, perchè altrimenti sarebbe davvero dura per il campionato.

Intanto, visto che il calendario per il nuovo anno non permette alla Samp di non riflettere un attimo, domani gli presenta un bell'avversario: la Roma, in un orario insolito per l'Italia, le 12:30. Vedremo come la truppa doriana saprà reagire al nuovo orario. Si spera che la colazione sia forte perchè domani contro i giallorossi ci vorrà una grossa dose di grinta e determinazione per aver ragione di una squadra come quella di Ranieri, che nelle ultime settimane ha dimostrato di aver cambiato marcia e ora è spedita come un tir.

Ci dovrebbe essere l'esordio, sperando che arrivi questo benedetto transfer, di Macheda. Il ragazzino si è presentato dicendo che desidererebbe fare una doppietta alla Roma. Per lui che è nato nel vivaio della Lazio non male come esordio. Si spera che non siano solo parole, perchè questa Samp nelle ultime partite ha dimostrato di essere completamente Pazzini dipendente. Se non segna lui, il resto della squadra fatica tremendamente.

A Palermo la cosa si è notata in modo evidente. Ad un certo punto c'era Guberti che aveva un bello spunto sulla fascia di sinistra, ma il suo cross era totalmente sbagliato. Ecco, se gli esterni non riescono neanche ad effettuare i cross è la fine. Il bomber di Pescia con alcuni tifosi è stato abbastanza chiaro: io sono venuto a Genova sapendo che c'era Cassano, ma dal momento che lui è andato via, a me di palloni giocabili non ne arrivano poi tanti.

Se lui si lamenta del non gioco della squadra, c'è poco da stare allegri. Però come dargli torto? Non riuscire ad essere mai pericolosi in 90 minuti, come è capitato Giovedì, è sinonimo di scarsa collaborazione tra i reparti. Di Carlo ci mette del suo facendo entrare all'80° Poli. Certe scelte del tecnico sono incomprensibili e qualcuno gli dovrebbe chiedere queste cose.

Basterà l'arrivo di Macheda per risollevare una squadra in crisi di gioco e di risultati? Noi crediamo proprio di no. Per quanto può essere forte, il ragazzino ha pur sempre 19 anni. Affidare, come sembra, tutte le chance di ripresa, addosso ad un ragazzino di 19 anni, è sinonimo di brancolare nel buio. Certo il ragazzo ha carisma e si vede da come si è presentato, umile e pronto a mettersi a disposizione del tecnico, ma crediamo che affidare tutto sulle sue spalle sia l'unico modo per bruciarlo. Speriamo che nell'ambiente Samp lo capiscano e evitino di commettere questo errore.

Domani contro la Roma ci sarà bisogno del sangue agli occhi perchè questa Samp così com'è non va da nessuna parte. C'è bisogno di un inversione di tendenza, non tanto nei risultati, ma nel gioco. E questo francamente lo aspettiamo da quando Di Carlo è arrivato a Genova. Palombo e soci devono ritrovare quello spirito Samp che quest'anno pare completamente scomparso. Come fare? Tutti devono remare nella direzione giusta e deve cambiare completamente l'approccio alla partita. Non si può sempre pensare di attendere l'avversario, sperando che poi qualcuno accenda la luce e dia un pallone giocabile per Pazzini. E' la tipica mentalità da provinciale che il tecnico che siede sulla panchina blucerchiata non riesce completamente a cambiare. E la squadra segue questi dettami, ma i risultati sono troppo scarsi per dirsi soddisfatti.

Noi vorremmo essere ottimista e qualche motivo per esserlo c'è. Ogni volta che quest'anno la Samp ha incontrato squadre di rango ha sempre fatto bella figura, in alcuni casi, a San Siro contro l'Inter e a Torino contro la Juventus, ha anche sfiorato il colpaccio. Quella però era una Samp che sapeva sacrificarsi e nei limiti sapeva anche saper soffrire. Adesso invece c'è un vuoto che va assolutamente colmato. Non c'è più l'alibi dell'Europa, adesso c'è solo il campionato, quindi ora basta scuse. Si mettano in testa i giocatori che così non va. Noi ci crediamo e voi? L'effetto Macheda riuscirà a risollevare una squadra che al momento pare completamente sfasata?

Avanti Samp, tu il condottiero, i tifosi i tuoi soldati, insieme uniti come sempre.

Daniele Mosconi

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Sampdoria: Basterà Macheda?

Sampdoria: Basterà Macheda?

Di Daniele Mosconi

La Samp ricomincia in campionato nel modo peggiore possibile. Sconfitta pesante nel risultato a Palermo. Un 3-0 in cui c'è davvero molto poco da commentare. I problemi di una squadra che ha vissuto a Palermo il suo culmine.

Si sono visti alla Favorita tutti i problemi di una squadra che non sa segnare, non per niente se non segna Pazzini non segna nessuno. Anche contro i rosanero la Samp ha dimostrato tutta la sua pochezza in fase offensiva.

Come dicevamo poco sopra, un 3-0 a cui non bisogna aggiungere nulla perchè questa squadra ha dato tutto quello che poteva, cioè poco. Incolpare questo o quello sarebbe solo un modo per scaricarsi la coscienza, però rimane che la Samp non sa proprio come rendersi pericolosa in modo credibile. Anche oggi, con un Palermo che nel primo tempo ha faticato a fare gioco, la Samp ha fatto molta pressione, molto possesso palla, ma occassioni realmente pericolose veramente molto poche. Chi incolpare? Di Carlo che ha una mentalità che tutti conoscevano compreso il presidente, ma che evidentemente gli stava bene per ingaggiarlo. Colpa delle punte che non sono capaci di dialogare tra loro? Secondo noi la colpa è di una squadra che dà quello che può, ed in questo momento quello che può dare non basta neanche per l'ordinaria amministrazione.

Eppure vedendo la Samp giocare non è sembrata mai in balia del Palermo, ma se le poche occasioni che si hanno non le si sfrutta, poi ci sta che il Palermo, che non è una squadra di brocchi, possa prendere il largo e vincere in maniera larga.

La società pare aver capito che i problemi sono tanti e pare che voglia scrollarsi di dosso quel senso di immobilismo che la contraddistinta per un estate intera e ha raggiunto l'accordo con il Manchester per il prestito di Chicco Macheda, astro nascente del calcio mondiale che nei red devils stenta a trovare posto. La Samp ha vinto la concorrenza spietata di parecchie società, non solo italiane. Il problema che si pone dinanzi a questa operazione è: basterà? Adesso noi vogliamo anche aprire un nuovo fronte.

Il ragazzo a detta di tutto è fortissimo, inutile negarlo, però ha 19 anni. Noi ci chiediamo dubbiosi: si può affidare un attacco ad un altro 19 enne dopo che per metà campionato non ha giocato in Inghilterra se non qualche spezzone? Noi crediamo che l'operazione vada anche bene, però non vorremmo che il presidente si sia voluto sdebitare con la tifoseria per l'addio di Cassano. Non crediamo che basti solo lui a risollevare una squadra che manca proprio in pericolosità e in personalità.

Anche a Palermo nessuno che non fosse Palombo, in modo molto scarso, che si prendesse la responsabilità di iniziare un azione che sia una. Poi altro grande problema: nessuno che riesca a dare una palla buona a Pazzini. Il ragazzo si batte e si sbatte, ma nella ripresa, lui e Pozzi si sono completamente ignorati, con l'ex Empoli che si intestardiva con azioni che lasciavano il tempo che trovano. Si dice che qualche altra società voglia il ragazzo in prestito. Nulla contro Pozzi, ma le occasioni ricevute dimostrano che l'investimento della società nei suoi confronti non è stato ripagato nei risultati. Marilungo gioca in un ruolo non suo e fa quello che può.

Koman dimostra di essere un ballerino ma non ha la cattiveria giusta per imporsi in questa squadra.

Cosa salvare da una partita del genere? Poco o nulla, però almeno l'orgoglio quello non è mancato. In attesa di capire se Macheda si dimostrerà forte come sembra, l'orgoglio è la base da cui ripartire.

Avanti Samp, solo chi si sa rialzare può capire il sapore della sconfitta.

Daniele Mosconi

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Sampdoria: Regalateci un Natale blucerchiato

Sampdoria: Regalateci un Natale blucerchiato

Di Daniele Mosconi

Quando mancano ormai poco più di 30 ore all'inizio della madre di tutte le partite, la Samp si appresta a vivere questa vigilia con parecchie novità e incognite che lasciano parecchi punti interrogativi nel futuro.

La squadra questa settimana ha preparato al meglio questo incontro, a parte una minoranza dei titolari che sono partiti per l'inutile partita di Europa League contro il Debreceni persa per 2-0 ma ormai ininfluente per le 2 squadre in quanto eliminate. La maggior parte del gruppo è rimasta a Bogliasco a preparare la partita. Tutti arruolati e pronti per una sfida che potrebbe regalare una soddisfazione enorme alla tifoseria, per chiudere con la ciliegina sulla torta di un anno fantastico sotto molti punti di vista. Un 2010 che era iniziato molto male per la Samp, perchè coincideva con il periodo peggiore della gestione Del Neri, con una serie di sconfitte che lasciavano presagire il peggio possibile. Invece da Febbraio a Maggio è stato un continuo inseguirsi di emozioni per la tifoseria blucerchiata, fino all'insperato 4° posto finale che ha aperto le porte del preliminare di Champions alla banda Del Neri.

Peccato che poi con la nuova stagione tutto sia cambiato. In peggio. Prima l'uscita dal preliminare di Champions contro i tedeschi del Werder Brema, in una partita che ormai era più che vinta, ma non si era fatto i conti con i minuti di recupero.

La stagione è iniziata con i migliori auspici, a parte una campagna acquisti che ha fatto storcere il naso alla tifoseria, che ha imputato alla società un immobilismo che francamente anche noi stentiamo ancora oggi a non capire. I risultati tutto sommato sono in linea con le ambizioni della società, anche se il gioco sinceramente stentiamo a vederlo.

Con l'ingaggio di Di Carlo alla guida tecnica della squadra al posto del signore di Aquileia, la Samp ha voluto chiudere un ciclo, compresa la partenza di Marotta che è andato alla corte di sua Signora la Juventus, che si è portato dietro anche Paratici, direttore sportivo a cui Garrone era molto legato, prendendo al loro posto Tosi e Gasparin.

Nutrivamo dei dubbi sul tecnico di Cassino e francamente finora i risultati ci stanno dando, purtroppo, ragione. E' vero che una mentalità non la si cambia dall'oggi al domani, però uno come Allegri, che ha allenato solo il Cagliari, al Milan ha saputo cambiare, mentre con Di Carlo questo ancora non si vede. Il tecnico del Milan dopo un inizio stentato ha saputo modificare il suo modo di gestire la squadra, rendendosi conto che al Milan non puoi giocare come con una provinciale, ma bisognava cambiare subito per dettare legge ovunque. Non vogliamo paragonare le 2 squadre, perchè sarebbe da sciocchi, però la mentalità da provinciale l'ha messa subito da parte e con essa ha tirato fuori ciò che serve al Milan. Ora infatti i rossoneri volano e danno spettacolo. Mentre di tutto questo non si può dire della Samp, che ovunque continua a giocare con la stessa mentalità del suo tecnico, come se Di Carlo ancora allenasse il Chievo.

A parte la partita con il Werder a Marassi, almeno i primi 45 minuti, per il resto della stagione, non si è mai vista la Samp mettere sotto qualcuno. Tutte vittorie risicate e soffertissime (vedi Lecce), molti pareggi derivanti da una mentalità sbagliata (Vedi contro Chievo e Catania). Tanta buona volontà ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti. C'è bisogno di una svolta netta, ma crediamo che se finora non è accaduto, difficilmente accadrà in futuro. Una mentalità non la cambi dall'oggi al domani, però provi a capire che non alleni più un Mantova o un Chievo, ma alleni una squadra che se la fai giocare in un certo modo, può renderti di più. Crediamo che Garrone veda con nitidezza come la squadra giochi e non sia soddisfatto, ma piuttosto che mandar via Di Carlo, ingoia molti bocconi amari e tira avanti, perchè lui continua nella sua politica del risparmio che francamente continuiamo a non capire. Nel calcio ci vogliono massa schei, se tu non puoi o vuoi (propendiamo per la seconda ipotesi, perchè non dimentichiamo che è un petroliere), allora non puoi continuare a tenere un giocattolo che non rende come giusto che sia. Non c'è speranza, questo è chiarissimo. Tutti siamo grati a Garrone per ciò che ha fatto, però la tifoseria non è scema e se inizia a perdere la pazienza, vorrà pur dire qualcosa.

Mettiamoci anche il caso Cassano che finalmente ha trovato la luce in fondo al tunnel e aggiungiamoci il divorzio della Samp con Gasparin, ed il cerchio è chiuso.

Anche in questo caso Garrone ha fatto capire che non arriverà nessuno al posto del dirigente, mentre sul dopo Cassano siamo nel buio più totale. Segno che anche la società non ha molto le idee chiare. A meno che Garrone non voglia preparare una sorpresa per il mercato di Gennaio. Francamente lasciateci pensare che non sarà così. Difficilmente il presidente si lascerà convincere ad aprire i cordoni ben serrati della borsa. Certo, pensando all'addio di Gasparin c'è poco da dire. Stentavamo a riconoscere il dirigente capace che ha saputo rendere l'Udinese una squadra che ogni anno tirava fuori talenti sconosciuti ai più, dai paesi più disparati. Crediamo che la divergenza c'è stata proprio sul fattore mercato. Il dirigente voleva qualche euro in più per poter prendere qualche giocatore, ma il presidente come suo solito ha detto no. Questo discorso è stato fatto ad inizio stagione anche a Di Carlo, però come abbiamo anche detto noi, il tecnico di Cassino aveva 2 possibilità. Giocarsi le carte nella Samp sfruttando l'occasione oppure andarsene e dimostrare che era impossibile dirigere una squadra senza un minimo di rinforzi. Avremmo apprezzato di più e avrebbe avvalorato ancora di più la nostra tesi che vede la società troppo attenta alle entrate e poco attenta al futuro della squadra.

La situazione non è bella, ma la squadra deve trovare gli stimoli giusti per regalare alla propria tifoseria quel qualcosa che renderebbe il loro Natale diverso, sperando in un 2011 diverso, perchè sotto questa guida tecnica difficilmente la Samp potrà dare di più. Però domani non vogliamo scuse, tutte le polemiche del caso vanno messe da parte, c'è il derby e tutto va messo in secondo piano perchè questa partita la Samp non può e non deve sbagliarla. I cugini erano partiti con una squadra di assoluto valore, ma il campo non ha dato gli stessi risultati della vigilia. Su questo dovrà puntare la Samp, perchè quello visto finora non ci sembra un Genoa così irresistibile.

Sarà anche una sfida tra Pazzini e Toni, con il blucerchiato che finora è in vantaggio sul rossoblù in fatto di gol. La punta rossoblù ormai ha raggiunto un età che non gli permette più di essere quel giocatore di un tempo. Certo la sua pericolosità di testa è sempre lì a dimostrare che è sempre vigile pronto a sfruttare l'errore della difesa avversaria.

Domani sera vogliamo vedere, one night only, una Samp diversa dal solito, che sputi sangue in mezzo al campo, che sia capace di rendere questo derby una gioia immensa alla tifoseria, facendole dimenticare per un paio di ore i tanti problemi che attanagliano la società.

Samp, scendi in campo domani sera e colora la notte di blucerchiato. Vogliamo chiudere con una citazione di Ernesto Guevara, detto il Che: l'unica battaglia che ho perso è stata quella che ho avuto paura di combattere!

Daniele Mosconi

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Sampdoria: Sconfitta indolore

Sampdoria: Sconfitta indolore

Di Daniele Mosconi

Domenica al "Rigamonti" si giocava Brescia-Sampdoria ad una settimana dal derby. Nulla da dire se non che la Samp ha giocato come sa: cioè in modo prevedibile e innocuo.

Sconfitta che come dicevamo nel titolo: indolore. Si è vista una Samp spenta, che ha provato a fare qualcosa ma la testa,a nostro parere, è già al derby. Certo arrivare a quella partita con un risultato positivo a Brescia sarebbe stato meglio, ma la Samp di quest'anno questo è, inutile chiederle di più, perchè non saprebbe darlo.

Questo è il problema maggiore di questa Samp, la continuità che non c'è mai stata. Da inizio stagione mai 2 vittorie di seguito, segno che la mentalità che le aveva inculcato Del Neri è rimasta con il tecnico di Aquileia. Questa Samp gestione Di Carlo è diversa. La fantasia non è mai entrata nel modus operandi del tecnico e la squadra ha un unico obiettivo: portare la palla avanti e darla a Pazzini e sperare che succeda qualcosa. Molto monotematico come schema, tanto che Di Carlo Domenica, nel post partita si è lamentato della poca propensione dei centrocampisti a prendersi la responsabilità di qualche tiro in porta. Alla buon ora, perchè noi sono settimane che lo diciamo. Se se ne accorge anche il tecnico, può essere che si possa finalmente vedere qualcosa di diverso.

Sulla panchina dei bresciani esordiva Beretta che sostituiva Iachini, esonerato in settimana. Si è visto un Brescia ordinato e niente più. Però questo è bastato alle rondinelle per sconfiggere una Samp abulica e mai realmente pericolosa. Si è visto un massiccio possesso palla ma non ha portato a nulla di buono. Si spera che la Samp vista a Brescia sia solo una parentesi, perchè non oso immaginare vedere giocare in questo modo la Samp contro i cugini. Sarebbe un suicidio annunciato.

Sulla strada che porta al derby c'è anche un ostacolo non indifferente, la partita di Giovedì sera alle 21 contro il Debreceni, valevole per l'ultimo turno del gironcino che vede già qualificate Psv e Metalist. Troviamo questa cosa scellerata a dir poco. Mettiamo la trasferta in Ungheria e il ritorno che è previsto per Venerdì mattina alle luci dell'alba. Davvero un problema bello grande per la Samp. Menomale che Di Carlo, capito l'inghippo, ha deciso di portare molti primavera in una trasferta inutile, ma che a 3 giorni dal derby pesa tantissimo.

Noi speriamo di vedere una Samp gagliarda come si è vista contro la Juventus contro l'Inter e contro il Milan. Se la Samp giocherà come ha giocato contro queste squadre i pensieri sarebbero di meno e sperare che a Brescia si sia vista solo una brutta copia della Samp degli ultimi tempi.

La partita contro i cugini è fondamentale per una Samp che ha perso via via tutti gli obiettivi stagionali. Si era partiti per coronare il sogno di partecipare alla Champions. Il miracolo contro il Werder stava per accadere, ma nessuno aveva fatto i conti nel recupero con il gol del 3-1 dei tedeschi che ha spento l'euforia dei tifosi e dei giocatori che ormai si sentivano già dentro il main draw. In campionato le cose vanno così e così, nessun sussulto da grandeur da parte della squadra, anzi si vede una mentalità che stenta a crescere e si vede ogni Domenica un gioco che non entusiasma. Anche quando si vince le sofferenze sono immani. Si spera che la sconfitta contro il Brescia abbia aperto gli occhi a Di Carlo. Dalle sue parole, come dicevamo prima, pare di si, ma ora vogliamo vedere i fatti.

Mister, il derby, parliamoci chiaramente, può essere un occasione più unica che rara per prendersi la piazza e regalare un bel Natale alla tifoseria.

Le parole non servono, Domenica ci giochiamo tanto, ma con una prova super tutto può accadere e per entrare nella storia dei tifosi sampdoriani non ci vuole molto. Lei lo sa e i giocatori anche. Tutti devono remare nella stessa direzione, chi non se la sente va fuori, perchè Domenica 11 leoni non bastano, ci vuole furore, quello mai visto quest'anno.

Samp, Domenica non fa la stupida!

Daniele Mosconi

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Sampdoria: A Brescia... pensando al Derby

Sampdoria: A Brescia... pensando al Derby

Di Daniele Mosconi

Quella di Domenica sarà l'ultima Domenica, diciamo così, normale per la Samp. Perchè la prossima non sarà più una settimana qualsiasi, ma la settimana che porta al derby; ogni tifoso che si rispetti sa che la settimana del derby non è mai una settimana qualsiasi. In città si vive un clima di passione diverso dal solito. Si "affilano" le voci pronti a gridare la propria gioia verso la propria squadra

Ma prima di questa bisogna passare un ostacolo non semplice, chiamato Brescia. Una squadra, quella lombarda, che in settimana ha deciso di sollevare dall'incarico il tecnico Beppe Iachini, responsabile a dire della società, di risultati poco consoni al valore della squadra. Al suo posto hanno chiamato Mario Beretta, tecnico che ovunque è andato, vedi Verona con il Chievo, non ha mai fatto male, anzi crediamo che sappia vendersi poco, essendo egli un anti personaggio. Un vero peccato perchè uno come Mario Beretta meriterebbe platee più blasonate che continuare a subentrare su panchine già occupate da altri. Questa estate ci fu un contatto quasi ufficiale con una squadra greca, ma poi non se ne fece più nulla.

Un avversario in più per questa Samp, che ha lavorato una settimana intera senza impegni infrasettimanali di Europa League. C'è ancora qualche strascico del caso Cassano, ma ormai siamo in dirittura d'arrivo. Settimana prossima, al massimo entro Lunedì pomeriggio, l'arbitrato deciderà per le parti, visto che non è stato trovato un accordo. Un pensiero in meno per Di Carlo che così potrà lavorare più serenamente con il gruppo che gli è rimasto a disposizione.

Una trasferta non semplice perchè le rondinelle vorranno provarle tutte per dimostrare al nuovo tecnico che non sono la squadra che si è sfaldata al primo soffio di vento a San Siro, settimana scorsa contro il Milan. Ci sono giocatori di alta classe come Diamanti che possono fare la differenza, oltre all'ex, mai tanto amato Caracciolo, che a Brescia ha ritrovato il sorriso perduto in Liguria. Ci sono faticatori come Budel, mille polmoni sempre prezioso in qualunque squadra, Baiocco che quest'anno però stenta a trovare un posto da titolare. Mancherà Martinez squalificato e questo può essere un vantaggio per la Samp, perchè Beretta dovrà trovare un sostituto per il terzino sinistro. Ci sarà bisogno di una Samp battagliera perchè partite come queste si vincono solo se capisci che devi mettere da parte le "armi" e giocare un calcio ancora oggi molto redditizio: pane e salame. Per il caviale rivolgersi altrove. Quindi la Samp domani sa che dovrà fare affidamento soprattutto in se stessa se vuole fare punti a Brescia.

Queste sono le partite che esaltano Di Carlo, perchè lui è abituato in questi ambienti e sa come si affrontano queste partite e può anche immaginare che tipo di partita vorrà preparare Beretta. La Samp vista nelle ultime settimane ci fa ben sperare, perchè la squadra pare abbia trovato una sua quadratura. Il Guberti visto contro il Bari fa pensare in positivo. Il ragazzo ha i mezzi per diventare davvero qualcuno in serie A, ma deve credere più in se stesso.

Il Pazzo Pazzini dopo un inizio con il freno a mano tirato ha ritrovato la via del gol e tutta la Samp se ne sta giovando come sempre. Anzi ora i suoi gol sono ancora più importanti, perchè se prima si diceva: eh ma c'è Cassano che gli mette le palle in testa, adesso non c'è più "l'alibi" per i detrattori della punta di Pescia. I suoi gol stanno dando linfa vitale ad una Samp che cerca di guadagnare un posto al sole in un campionato che vede l'Inter crollare Domenica dopo Domenica, la Roma non essere esaltante come lo scorso anno. C'è spazio a nostro avviso per inserirsi e fare uno scherzetto come lo scorso anno. Ma ci vuole continuità, quella continuità che consentirebbe alla Samp di credere di più in se stessa senza porsi limiti di classifica. D'altronde lo scorso anno il sogno si è concretizzato grazie non solo ad un girone di ritorno monstre, ma anche grazie ad una continuità di risultati che ha permesso la realizzazione del sogno.

Quest'anno abbiamo molto criticato il modo di gestire le partite da parte del tecnico blucerchiato, reo a nostro avviso, di non essersi ancora calato a pieno nel ruolo di tecnico di una società ambiziosa e ancora privo di quella malizia giusta che lo dovrebbe portare a osare di più in certe partite, senza subire sempre la pressione degli avversari. Un tipo di gioco molto dispendioso, perchè ti porta a correre molto a vuoto dietro gli avversari. Proprio questo non ci piace di questa Samp, il suo essere comprimaria quando dovrebbe dettare legge, soprattutto in casa. Ricordiamo bene le partite contro la Lazio e il Napoli. Un continuo correre dietro la palla e quando si entrava in possesso di questa, non sapere che farne in quanto privi della lucidità necessaria. Mettiamoci anche le assenze pesanti di Tissone e Poli, sostituiti da un Dessena che con tutta la volontà, non può sorbirsi un tipo di gioco che lui non è capace di fare. Il ritorno dei 2 incontristi accanto a capitan Palombo, ha permesso alla Samp di avere maggior versatilità nel gioco.

L'assenza di Cassano ha permesso alla Samp di far giocare con maggiore continuità Guido Marilungo, che a Lecce ancora oggi corteggiano per riaverlo dopo l'ottima annata in B. Il ragazzo si batte e sbatte con lodevole impegno, ma crediamo che la Samp abbia bisogno anche dei suoi gol. Alla sua prima esperienza in A 2 stagioni orsono, Marilungo era più un centravanti boa, mentre ora accanto a Pazzini è costretto a un lavoro molto più dispendioso che lo porta a essere poco presente in zona gol. Ci sono ampi margini di miglioramento, ma ci vuole tempo. Nel mentre se la società dovesse fare qualche scelta azzeccata in sede di mercato, tutto l'ambiente blucerchiato se ne gioverebbe.

Adesso cara Samp c'è bisogno di una prestazione positiva in quel del "Rigamonti" perchè la settimana del derby si avvicina. E un derby è un ottima medicina per qualunque malanno. A buon intenditor poche parole.

Daniele Mosconi

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