Infinitamente Sampdoria contro la Roma: 2 - 1
Pubblicato da
Andrea
on domenica 9 gennaio 2011
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Infinitamente Sampdoria contro la Roma: 2 - 1
Di Daniele Mosconi
Giovedì sera, ascoltando le parole dei protagonisti doriani dopo la disfatta di Palermo, le parole d'ordine erano: non ci siamo stati e dobbiamo riprenderci subito. Qualcosa a dire il vero, nella vittoria contro la Roma c'è stata, ma siamo ancora nei limiti della sufficienza striminzita. E' già qualcosa ma non basta. Ogni tifoso oggi ha gioito per la vittoria contro la Roma, ma dopo qualche istante di gioia la testa è tornata al primo tempo dove si è vista una Samp a dir poco scarsa.
Un primo tempo che vedeva la Samp iniziare anche benino, però poi bastava il gol capolavoro (la difesa non è immune da colpe. Inizia male questo 2011 per il reparto arretrato!) di Vucinic e come un dolce senza lievito, la Samp si sgonfiava e saliva in cattedra la Roma. I giallorossi controllavano bene le spuntate punte blucerchiate.
Roma che ha costruito un paio di occasioni per chiudere la partita. Non aver chiuso la partita nei primi 45 minuti è stato l'errore fatale per la Roma di oggi. La Samp nella ripresa si scrollava, anche per le strigliate furibonde di Di Carlo negli spogliatoi, il torpore e la paura di dosso e gettava il cuore oltre l'ostacolo. Una ripresa alla garibaldina in cui gli avanti blucerchiati iniziavano a correre e creare pericoli nella difesa giallorossa. Bastava un errore di Juan e Palombo si presentava solo davanti a Julio Sergio. Il mestiere del capitano doriano faceva il resto e Pozzi segnava l'1-1.
Da quel momento si è vista una partita più equilibrata. La Samp sembrava rigenerata e iniziava a giocare a viso aperto con la Roma, costretta in 10 dall'espulsione del proprio portiere, con i pericoli maggiori che arrivavano anche per la verve di un Guberti oggi molto propositivo. Nell'ultimo quarto d'ora entrava il Chicco inglese, Macheda, che subito si faceva vedere con un paio di numeri dei suoi e aveva sulla testa il gol del 2-1, ma la gettava fuori.
Tutto ormai faceva presagire ad un pareggio, che tutto sommato era ottimo per come si era messa la partita, ma la Samp di oggi, ferita e quasi morta nel primo tempo, non si accontentava, complice anche un altro errore di un Juan stranamente distratto, Guberti faceva esplodere la sud e la Samp passava in vantaggio. Se si fa a fare un resoconto bisogna vedere dove iniziano i demeriti della Roma e dove inizino quelli della Samp. Però la Samp oggi è stata ancora una volta doubleface. Un primo tempo da brividi, con la squadra completamente in balia della Roma. Viceversa nella ripresa, si è vista una Samp che ha saputo trovare gli stimoli giusti per poter ribaltare una partita ormai persa. A Di Carlo abbiamo sempre imputato di tutto, dal non gioco alla mentalità da provinciale che non riesce a scrollarsi di dosso in una piazza come quella della Samp, ma un merito lo ha: le sue squadre quando sembrano morte non lo sono mai.
Dobbiamo dire che oggi Di Carlo aveva i suoi problemi, perchè se era vero che arrivava ieri finalmente il transfer per Macheda, gli veniva a mancare il terminale principe della sua squadra, Pazzini. Una assenza che francamente si è vista evidente, mai come oggi. Il tecnico fa partire titolari Pozzi e Marilungo. Come impegno non gli si può addebitare nulla, ma come costrutto siamo ai limiti della serie A. Questi 2 oggi hanno dimostrato che non valgono la A. Sarà stata la bravura dei difensori della Roma, però la loro pochezza era troppa per poter dare fastidio alla Roma. L'occasione che sprecava Marilungo sul finire del primo tempo faceva gridare vendetta, però non appena usciva lui ed entrava Pazzini, le cose cambiavano, con la Samp che poteva finalmente aprire il suo gioco, anche se non mancavano i soliti lanci lunghi.
Questo è il grosso difetto di una squadra che ancora non ha un faro. Palombo se porta la croce non può cantare. Se Garrone vorrà fare questo regalo alla tifoseria, allora le cose potrebbero cambiare in meglio. Giocare con Palombo e Poli in mezzo significa che non hai nessuno che ti possa accendere la luce e quindi si è costretti a giocare sulle fasce, ma alla lunga si diviene prevedibili e da quel momento iniziano i lanci lunghi. Su questo crediamo che Di Carlo debba ancora lavorare tanto.
Dalla partita di oggi si prendono e si tengono stretti stretti questi bei 3 punti che fanno tanto morale, con la prospettiva nera, di giocare contro la Lazio senza Gastaldello e Lucchini squalificati. Sarà un'altra battaglia, ma questa Samp, almeno quella del secondo tempo, fa ben sperare. L'entrata di Macheda ha dato quella profondità che Pozzi e Marilungo, solo nell'intento del tecnico dovevano dare. Il ragazzino per quel poco che ha fatto vedere, ci sa fare davvero. Troppo poco per dire che è un fenomeno o il nuovo Cassano, però abituati a certi errori, vedi Marilungo o Pozzi, vedere certi movimenti da un ragazzo di 19 anni è un bel vedere. E' una bella novità questo Macheda, speriamo che continui così. Se poi si pensa che aveva si e no 2 allenamenti con la squadra, le prospettive sono rosee.
Adesso però la Samp non deve accontentarsi di una classifica che torna a sorridere, ma deve ripartire dall'orgoglio di un gruppo che ha saputo trovare gli stimoli per rialzarsi. Ed è già tanto, perchè in tempi di vacche magre, un successo aiuta a guardare avanti con maggiore ottimismo. In attesa di qualche colpo di mercato. Tosi aspettiamo tue notizie.
Daniele Mosconi
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