Desolazione Blucerchiata

Desolazione Blucerchiata

Di Daniele Mosconi

Dopo la figuraccia contro la Juventus la partita di Coppa Italia
contro il Milan aveva dato qualche flebile speranza alla Samp. Contro
i rossoneri nella ripresa si era vista una Samp che riusciva a dare
filo da torcere ad una squadra come il Milan. Avevamo però detto che
l'impegno al "San Paolo" di Napoli non sarebbe bastato.

Fummo facili profeti perchè la Samp a Napoli non è mai esistita,
giocando sicuramente la peggiore prestazione stagionale. Travolti da
un Napoli forte, ma agevolato da un atteggiamento della Samp che a
tratti sembrava autolesionistico. Contro il Cagliari ci saremmo
aspettati qualcosa di diverso, almeno dal punto di vista dell'impegno.

Almeno quello c'è stato ma non è bastato perchè con un gol di
Naingollan il Cagliari fa il colpo della serata e affonda una Samp
sempre più desolante.

Differenze tra Napoli e Cagliari? Solo l'impegno perchè per il resto
si è vista la solita confusione e incisività che si limita a qualche
mischia. Un solo dato che dice tutto: tiri in porta 1. Questo dice
tutto su una situazione che ora rischia di travolgere una squadra che
ad Agosto, non dimentichiamolo mai, si giocava l'accesso al main draw
di Champions contro il Werder Brema. Di chi la responsabilità di tutto
questo? Di tutti, inutile dire chi è maggiormente colpevole e chi
meno.

Si è chiuso il calciomercato di riparazione e la Samp non ha trovato
di meglio che prendere 2 difensori: Perticone e Martinez. A noi
francamente cadono le braccia. E' partito Pazzini e la società non ha
trovato nessun attaccante da aggiungere alle 3 punte della 1a squadra,
Pozzi Macheda Maccarone. Si era provato a prendere Corradi ma questi
ha rifiutato. Francamente non capiamo cosa potesse dare un giocatore
che nelle ultime 2 stagioni ha segnato 1 gol.

La situazione a Genova adesso è tesa, si è parlato di una
contestazione che non abbiamo sentito. Il troppo stroppia e qualche
volta i fischi non fanno mai male.

Non vorremmo che la tifoseria, dopo il "la corda si può spezzare" di
Venerdì scorso pronunciato da Garrone si sia, come dire, impaurita. A
Genova c'è la convinzione che se va via Garrone la Samp rischia di
fare una brutta fine. Non capiamo dove sia a questo punto la
differenza tra la gestione Garrone attuale e una amministrazione
controllata.

Garrone ha le sue responsabilità e domani dovrebbe partecipare ad un
incontro con la tifoseria per dare delle spiegazioni. Questo incontro
la tifoseria l'ha chiesto per parlare della Samp ma senza intaccare le
scelte della società. Allora che riunione è? Se si chiede un incontro
con il presidente e non si chiedono spiegazioni su una campagna
acquisti deficitaria, di cosa si parlerà? Di aria fritta?

La Samp questa sera, nonostante nel secondo tempo il Cagliari abbia
giocato in 10 per l'espulsione di Agazzi non ha saputo cavare un ragno
dal buco. Il gol comincia ad essere un problema serio per una squadra
che già prima di questa astinenza, di gol non è che ne facesse tanti.
Ma ora siamo arrivati alla 4a partita senza gol. Maccarone è arrivato
da poco e nonostante tutto l'impegno c'è ma non basta. Su Macheda lo
abbiamo detto non si poteva pretendere di più, però a questo punto una
domanda bisogna porsela: il ragazzo gioca male perchè Di Carlo non sa
sfruttarlo? Pozzi è infortunato ma finora anche quando ha giocato, non
ha mai inciso più di tanto, solo 3 gol. Questa sera il talento del
Manchester è partito dalla panchina e non ne abbiamo capito il motivo.
Ha giocato dall'inizio Biabiany che in coppia con Maccarone non hanno
prodotto nulla di eccezionale. Scegliere Biabiany al posto di Mannini
o Guberti e giocare con Macheda e Maccarone da subito magari non
avrebbe risolto nulla, però se in casa, contro il Cagliari, non giochi
con le 2 punte, quando vuoi giocarci?

La situazione è questa, quindi crediamo che a questo punto vada presa
una decisione. Aspettarsela da Garrone ci risulta difficile e la palla
passa a Di Carlo. L'allenatore ha fallito, inutile fare tanti giri di
parole, continuare è solo deleterio, per lui in primis. Le sue
dimissioni possono dare un segno. Ci rendiamo conto che lui non ha
colpe, perchè la mentalità è quella. 7 mesi, la situazione non è mai
cambiata. La Samp non ha un gioco, è abulica, si impegna ma non riesce
a buttarla dentro. La tifoseria non lo ha mai amato e lui non ha mai
fatto nulla per farsi amare. La Samp può ritrovare uno slancio diverso
con un allenatore che la faccia giocare diversamente. Ci rendiamo
anche conto che il materiale umano è questo ma Di Carlo non ha saputo
mai fare di questo gruppo un vero totem su cui puntare. Arriverà mai
questa decisione?

Daniele Mosconi

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