Il Napoli supera il Parma grazie ad un grande secondo tempo

Il Napoli supera il Parma grazie ad un grande secondo tempo

Di Paolo Esposito

I partenopei cambiano marcia nella ripresa e riescono ad avere la meglio su un Parma ben messo in campo. Lavezzi prende in mano i suoi e affonda la difesa avversaria con un assist e un gol in poco più di quattro minuti. Polemiche a fine gara da parte dei massimi dirigenti gialloblù per alcune discutibili decisioni arbitrali, ma la storia della partita racconta di un Napoli meritatamente vittorioso.

Nel posticipo della ventinovesima giornata si affrontano sotto una pioggia battente Parma e Napoli. Novità in formazione nella squadra di casa: Marino sceglie uno schieramento speculare rispetto al suo collega Mazzarri (assente in panchina per squalifica, sostituito dal secondo Frustalupi), preferendo Palladino dal primo minuto al posto di Crespo, che in coppia con Candreva supporta l’unica punta Bojinov. Per il resto linea difensiva a tre, davanti a Mirante, con Zaccardo, Paci e Lucarelli, e centrocampo a quattro con Valiani e Modesto ai lati dei centrali Dzemaili e Galloppa. Nel Napoli l’unica novità è rappresentata dal recupero di Maggio sulla fascia destra, con il colombiano Zuniga dirottato sull’out opposto. Poi tutto secondo pronostico con De Sanctis in porta, Santacroce, Cannavaro e Ruiz in difesa, Yebda e Pazienza centrali e Lavezzi che ritrova il suo posto in avanti al fianco di Hamsik e alle spalle di Cavani.


Al primo minuto già un brivido per la difesa azzurra: Palladino sfrutta un’indecisione di Santacroce sulla trequarti ed avanza fino al limite dell’area, ma il suo rasoterra è impreciso e termina fuori, alla destra di De Sanctis. Passa un minuto e il Parma è ancora pericoloso con Candreva, che scambia al vertice destro dell’area partenopea con Bojinov e lascia partire un tiro che mira al secondo palo, respinto con sicurezza dall’estremo difensore azzurro. Si fa vedere anche il Napoli, che all’ottavo ci prova con Cavani su cross di Maggio, ma la palla è deviata in angolo da Valiani. La gara scorre con poche emozioni e con grande intensità tattica, segno evidente che si fronteggiano due squadre attente al risultato.

Al 27’ il Parma passa in vantaggio: angolo dalla sinistra di Candreva, deviazione di testa di Ruiz che consente a Palladino di coordinarsi al meglio e battere al volo dal dischetto del rigore. Nulla può De Sanctis. Il Napoli non sembra accusare il colpo, gioca bene e non permette agli avversari di prendere il sopravvento, ma la prima reazione si vede solo al 36’, con un cross di Zuniga dalla sinistra sul quale si avventa Maggio, che di testa manda abbondantemente a lato. Sul finire di tempo è Hamsik a crossare molto bene per Cavani, la cui imminente battuta a rete dall’interno dell’area piccola viene frustrata dall’ottimo anticipo di Lucarelli.

Nella ripresa, come detto, il Napoli ribalta il risultato in pochi minuti: al 6’ Lavezzi effettua la sua solita progressione sul lato corto dell’area di rigore e serve rasoterra Hamsik, che infila alle spalle di Mirante sia pur in evidente posizione di fuorigioco. Al 10’ è ancora il pocho a dettare legge: parte dall’out destro, serve Hamsik solissimo al centro e si infila indisturbato in area, servito dallo stesso slovacco. Mirante esce ma non può opporsi al pallonetto dell’argentino, che lo beffa siglando l’1-2.

Al quarto d’ora brutto episodio a centrocampo: Hamsik anticipa Galloppa su un pallone alto servendo Lavezzi, il parmense non ferma la gamba, entrando in netto ritardo sul petto dell’avversario. Morganti estrae il cartellino rosso (Galloppa era già ammonito, ma in questo caso è rosso diretto). Le proteste ci sono da parte dei giocatori in maglia bianca, ma il volto del mediano appena mandato via dal direttore di gara è più rassegnato che altro. Marino quindi prova rivitalizzare l’attacco, con Crespo che prende il posto di un evanescente Bojinov e Giovinco che entra al posto di Candreva. Ma è ancora Lavezzi a mettere i brividi a Mirante, con un diagonale da fuori che termina a lato di poco. Poi è Zuniga a trovarsi in area su assist di Hamsik, il suo tiro a mezz’altezza è respinto dal portiere di casa.

Alla mezz’ora altro episodio contestato dagli emiliani: punizione dalla destra battuta da Giovinco, reciproche trattenute in area tra Maggio e Zaccardo, Morganti non vede alcuna irregolarità degna di nota.


Ad un quarto d’ora dalla fine parte un contropiede dai piedi di Zuniga, che fa 60 metri palla al piede e serve (troppo in profondità) Cavani: l’uruguagio è costretto a defilarsi e il suo cross per lo stesso Zuniga non consente a quest’ultimo di battere a rete con rapidità, consentendo al Parma di chiudere e ripartire.

Il Napoli chiude i conti al 41’ con Maggio, che è bravo a credere alla caparbietà del neo entrato Gargano e a sfruttare il rilancio sbagliato da Paci. A tu per tu con Mirante in scivolata alza la palla di quel tanto che basta per mandare il portiere fuori causa e a mettere in ghiaccio i tre punti.

Nel dopo partita prima Leonardi, direttore generale, poi lo stesso presidente Ghirardi scatenano un putiferio sugli arbitri. A loro modo di vedere il gol di Hamsik andava annullato per fuorigioco, Galloppa non andava espulso e la trattenuta di Maggio a Zaccardo era da punire con il rigore. La polemica fa eco a quanto detto in settimana dal presidente partenopeo De Laurentiis, il quale aveva parlato di “tre Genoveffe e diciassette Cenerentole”, quale chiara presa di posizione contro i poteri forti del calcio. Ghirardi gli fa notare che, evidentemente, le Genoveffe sono quattro, incluso il Napoli.

Polemiche a parte, che risalgono alla notte dei tempi, la partita è stata ben giocata da ambo le parti e solo la differenza tecnica ha fatto sì che gli azzurri portassero a casa i tre punti. Il Parma si conferma squadra ostica ma dai valori tecnici non di primo livello. I ragazzi di Mazzarri dimostrano invece la solidità di sempre, a testimonianza del fatto che non è un caso se a nove giornate dalla fine si trovano a più sei dalla quinta e con otto vittorie esterne hanno già battuto il proprio record in serie A (detenuto, oltre che da William Garbutt, da un certo Ottavio Bianchi).

Ultima nota di cronaca proprio per Walter Mazzarri: come promesso un leone in gabbia, anzi, in tribuna. Affianco a lui il suo assistente Papale e in panchina a fare da “ponte radio” con Frustalupi c’era il “messaggero” Pondrelli. Si dice che la batteria di quel telefonino si sia bruciata a fine partita…


Paolo Esposito

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