Roma - Juve: Tanti assenti nella gara più difficile

Roma - Juve: Tanti assenti nella gara più difficile

Di Fabrizio Landolfi

Lunedì sera la Roma affronta la Juventus all’Olimpico, nel posticipo della quindicesima giornata di campionato. Per i giallorossi, reduci da due sconfitte consecutive, contro Udinese e Fiorentina, che hanno fatto discutere molto, si tratta dell’esame più difficile che potesse capitare in un momento come questo. La Juve attualmente guida la classifica, è la squadra che finora ha convinto di più nel campionato, senza mai subire sconfitte. Ad aumentare la difficoltà del match ci sono poi le tante assenze con cui Luis Enrique dovrà fare i conti: mancheranno i tre squalificati Juan, Gago e Bojan, espulsi nella gara contro la Fiorentina, ma anche Burdisso, Kjaer, Borini, Cassetti e Pizarro, tutti fermi per infortunio. In totale, gli indisponibili sono otto. Ma per questa Roma che ancora deve trovare la sua dimensione, giocare contro la capolista Juve non sarebbe comunque facile, anche avendo a disposizione tutta la rosa. Nelle ultime due partite, la squadra giallorossa è apparsa disorientata e poco concreta. La difesa continua ad andare in difficoltà troppo facilmente, il possesso palla c’è, ma raramente produce gli effetti sperati, con gli attaccanti giallorossi che fanno fatica ad arrivare alla finalizzazione. Il gioco rivoluzionario e particolare di Luis Enrique si sta rivelando troppo difficile da mettere in pratica: soprattutto in fase difensiva, la Roma appare spesso incerta e scoperta, al di là del fatto che a Firenze i giallorossi hanno chiuso la partita addirittura in otto, dunque era inevitabile che ci fosse poca solidità. Nell’ambiente romanista le polemiche imperversano: il tecnico è sotto accusa per i troppi cambi di formazione, e per alcune scelte improbabili come quella di riproporre Cicinho titolare sulla destra, o di inserire Josè Angel a centrocampo con Taddei terzino. A mio parere il problema sta più che altro nel sistema di gioco in generale, che in occasione delle ripartenze degli avversari, fa sì che due soli giocatori si trovino a difendere. Penso anche che ci sia una scarsa cura, in allenamento, della fase difensiva, a livello di schemi ed intesa tra i singoli. La società ha comunque ribadito la sua fiducia nei confronti di Luis Enrique, chiedendo al pubblico di essere paziente seppure i risultati sono negativi. Di certo, il calendario in questo periodo non aiuta la Roma, che dopo Udinese e Fiorentina si trova a dover affrontare altre due avversarie temibili come Juve e Napoli. Eppure, delle quattro partite che formano questa striscia, bisognerebbe vincerne almeno una, per poter dire che la squadra sia sulla giusta strada. Qualora arrivassero altre sconfitte (lo immaginiamo facendo tutti gli scongiuri del caso), non è da escludere che la società possa pensare ad un cambio di allenatore, oppure che sia il tecnico stesso a pensare alle dimissioni. Tuttavia, ci si domanda anche, nel caso in cui Luis Enrique lasciasse, chi potrebbe prendere il suo posto. E la domanda non trova risposte molto convincenti, visto che al momento non ci sono molti allenatori liberi che facciano al caso della Roma. E’ facile pensare ad Ancelotti, l’uomo desiderato da tempo da tanti tifosi romanisti, ma non penso proprio che Ancelotti, al momento, abbia voglia di venire a Roma, anche perchè volendo sarebbe potuto venire già dalla scorsa estate. Quindi, non possiamo che augurarci che Luis Enrique e la Roma migliorino insieme, cominciando ad ottenere risultati migliori sul campo.

Venendo alla probabile formazione per Roma-Juve, i dubbi sono tanti anche stavolta. Il reparto dove c’è più emergenza è quello difensivo, vista la squalifica di Juan e gli infortuni di Kjaer e Burdisso. Molto probabilmente Luis Enrique adatterà De Rossi al ruolo di difensore centrale, mettendo quest’ultimo accanto a Gabriel Heinze. Come fa notare qualcuno, c’è il rischio che il centrocampo, già privo di Gago, soffra la mancanza del carismatico De Rossi, ma del resto il tecnico ha poche alternative per la difesa, visto che anche Cassetti è indisponibile. Sulle due fasce laterali potrebbero giocare Rosi e Josè Angel, ma si ha l’impressione che Luis Enrique tenga in considerazione anche le ipotesi Cicinho e Taddei. A centrocampo, ci si aspetta di vedere dal primo minuto Perrotta, Pjanic ed il giovane Viviani, giocatore sul quale il mister sembrava contare molto in avvio di stagione, ma che negli ultimi mesi non ha più giocato in Prima Squadra. In alternativa, sarebbero pronti Greco e Simplicio, ma non è da escludere neppure l’impiego di Taddei nel centrocampo a tre, sempre che il tecnico non voglia schierare il brasiliano nel ruolo di terzino. Per quanto riguarda l’attacco, l’ipotesi più accreditata è quella con Lamela trequartista, alle spalle di Osvaldo e Totti (il Capitano tornerebbe finalmente titolare, dopo tante settimane di indisponibilità ed una partita, quella di Firenze, in cui è rimasto in panchina). Tuttavia, nelle ultime ore Erik Lamela ha avuto qualche problema intestinale, che rischia di aggiungerlo alla lunga serie di indisponibili. Se il giovane argentino non potesse scendere in campo, Luis Enrique dovrebbe affidarsi all’inedito trio Totti-Osvaldo-Borriello, con il giovane Caprari unico attaccante in panchina. A meno che l’allenatore asturiano non stupisca tutti, schierando titolare proprio il 18enne della Primavera.

Nella Juve di Antonio Conte mancherà l’ex romanista Vucinic, infortunatosi pochi giorni fa, ma per il resto i titolari sono a disposizione dell’allenatore leccese. In porta ci sarà Gianluigi Buffon, davanti a lui la difesa a quattro con Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci e Chiellini. A centrocampo giocheranno Pirlo, Vidal e Marchisio, mentre in attacco Conte dovrebbe schierare Pepe ed Estigarribia verso gli esterni, a supporto del centravanti Matri.

Fabrizio Landolfi

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