Milan, il pari della discordia: così non va!

Milan, il pari della discordia: così non va!

Di Davide Biscaro

Alla luce della classifica della Serie A, il pari di oggi è per i rossoneri un mezzo passo falso. Certo, a guardare il punteggio finale di 2-2 si resta con l’amaro in bocca. Ma se si ha avuto modo di vedere la partita (e le clamorose topiche dell’arbitro Gianluca Rocchi), si può affermare tranquillamente che il Milan è incappato in un passo falso in piena regola. Non fosse, per l’appunto, che a salvare gli ospiti oggi ci ha pensato il direttore di gara. Sia chiaro, di errori ne ha commessi anche a svantaggio del team meneghino, ma alla luce dei fatti e di una piccola ponderazione, questi sono stati molto più penalizzanti per i felsinei, controllori del gioco per larghissimi tratti del secondo tempo e mai davvero domati nemmeno nel primo. Un 2-2 fortunato dunque, che vista la prestazione sfoderata oggi è davvero “grasso che cola”. Un vero peccato, viste le premesse della vigilia: possibile sorpasso alla Juventus, impegnata domani all’Olimpico contro l’incerottata Roma di Luis Enrique. Una trasferta comunque storicamente insidiosa per la Vecchia Signora, che ora vede i rossoneri a indietro di un punto, e con la possibilità di andare a +4. Il torneo è ancora lunghissimo, ci mancherebbe, ma arrivare a Natale il più vicini possibile dai bianconeri, se non addirittura davanti a loro, sarebbe stato confortante per l’umore. Pazienza, toccherà aspettare e sperare nelle avversarie dei torinesi.

Come detto, un pari che, in fondo, sa di vittoria, in uno stadio “Dall’Ara” gremitissimo, che per i rossoneri è da sempre un ambiente molto ostile. Recriminano, invece, a ragione, gli emiliani, i quali, protagonisti forse della loro miglior prestazione stagionale, vedono svanire due punti che in chiave salvezza avrebbero fatto molto comodo. Negli spogliatoi e in sala stampa, però, regna la sportività dei due tecnici, due gentlemen d’altri tempi, Max Allegri e Stefano Pioli. Il primo ammette senza remore che sul mani in area di Seedorf era calcio di rigore e che Ibrahimovic si è praticamente tuffato in occasione del penalty concesso ai rossoneri (e qui, altro dubbio: Pato, che è in traiettoria col pallone prima che questi arrivi ad Ibra e pare interessarsi all’azione pur essendo in offside, è da considerarsi ininfluente o influente? Rocchi ha evidentemente optato per la prima ipotesi, altrimeni sarebbe stata punizione per i rossoblu). Il tecnico bolognese, dal canto suo, non fa polemiche, si consola con la prestazione e si tiene ben stretto il suo punticino ottenuto contro i campioni d’Italia in carica, aggiungendo inoltre di aver ricevuto le scuse dell’arbitro in caso di errori della terna; scuse, evidentemente, accettate. Chapeau!

Il match inizia però bene per gli ospiti, che colpiscono subito una traversa clamorosa con una punizione del solito Zlatan. Sembra l’inizio della solita storia, ma è invece un fuoco di paglia. Il Bologna pian piano inizia a macinare gioco, e al minuto 11 Di Vaio trova il gol con un pallonetto chirurgico: palla dalle retrovie in direzione dell’attaccante, Yepes sbaglia il fuorigioco e mantiene in buona posizione il giocatore, che si invola solo verso la porta, e a tu per tu con Amelia fuori dai pali, lo scavalca con una palombella precisissima, che dal limite dell’area rimbalza giusto oltre la linea di porta. A rimettere le cose a posto ci pensa il solito professor Seedorf. L’olandese riceve palla da Boateng, e con un tiro a giro dal limite supera un incolpevole Gillet. Poco dopo Abate ha tra i piedi la palla del possibile vantaggio ma il suo tiro è respinto dall’estremo difensore avversario. Alla mezzora l’incriminato tocco di mano, nettissimo, di Seedorf, Rocchi non vede e l’olandese dice che il pallone ha toccato prima il corpo poi il braccio: le immagini non confermano assolutamente, peccato per la poca sportività, giustificabile solo considerando l’alta posta in palio e l’agonismo dell’impegno, ma a conti fatti meglio per gli ospiti, che terminano un primo tempo abbastanza evanescente sull’1-1.

Nella ripresa ci si attende la riscossa dei rossoneri, ma chi è di quest’avviso resta molto deluso. A costruire gioco e palle gol sono solo i padroni di casa, che peccano di scarsa mira sotto porta. Dopo una fase di stallo, il secondo episodio da moviola di giornata: l’arbitro Rocchi assegna un calcio di rigore agli ospiti per un fallo di Raggi su Ibrahimovic. A parte quanto detto in precedenza sulla posizione di Pato, lo svedese pare andare in cerca del piede del difensore, e appena i due si sfiorano, il centravanti cade a terra. Pare quindi una simulazione, ma per il direttore di gara è penalty. Ibra trasforma, per il vantaggio milanista. Vantaggio che non dura nemmeno un minuto. Infatti un innocuo tiro dal limite dell’area di Diamanti diventa imprendibile per Amelia, oggi pessimo, con il pallone che gli buca le mani scivolando via come fosse una saponetta. Il finale è agitato, Rocchi perde di mano l’incontro ed estrae cartellini gialli all’indirizzo di chiunque commetta fallo, il nervosismo è alle stelle. Ad acuirlo ulteriormente ci pensa Cherubin, che allunga un braccio in area su un cross di Ibrahimovic. Per l’arbitro è tutto regolare, i due giocatori sono troppo vicini, a suo avviso, per comminare un secondo calcio di rigore. Se vogliamo, va a pari con quello generoso di qualche minuto prima. Alla fine è 2-2, partita strana con protagonista il direttore di gara. Pagelle basse, per i rossoneri, di sicuro rimandati dopo la prestazione odierna.

Amelia: 5 Una giornata storta può capitare, sul primo gol non ha particolari responsabilità, ma sul secondo la colpa è tutta sua. Si erge idealmente a “Robin Hood” della situazione, restituendo al Bologna quanto di ingiustamente preso pochi secondi prima da Ibra. Torna presto, Abbiati, perché con Marco non siamo in buone...mani

Abate: 6 Costretto ad aiutare spesso i centrali, dalla sua parte Morleo non crea pericoli, e riesce dunque a strappare la sufficienza

Thiago Silva: 6 Sul primo gol chiama il fuorigioco, ma evidentemente il collega di reparto non lo sente. Per il resto, Di Vaio, Ramirez e Diamanti gli girano al largo, conoscendo la sua bravura, e preferiscono andare da Yepes, dove (per loro) è un ballar di carnevale

Yepes: 5 Malissimo sul primo gol, male nel resto del match, oggi non è la sua giornata: chi lo punta, 9 volte su 10 lo supera (dal XX’ Bonera: 5,5 Meglio di Yepes, ma non eccelso)

Antonini: 6 Fa poca fatica a controllare la fascia di competenza, aiuta il centrocampo quando serve, ma i mediani non lo supportano abbastanza a loro volta

Aquilani: 5,5 Non è il solito uomo in più a centrocampo, è ancora da capire come mai a prestazioni ottime ne seguano altre più allarmanti. Eppure, le qualità per sfondare le ha tutte

Van Bommel: 5,5 Al ritorno da uno stop fisico, non strabilia di certo e appare troppo macchinoso nell’impostazione. Nocerino manca già tantissimo

Seedorf: 7 (il migliore) La tentazione di dargli un mezzo voto in meno per il fallo di mano c’è tutta, ma per stavolta passi, se non altro poteva evitare la dichiarazione mendace rilasciata a metà gara. A 36 anni suonati Clarence detta ancora i tempi della manovra e diventa quasi imprescindibile per i rossoneri quando scende in campo, encomiabile sotto questo profilo per professionalità (dal XX’ Emanuelson: 5,5 Prova a dare velocità sulla sinistra, sua fascia di competenza, ma non riesce appieno nel compito; solo un tiro fuori di poco nell’economia della sua partita)

Boateng: 6 Assiste Seedorf in occasione del gol del momentaneo 1-1, corre e dà dinamismo, ma non conclude mai a rete, ed è un peccato vista l’esplosività del suo tiro

Pato: 4,5 Dov’è Pato, quello vero? No perché questo è un gemello abulico e triste. Non può credere che un gol al Viktoria Plzen, o quello realizzato al Barcellona ancora tempo fa, lo possa far vivere di rendita. Deve darsi da fare, e in fretta anche: da quando è tornato dopo l’infortunio è quasi irritante quando prende palla. Si intestardisce in dribbling inutili e qualche accelerazione senza esito. Non è certo giocando così che diventerà l’erede di Ronaldo, il “fenomeno” alla sua età aveva già un pallone d’oro in bacheca (oltre a vari titoli con i club)! (dal 77’ Robinho: 6 senza dubbio meglio del compagno)

Ibrahimovic: 6 Solo la “furbata” del rigore, che poi trasforma, gli permette di portare a casa una strascicata sufficienza. Oggi in calo rispetto agli ultimi tempi.

Davide Biscaro

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