Il Milan rialza la testa: finalmente la vittoria

Il Milan rialza la testa: finalmente la vittoria

Di Davide Biscaro

Prestazione convincente doveva essere e prestazione convincente è stata: 3-0 e zitti tutti. Poi, se questo risultato sia più merito delle virtù rossonere – un ottimo possesso palla, un centrocampo finalmente aggressivo e veloce, il recupero, fisico, di Robinho, e psicologico, di Ibra e Cassano – o demerito dell’incapacità del Palermo, che non è praticamente mai sceso in campo, questo è un discorso diverso. Già, perché in questo momento al Milan serviva molto di più il risultato, con magari annesso bel gioco, che non tentare di strafare rischiando di impelagarsi in situazioni che di questi tempi sembrano riguardare molto più da vicino i cugini.

Vero è che i rosanero sono durati, si e no, una quarantina di minuti: qualche tentativo di difesa della propria area di rigore e nulla più, un po’deludente per una squadra che fino a ieri era a meno uno dal duo di testa composto da Juventus e Udinese. Certo, si giocava a San Siro, e questo Palermo, che in trasferta ha fatto solo un punto in tre gare senza mai andare a segno, può avere sofferto il fattore campo. Una scusa comunque poco attendibile quando si gioca ai livelli della Serie A. Ma nonostante ciò gran merito, e molto onore, va detto, se lo guadagna anche Devis Mangia, che con grande onestà intellettuale ha ammesso: “ Se mi prendo i meriti delle vittorie, è altrettanto giusto che mi prenda gli oneri delle sconfitte”. Chapeau, ad uno dei pochi gentleman rimasti nel nostro calcio fatto troppo spesso di inutili polemiche che fomentano violenze ancor più insensate.

I rossoneri, dal canto loro, hanno il dente avvelenato dopo la sconfitta patita a Torino per mano di una Juve molto più organizzata. E si capisce subito perché Allegri attendesse con così tanta ansia il rientro di un uomo a dir poco fondamentale nello scorso campionato, ovvero Robinho. Non ha ancora il ritmo partita nelle gambe, sbaglia troppi appoggi semplici, quasi non sembra un brasiliano, ma quanto corre! E’ una spina nel fianco della retroguardia siciliana, che non riesce proprio a tenere le sue accelerazioni e le sue sguscianti ripartenze. Un bentornato che gli tributa anche San Siro, ben felice di rivedere in campo il suo amato numero 70.

E il vantaggio, meritato, arriva, guardacaso con l’ex di turno Nocerino, che sfrutta alla perfezione un assist di testa in volo di Aquilani. Il gol è facile facile, la porta lasciata sguarnita da Tzorvas viene così violata al minuto 40, siamo 1-0. Nella ripresa il Milan continua ad attaccare ancora più convinto, Ibra indossa i panni di assist-man, che tanto bene gli calzano, e serve al già citato Robinho la palla del 2-0. Lo svedese lancia in profondità, l’ex galactico si infila in area e tutto solo batte Tzorvas in uscita con una puntata degna del miglior giocatore di calcio a 5. La partita prende una piega meravigliosa per i padroni di casa (e disastrosa per gli ospiti), e così arriva anche il 3-0 firmato Fantantonio Cassano, che calcia potente e preciso nell’angolino basso alla sinistra di Tzorvas un pallone che vagava all’altezza del dischetto del rigore. Difesa del Milan mai così inoperosa in questa stagione, segno che il lavoro del centrocampo in fase di copertura è stato davvero encomiabile, la speranza è che con il recupero dei vari Ambrosini, Gattuso, Seedorf, e, più avanti, di Flamini, la situazione non possa fare altro che migliorare.

Voti, dunque, alti (ed era ora!) nel pagellino dei giocatori del Milan, che riescono finalmente a mettere in mostra una prestazione convincente, degna di chi si è fregiato non, più tardi di 5 mesi fa, del titolo di Campione d’Italia.

Abbiati: s.v. E come si fa a dare un giudizio a chi oggi sarebbe potuto scendere in campo anche bendato e con una gamba rotta? Non è mai stato chiamato in causa, e va benissimo così!

Abate: 6,5 Ottimo ancora una volta in fase di spinta, infaticabile come sempre.

Nesta: 6,5 Unica lieve défaillance il giallo rimediato per l’atterramento di Miccoli, che l’aveva saltato. Per il resto ordinaria amministrazione e vita facile contro Hernandez e Ilicic oggi davvero indolenti

Thiago Silva: 6 Finché è in campo fa ciò che deve, l’unica speranza è che l’infortunio non sia grave perché sarebbe davvero una brutta tegola, proprio ora che la ruota ha iniziato a girare (dal 34’ Bonera: 6 Non soffre e copre con ordine, ma facilitato dall’opaca prova degli attaccanti rosanero)

Antonini: 6,5 Ha gamba e buona volontà, di questo passo Taiwo ne vedrà davvero tante dalla panchina

Van Bommel: 6 Forse il meno brillante in una serata perfetta per il Milan. Certo, oggi passi, visto il punteggio, ma dalla prossima si riparte, intesi Mark?

Aquilani: 7 Sponda al gol di Nocerino, a destra o a sinistra poco cambia, la classe non è acqua e lui lo dimostra. Bravo a rispondere sul campo alle ultime due panchine

Nocerino: 7 In settimana l’aveva detto, è diverso da Gattuso, lui ha più tecnica e segna di più. Detto fatto, ottimo l’impatto sulla gara dell’ex di turno. Unico appunto, Ringhio è stato Campione del Mondo, mica l’ultimo arrivato!

Robinho 7,5 (il migliore) Non ce ne vogliano gli altri due là davanti, ma oggi l’uomo in più dei rossoneri è stato senza dubbio il brasiliano. Corsa, dinamismo, anche il gol, e il tutto dopo due mesi e mezzo di stop. Mancava come il pane a questa squadra, meno male è tornato (dal 66’ Emanuelson: s.v.)

Cassano: 7 Il suo momento d’oro va avanti, e speriamo continui anche per il bene della Nazionale. Con Robinho sembra ancora più allegro, d’altronde fra maestri della tecnica ci si intende bene (dal 79’ El Shaarawy: s.v.)

Ibrahimovic: 7 Tutti si aspettavano il suo gol, poco male, ne ha propiziati due molto importanti: prima sulla testa di Aquilani per l’assist a Nocerino, poi direttamente verso l’eroe di giornata, Binho, che ringrazia e insacca. Il mal di pancia è passato, o almeno così pare. Galliani non sarà uno psicologo, ma situazioni come queste le gestisce davvero bene.

Davide Biscaro

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