Roma, Mexes: "Che reazione" (Il Romanista)

POCA VOGLIA DI PARLARE NELLO SPOGLIATOIO ROMANISTA, SPALLETTI SENZA VOCE. LA PAROLA AL DT E A PHILIPPE

Mexes: «Che reazione»

Mexes: «Ci spiace per il risultato, ma la cosa più importante è quello che ha dimostrato la squadra. Totti e Juan? Anche i più grandi
sbagliano». Conti: «Franco Sensi sarebbe orgoglioso. Ora sotto con il campionato. Con questo spirito possiamo fare grandi cose».

Di DANIELE GALLI
«Il presidente sarà soddisfatto lo
stesso». È la certezza di Bruno
Conti. Il direttore tecnico romanista
è la delusione fatta persona. Ci
mancherebbe altro. Come Spalletti, che
è rimasto afono, come tutti coloro che
hanno il cuore mezzo giallo e mezzo rosso:
Bruno nostro ha sofferto pure lui. Torniamo
a Roma senza Supercoppa. Fa
niente, capita. Questa Roma ha giocato
in maniera esaltante, a tratti. Nonostante
l’amarezza trapeli evidente, Conti ne è
più che convinto: «Sì, questo successo
sarebbe stato per Sensi. Peccato, perché
il primo tempo è stato dell’Inter. Ma il secondo
è stato nostro». Il rammarico è
grosso come una casa, soprattutto per
avere sprecato una chanceghiottissima.
Quel calcio di rigore di Francesco Totti
stampato sulla traversa pare risuonare
ancora sul petto di ogni romanista. Dispiace,
fa rabbia. Però succede. Un fuoriclasse
come l’ex ala mundial lo sa bene:
«Avevamo un’occasione per vincere- dice
Conti - ma dobbiamo fare complimenti
ai ragazzi e pure all’Inter. Sono due
squadre che hanno onorato il calcio. Volevamo
dedicare la coppa a Franco Sensi,
ma il Presidente sarà soddisfatto lo stesso
per come si è comportata la squadra.
Totti? Sbagliano tutti, anche i grandi
campioni». Il pensiero corre ora al Napoli.
Al primo impegno di campionato, tra
sei giorni: «Adesso dobbiamo pensare alla
Serie A. Ci sono i presupposti per fare
delle cose interessanti». Sui nuovi, dice:
«Baptista è arrivato da poco, ma ha fatto
una buona gara. Abbiamo onorato il calcio.
I complimenti di Mourinho lo dimostrano
». Poi un accenno al mercato:
«Quella che abbiamo è una grande squadra.
Abbiamo condotto una grande trat-tativa (quella per Mutu, ndr). Poi abbiamo
preso Baptista, un calciatore importante
». Svanita la tensione agonistica,
negli spogliatoi regna un’atmosfera più
rilassata. La Roma ha dimostrato di avere
le carte in regola per tenere testa all’armata
di Mourinho per la terza stagione di
fila. Sarà forse per questo che Philippe
Mexes non ne fa un dramma. Certo, rode.
«Abbiamo fatto vedere delle belle cose,
ma non sono bastate. Dopo l’1-0 siamo
riusciti a rialzare la testa. Certi episodi
potevano esser evitati, come il raddoppio
interista. Importante è stata però la
nostra reazione. Siamo fiduciosi. I nuovi?
Abbiamo visto Julio Baptista che ha
dato tutto, poi il mister gli ha chiesto delle
cose e le ha fatte alla grande. È stato
bravo anche Riise, abbiamo fatto vedere
delle belle cose. Certo, vincere sarebbe
stato meglio, ma ai rigori è così. L’errore
di Totti? Anche il più grande come Francesco
sbaglia. Dispiace a tutti, pure a lui.
È andata così, la prossima volta vinceremo
ai rigosi. Al Presidente abbiamo pensato
dopo il minuto di silenzio, e abbiamo
dato il massimo. E per lui abbiamo
dato tutto».
Intanto, dal Mezza è giunto un messaggio
sinistro proprio per il prossimo
esordio romanista in campionato. All’inizio
del secondo tempo, nel settore occupato
dai tifosi giallorossi, sono stati
mostrati due striscioni minacciosi indirizzati
agli Ultras del Napoli. Un segnale
preoccupante, che giunge a ventiquattrore
dalla decisione del Viminale se aprire
o meno l’Olimpico alla curva ospite.
L’Osservatorio avrebbe voluto evitare
provvedimenti restrittivi, nel segno di un
progressivo ritorno alla normalità. Quei
due striscioni potrebbero costringere il
Ministero dell’Interno a rivedere la propria
strategia. Sarebbe un peccato.

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