
"Dire che il ciclo di Spalletti alla Roma è finito è l'analisi più superficiale: l'allenatore ha più meriti di quelli che si ricordano ora. E quella che ci vorrebbe in rotta con Spalletti per il contatto con il Chelsea è addirittura una barzelletta. Io non ho mai chiesto niente all'allenatore, non mi interessa. La colpa se in questo momento le cose alla Roma non vanno non è solo sua, ma di tutti noi. Totti? Ci è mancato uno dei giocatori più forti degli ultimi trent'anni. Ma non è giusto dire che ci sono degli eroi di Roma tra i giocatori, non facciamo ora il discorso che senza Totti sono io a dover prendere per mano la squadra. E dico questo non per scansare responsabilità, ma perchè non è giusto nei confronti dei compagni. A Roma c'è tanta insoddisfazione, nelle gente e soprattutto all'interno della squadra. Stiamo facendo meno di quanto è nelle nostre possibilità. E questo non ci gratifica. Il mio amore per la Roma nasce prima di aver cominciato a giocare in questa squadra, e lontano da questa squadra io non mi ci vedo: non sarei altrettanto felice a giocare con un'altra maglia, che la Roma compri o non compri campioni. Perchè io gioco per la Roma, non per la società. Non sapete Roma che significa. La Roma è un orgoglio". Roma è città passionale, ma se abbiamo perso giocatori come Pepe è per la piazza. Se cinque anni fa la Roma si fosse presentata in ritiro con il sottoscritto, Aquilani, Bovo, Ferronetti, D'Agostino, Pepe, ci avrebbero preso a pernacchie. Ma i giovani hanno bisogno di tempo. Infatti tutti hanno fatto la loro strada, ora sono tra i migliori della serie A. Vendendone alcuni, sono arrivati altri giocatori: non sta a me dire se è stato un errore ma qualcuno potrebbe dire 'ho sbagliato'. In questo momento ai tifosi va chiesto di giudicarci in campo, ci fischino se lo meritiamo, ma lascino stare altre storie. Aquilani ha detto di voler restare ma si parla sempre del suo rinnovo di contratto come se non dovesse arrivare. È un accanimento ingiusto. Non si deve chiedere a noi romani di fare gli eroi: la nostra responsabilità ce la prendiamo, ma è ingiusto verso gli altri. Ci teniamo tutti, romani o brasiliani. Spalletti-Chelsea? Non mi interessa neanche sapere se e cosa è successo. Non conta, non glielo ho chiesto. Sapeste quanti giocatori a Natale parlano con altre squadre... Le parole di Rosella Sensi su chi sta con l'allenatore? Era un discorso generico, per confermare fiducia nel tecnico. Noi stiamo con la Roma». Poi parla anche di Nazionale: "Non voglio pensare solo alla Roma, ci aspettano due partite importanti, Bulgaria e Montenegro hanno giocatori protagonisti nei migliori campionati europei. E stavolta vincere non ci basta, vogliamo anche un calcio migliore rispetto a quello mostrato nelle ultime due partite". Con la Georgia realizzò una doppietta: "Spero di continuare su quella falsariga, almeno per quanto riguarda i risultati. Sulle prestazioni tutta la squadra è consapevole che c'è ancora da migliorare".
Da Romanews.eu
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