E' inutile nascondersi, qualcosa manca nella squadra juventina ed anche se i bianconeri settimana dopo settimana sembrano prendere sempre di più le sembianze di una macchina telecomandata che si muove a immagine e somiglianza del suo pragmatico condottiero -al quale va riconosciuto il grande merito di rendere un intreccio di uomini arrivati da ogni parte del mondo in un gruppo di giocatori che pensano e agiscono da squadra- l'inadeguatezza dell'organico si fa sentire in modo sempre più pesante. Le lacune create, o non colmate, nella rosa bianconera durante l'ultima settimana di un calciomercato fino a quel punto ineccepibile cominciano a palesarsi impietosamente. La solita, maledetta, sistematica e onnipresente malasorte fa tutto il resto, non permettendo mai al tecnico di Aquileia di poter disporre della rosa al completo, costringendolo gioco-forza a ruotare non più di 13-14 giocatori nelle gare di coppa. Sembra chiaro quindi rendersi conto che la situazione di emergenza continua in campionato diventa praticamente drammatica in Europa, dove i bianconeri sono costretti a privarsi, oltre che dei giocatori infortunati, anche di pedine cardine come i nuovi innesti Aquilani e Quagliarella, i quali per ragioni burocratiche non possono essere schierati in competizioni continentali e di Grosso e Salihamidzic che non sono stati inseriti nella lista UEFA consegnata a fine agosto. Oltre all'esiguo numero di giocatori disponibili per l'EL ed alle conseguenti difficoltà legate a questo problema, bisogna aggiungere anche che la Juve ha finora percorso un cammino ai limite dello scadente, con soli quattro punti conquistati nelle prima quattro gare del girone. Insomma, tanti indizi che portano ad una prova: in queso momento la Signora non può permettersi entrambe le cose, e “sacrificarne” una potrebbe aiutarla nell'altra. Viste tutte queste condizioni di deficit europeo, vista la stranezza del campionato in corso dove un vero padrone non si è ancora ufficialmente manifestato, beh, sarebbe davvero un peccato ritrovarsi a fine campionato con il retrogusto amaro dell'occasione persa...e questa Juve ha tutte la carte in regola per lasciare agli altri questa amarezza.
Juventus, sacrificarne uno per arrivare all'altro: si deve fare!
Pubblicato da
Andrea
on martedì 23 novembre 2010
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Juventus, sacrificarne uno per arrivare all'altro: si deve fare!
Di Gianluca Di Maria
1994-95 1995-96; 1996-97; 1997-98; 2002-2003, cosa accomuna queste stagioni calcistiche? Facile, la Juventus è stata Campione d'Italia e finalista nella competizione europea alla quale partecipava, che, eccezion fatta per la prima stagione, è stata sempre la Coppa dei Campioni. Con questi dati a disposizione vengono di fatto smentite tutte le dicerie che dipingono come quasi proibitivo poter lottare fino in fondo per due competizioni altamente impegnative quali Serie A e Champions/Europa League ed è ovviamente futile spiegarne il motivo. La stagione 2010-2011 vede nuovamente i bianconeri impegnati sul doppio fronte, nazionale ed europeo, ma non sembra essere quella in corso l'annata ideale a poter ripercorrere le orme di quella vecchia grande Juventus targata Marcello Lippi. Anche se il trofeo europea manca dalla bacheca della Signora da ormai 14 anni, i presupposti per un immediato ritorno alla vittoria in ambito continentale sembrano essere ancora insufficienti, almeno per quest'anno. Nella testa gli uomini di Delneri sembrerebbero già pronti per tornare a vincere in Europa o quantomeno a lottare fino in fondo per farlo; diverso il discorso a livello fisico dove a causa delle problematiche che analizzeremo nel successivo paragrafo, i bianconeri forse farebbero meglio a pensare di abbandonare ogni velleità e concentrarsi completamente per il campionato.
E' inutile nascondersi, qualcosa manca nella squadra juventina ed anche se i bianconeri settimana dopo settimana sembrano prendere sempre di più le sembianze di una macchina telecomandata che si muove a immagine e somiglianza del suo pragmatico condottiero -al quale va riconosciuto il grande merito di rendere un intreccio di uomini arrivati da ogni parte del mondo in un gruppo di giocatori che pensano e agiscono da squadra- l'inadeguatezza dell'organico si fa sentire in modo sempre più pesante. Le lacune create, o non colmate, nella rosa bianconera durante l'ultima settimana di un calciomercato fino a quel punto ineccepibile cominciano a palesarsi impietosamente. La solita, maledetta, sistematica e onnipresente malasorte fa tutto il resto, non permettendo mai al tecnico di Aquileia di poter disporre della rosa al completo, costringendolo gioco-forza a ruotare non più di 13-14 giocatori nelle gare di coppa. Sembra chiaro quindi rendersi conto che la situazione di emergenza continua in campionato diventa praticamente drammatica in Europa, dove i bianconeri sono costretti a privarsi, oltre che dei giocatori infortunati, anche di pedine cardine come i nuovi innesti Aquilani e Quagliarella, i quali per ragioni burocratiche non possono essere schierati in competizioni continentali e di Grosso e Salihamidzic che non sono stati inseriti nella lista UEFA consegnata a fine agosto. Oltre all'esiguo numero di giocatori disponibili per l'EL ed alle conseguenti difficoltà legate a questo problema, bisogna aggiungere anche che la Juve ha finora percorso un cammino ai limite dello scadente, con soli quattro punti conquistati nelle prima quattro gare del girone. Insomma, tanti indizi che portano ad una prova: in queso momento la Signora non può permettersi entrambe le cose, e “sacrificarne” una potrebbe aiutarla nell'altra. Viste tutte queste condizioni di deficit europeo, vista la stranezza del campionato in corso dove un vero padrone non si è ancora ufficialmente manifestato, beh, sarebbe davvero un peccato ritrovarsi a fine campionato con il retrogusto amaro dell'occasione persa...e questa Juve ha tutte la carte in regola per lasciare agli altri questa amarezza.
Gianluca Di Maria
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