Buon inizio, ma la Roma è ancora da decifrare
Pubblicato da
Andrea
on venerdì 30 agosto 2013
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Buon inizio, ma la Roma è ancora da decifrare
Di Fabrizio Landolfi
La nuova stagione è iniziata bene per i colori giallorossi, vittoriosi nella prima giornata, come non capitava dal campionato 2007-2008, quando la Roma di Spalletti disputò una grande annata e sfiorò lo Scudetto. Rispetto ad allora, i tempi sono diversi e quasi tutto è cambiato, dalla società alla gran parte dei giocatori.
La notizia positiva è che a Livorno abbiamo visto una squadra in buona condizione, vivace e convinta del gioco che deve fare. Si tratta di un gioco meno articolato e complesso, rispetto a quello che proponevano i tecnici che hanno guidato la Roma nelle due passate stagioni, ma al di là delle questioni tattiche, sappiamo fin troppo bene che a far la differenza è l’atteggiamento di una squadra, la compattezza, il carattere. Dunque, contro il modesto Livorno abbiamo visto una Roma che consente di guardare avanti con fiducia, ma c’è anche una notizia negativa: la rosa affidata a Rudi Garcia è incompleta, almeno per il momento. D’accordo, il mercato è ancora aperto e c’è tempo per completare la campagna acquisti; ma il campionato non aspetta, e soprattutto non può aspettare ancora Garcia per sapere quali sono gli attaccanti con cui potrà lavorare.
La scelta di cedere Osvaldo e Lamela poteva anche essere condivisa, a patto che i due giocatori venissero sostituiti prontamente, soprattutto considerando che Mattia Destro è fermo per problemi fisici. Dopo Gervinho è arrivato Adem Ljajic, un giovane con grande talento ed ottime potenzialità, ma che finora ha dimostrato poca continuità di rendimento. La descrizione del serbo è molto simile a quella che si potrebbe fare di Erik Lamela: due giovani con qualità importanti, che devono ancora crescere dal punto di vista del carattere. Vendendo l’uno ed acquistando l’altro, la Roma ha avuto una plusvalenza economica, ma questo non significa rinforzare la squadra. Senza contare che al posto di Osvaldo, ad oggi, non è arrivato nessuno. E’ la questione del centravanti, che si trascina da diverse settimane, parallelamente a quella legata a Marco Borriello. La situazione di quest’ultimo è incomprensibile, almeno per noi osservatori esterni. L’attaccante napoletano è tornato quest’estate dopo un periodo in prestito, ed ha preso parte al ritiro quasi per prassi, mentre tutti lo davano per partente (voci mai smentite dalla società). Siamo quasi arrivati a settembre, il campionato è iniziato e tutti continuano a parlare di una Roma che sta tentando di piazzare Borriello, anche per liberarsi del suo ingaggio piuttosto oneroso. Eppure Borriello nella prima partita di campionato è sceso in campo da titolare. Rudi Garcia è stato chiaro quanto basta: per il gioco che ha in mente, ha bisogno di una punta con le sue caratteristiche. E’ quindi dovere della società far sapere al tecnico che cosa si intende fare di Borriello. In ogni caso, tra acquisti e cessioni, si è in netto ritardo, quindi risulta difficile per tutti dare un giudizio su questa Roma, soprattutto sull’attacco, che al momento non ha nè capo nè coda. O meglio, una certezza c’è, ma è la più scontata possibile ed è rappresentata dall’intramontabile Totti, capitano 37enne che in campo continua a far la differenza.
Il mercato della Roma, peraltro, era anche partito in maniera abbastanza soddisfacente: a fronte della cessione di Marquinhos (che comunque lascia spazio a tanti dubbi circa la politica dei giovani e dei progetti), erano arrivati giocatori come Maicon, Strootman e lo stesso De Sanctis, oltre a Benatìa e Jedvaj. I primi tre nomi permettono di aggiungere qualità, ed anche tanta personalità alla squadra, ma in generale sono stati tutti buoni acquisti.
In questa prima settimana dal sapore strano, alla squadra si chiede solo di vincere domenica, in casa contro il Verona, e di dare sempre il massimo in ogni partita. Alla dirigenza giallorossa invece si chiede di fare quello che andava fatto diverso tempo fa, per permettere alla Roma di avere dei punti fermi.
Fabrizio Landolfi
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