Il Brasile vince la Confederations Cup, Spagna batuta 3 - 0

Il Brasile vince la Confederations Cup, Spagna batuta 3 - 0

Di Fabrizio Landolfi

Il Brasile di Felipe Scolari ha vinto la Confederations Cup 2013, battendo la Spagna per 3-0 nella finale giocata domenica sera al Maracanà di Rio de Janeiro. I padroni di casa sono andati in vantaggio già dopo due minuti di gioco, con la rete del centravanti Fred. Al 44’ è arrivato il raddoppio, firmato Neymar, mentre al 47’ lo stesso Fred ha di fatto chiuso i giochi, mettendo a segno il gol del 3-0 che ha spianato completamente la strada al trionfo dei brasiliani sulla Spagna.

IL TABELLINO

BRASILE: J. Cesar; D. Alves, T. Silva, D. Luiz, Marcelo; Paulinho (87' Hernanes), L. Gustavo; Hulk (72' Jedson), Oscar, Neymar; Fred (79' Jo). A disp.: Jefferson, Cavalieri, Rever, F.Luis, Dante, Bernard, Jean, F.Lucas, L.Moura, Hernanes, Damiao. All: Scolari.

SPAGNA: Casillas; Arbeloa (46' Azpilicueta), Piquè, S. Ramos, J. Alba; Xavi, Busquets, Iniesta; Pedro, F. Torres (59' Villa), Mata (52' Navas). A disp.: Reina, Valdes, J.Martinez, Monreal, Albiol, Cazorla, Fabregas, D.Silva, Soldado. All: Del Bosque.

Marcatori: 2' e 47' Fred, 44' Neymar (B)

Al Maracanà abbiamo visto una gara quasi a senso unico, in cui la Spagna di Del Bosque, campione d’Europa e del Mondo in carica, non è riuscita a tenere testa al Brasile. Alla vigilia di questa Confederations Cup i verdeoro avevano molto da dimostrare, mentre quella spagnola era per tutti la squadra da battere. Ora la Selecao si è guadagnata il ruolo di favorita per i Mondiali della prossima estate, che avrà anche il vantaggio di giocare in casa propria.

A proposito di questa finale, la prima cosa che viene da domandarsi è cosa sia successo alla Spagna, che stavolta non ha giocato da Spagna nemmeno a tratti. Niente tiki-taka, niente possesso palla e poca precisione negli scambi tra i singoli. Per la verità, già nella semifinale vinta contro l’Italia le Furie Rosse erano apparse lontane dall’essere la squadra formidabile e spettacolare che conosciamo, ma se non altro erano riuscite a non subire gol. Contro il Brasile invece, la Spagna sembrava semplicemente una squadra qualsiasi, nonostante Xavi, Iniesta, Sergio Ramos, Piquè, Torres e gli altri titolari fossero in campo. Conoscendo il mondo del calcio, che spesso finisce per confinare con quello dei gossip, già sappiamo che qualcuno punterà il dito contro le notti un po’ troppo “mondane” che gli uomini di Del Bosque hanno trascorso. Eppure, stando a quello che ci hanno detto le indiscrezioni, serate di quel tipo hanno avuto luogo anche prima di Spagna-Nigeria, partita che la Roja ha vinto 3-0 giocando il suo solito calcio. Prima della Confederations Cup, qualcuno ipotizzava che il ciclo della Spagna con questi giocatori potesse essere finito. Tuttavia, nelle gare del girone gli spagnoli sembravano aver smentito questa tesi, con i risultati e col gioco mostrato; quelli contro Tahiti e Nigeria non saranno stati dei test molto probanti, ma la partita contro l’Uruguay, vinta 2-1 dalle Furie Rosse, lo era eccome. Ma dalla semifinale in poi, i Campioni del Mondo sono calati vistosamente. Forse per colpa della stanchezza fisica e del clima umidissimo che di certo non aiuta una squadra già in affanno. Forse tutto è dipeso da uno scarso entusiasmo dei giocatori spagnoli nei confronti della Confederations Cup. Oppure avrà ragione chi crede che questa Spagna sia ormai arrivata al capolinea del suo ciclo straordinario di vittorie? Spesso nel calcio, quando un gruppo ha vinto tantissimo subentra la cosiddetta “sindrome della pancia piena”, ma solo il tempo potrà dirci se è il caso della Spagna oppure no.

 Al Brasile dobbiamo fare i complimenti per aver vinto questa Coppa con merito: si tratta di un Brasile “sperimentale”, che sta migliorando sempre di più in vista dell’appuntamento del 2014. Questa vittoria sarà un’iniezione di fiducia importante per i ragazzi di Scolari: quasi tutti ritenevamo (o riteniamo ancora) le Furie Rosse superiori a loro, a giudicare sulla carta. Eppure al Maracanà non c’è stata partita, i brasiliani sono scesi in campo con grande sicurezza ed hanno trovato il vantaggio dopo soli due minuti, giocando in maniera molto brillante ed aggressiva. La difesa con Thiago Silva e David Luiz si è dimostrata assai difficile da superare, Fred è un attaccante sempre pericoloso e spietato in area di rigore, mentre il neo-blaugrana Neymar segna e fa segnare gli altri, oltre ad avere grandi doti tecniche. Solo in un paio di occasioni i verdeoro hanno rischiato di veder riaprirsi una partita che stavano dominando. Verso la fine del primo tempo, in occasione di un contropiede spagnolo, il diagonale destro di Pedro poteva veramente cambiare il match, ma David Luiz ha compiuto una vera prodezza, salvando i suoi dal pareggio con quella scivolata sotto porta. Poi, nel secondo tempo, c’è stato il calcio di rigore per la Spagna, che Sergio Ramos ha sprecato clamorosamente calciando fuori: si era già sul 3-0, ma mancavano almeno 35 minuti da giocare. L’espulsione di Piquè al 68’, per doppio giallo, ha poi ufficializzato la serata-no della Roja e consegnato il meritato successo al Brasile. Al Mondiale manca un anno, ma questa Confederations Cup ha già dato delle indicazioni che possono essere utili per tutte le squadre che vi parteciperanno, compresa la nostra Italia. Innanzitutto, in questo periodo dell’anno in Brasile è inverno, ma il clima è comunque molto caldo e soprattutto molto umido. Si fatica molto dal punto di vista fisico a giocare a certi ritmi, quindi sarà necessario arrivare ai Mondiali nella migliore condizione atletica possibile. I padroni di casa sono cresciuti, stanno diventando sempre più squadra e sarà difficile per chiunque batterli davanti al loro pubblico, mentre della Spagna non dobbiamo dimenticare che è la squadra campione di tutto, ma non è imbattibile. 

Fabrizio Landolfi
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