Il Portogallo ha meritato la vittoria, pur evidenziando alcuni limiti: quella di Paulo Bento è una squadra con ottime qualità, ma si affida troppo all’estro dei singoli, mostrando in alcuni casi poca compattezza. La nazionale portoghese si basa molto sulle straordinarie capacità di Cristiano Ronaldo (autore di una grande partita contro i cechi, nella quale oltre a segnare la rete decisiva ha anche colpito un palo), ma a livello collettivo non appare abbastanza concreta. In semifinale, il Portogallo incontrerà la Spagna di Del Bosque; le Furie Rosse hanno eliminato la Francia a Donetsk, vincendo 2-0 questo primo big match ad eliminazione diretta dell’Europeo. Gli spagnoli hanno trovato il vantaggio con un gran tiro di Xabi Alonso nel primo tempo, poi hanno fatto molto possesso palla, con i soliti scambi fitti e precisi. Per i giocatori francesi era davvero difficile interrompere le azioni dei loro avversari, ma la gara è rimasta aperta fino ai minuti di recupero, dopodichè lo stesso Alonso ha siglato il 2-0 dal dischetto. Il calcio di rigore è arrivato in sèguito ad una trattenuta di Reveillere su Pedro, giocatore che Del Bosque farebbe bene ad utilizzare di più. Tutto sommato, la Spagna ha confermato di essere la formazione più dotata dal punto di vista tecnico, soprattutto sotto l’aspetto del possesso palla. Eppure, contro la Francia ha faticato a chiudere la partita, così come aveva stentato a battere la Croazia nell’ultima gara della fase a gironi. Gli iberici giocano sempre un grande calcio, ma rispetto al solito sembrano trovare più difficoltà nel concretizzare le azioni, o meglio nell’arrivare al tiro in porta. Questo è dovuto anche all’assenza del centravanti David Villa, rimasto a casa a causa del grave infortunio con cui fa i conti da tanti mesi.
In ogni caso, la Spagna resta nettamente favorita almeno per arrivare alla finale di Kiev: per il Portogallo sarà molto difficile giocare contro i campioni del mondo in carica. Riguardo alla Francia, le cose non hanno funzionato come avrebbe voluto Blanc: il fantasista Ribery non ha saputo illuminare il gioco dei suoi come fa di solito, Benzema ha toccato pochi palloni, ma anche gli attaccanti subentrati nel corso della gara, ovvero Menez, Nasri e Giroud non hanno inciso più di tanto.La squadra francese è stata quasi sempre impegnata a non far avanzare la Spagna, tanto da non trovare modo di spingere abbastanza in attacco. Il pubblico transalpino si aspettava di meglio dai suoi, ma del resto giocare contro lo squadrone di Del Bosque non è facile per nessuno. La Germania invece, ha sconfitto nettamente la Grecia nell’arena di Danzica. Dopo quattro partite giocate dalla squadra di Joachim Loew, l’unica ad aver sempre vinto nella competizione, possiamo dirlo: si tratta della formazione che convinto di più, a livello generale. Aggressivi, veloci, concreti, i tedeschi hanno mostrato molta autorevolezza in campo, ed è difficile non considerarli favoriti. La Spagna, analizzando la rosa giocatore per giocatore, resta la squadra più forte come valori tecnici, eppure è stata la Germania a mostrare il gioco più efficace. Il ct Joachim Loew, contro la Grecia si è permesso anche il lusso di lasciare in panchina attaccanti come Gomez, Muller e Podolski: al loro posto hanno giocato Reus, Schurrle e Klose, senza far rimpiangere i compagni titolari.
Ha aperto le marcature il capitano Lahm verso la fine del primo tempo, poi la Grecia ha agguantato il pari con Samaras, ma la Germania si è portata di nuovo avanti con il gol di Sami Khedira. Successivamente, sono andati a segno anche il laziale Klose e l’esterno Reus, chiudendo di fatto la partita. Nel finale, i greci hanno ridotto il passivo grazie ad un calcio di rigore, trasformato dall’attaccante Salpingidis. Gli uomini di Fernando Santos hanno cercato di tenere testa ai tedeschi, impresa assai difficile vista la notevole differenza di livello tecnico tra le due formazioni. Probabilmente la Grecia ha sofferto anche l’assenza di Giorgos Karagounis, capitano e giocatore più carismatico della squadra. L’esperto centrocampista greco ha infatti saltato il quarto di finale per squalifica. La nostra Italia ha affrontato l’Inghilterra di Roy Hodgson a Kiev: gli azzurri hanno nettamente dominato la partita, mentre gli inglesi sono apparsi troppo passivi e chiusi nella loro metà campo. I tempi regolamentari sono finiti sul punteggio di 0-0, nonostante le numerose occasioni da gol create dai ragazzi di Cesare Prandelli. L’Italia avrebbe meritato il vantaggio, ma la palla non voleva proprio saperne di entrare; l’Inghilterra non ha fatto altro che barricarsi indietro ed aspettare che gli azzurri perdessero palla per ripartire, ma la nostra nazionale ha dimostrato anche di saper fare un grande possesso palla, raggiungendo la percentuale del 68%. Nei supplementari la musica non è cambiata, gli azzurri hanno attaccato, mentre i britannici restavano schierati a ridosso della propria area di rigore, pronti a murare tutti i tentativi di tiro verso la loro porta. A cinque minuti dal centoventesimo, è stato annullato un gol di testa di Nocerino (subentrato all’infortunato De Rossi), per un fuorigioco davvero millimetrico. Nonostante il nettissimo dominio italiano, la partita si è quindi decisa ai calci di rigore: sono stati decisivi gli errori degli inglesi Young e Cole, mentre per l’Italia ha sbagliato soltanto Montolivo. E’ impossibile non sottolineare la prodezza di Pirlo, che ha battuto Hart con uno splendido pallonetto, molto simile a quello con cui Francesco Totti aveva stupito il mondo nell’Europeo del 2000. L’Inghilterra esce quindi malamente da questa competizione, nell’insoddisfazione del suo pubblico dovuta non solo al risultato, ma anche al gioco della squadra. Da Hodgson, non ci si aspettava la scelta di affrontare l’Italia con un atteggiamento così difensivista e passivo, non ultimo perchè alla nazionale inglese non mancano gli uomini con le doti giuste per giocare le gare più a viso aperto. I vari Rooney, Gerrard, Young, Milner e Welbeck, hanno potuto costruire ben poco in fase offensiva, essendo sempre impegnati a contenere gli avversari. L’Italia ha sofferto molto, dato che nonostante il bel gioco non arrivava il gol, ma ha meritato ampiamente questa vittoria, che le permette di approdare alle semifinali, nelle quali si scontrerà con la Germania. I tedeschi sono i rivali storici della nazionale italiana: la sfida contro di loro evoca tanti ricordi di partite che gli azzurri vinsero in modo avvincente, pur essendo partiti con lo sfavore dei pronostici. Anche stavolta la Germania sembra davvero un osso duro, ma l’Italia ha dimostrato di potersela giocare contro chiunque, se scende in campo con la giusta concentrazione. Sognare non costa nulla, quindi ora che siamo giunti a questo punto della competizione, non ci resta che puntare alla vittoria finale.
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