La Spagna stavolta non ha fatto il suo classico possesso palla con scambi veloci, su indicazione tattica del ct: evidentemente Del Bosque, vedendo i suoi meno brillanti del solito, ha preferito non indirizzare la sfida coi portoghesi troppo sul duello tecnico. Agli spagnoli manca anche David Villa: l’assenza del bravissimo centravanti del Barcellona, a casa perchè infortunato, si sta facendo sentire. La squadra fatica di più a concludere, rispetto al passato: nella semifinale Del Bosque ha scelto di dare fiducia ad Alvaro Negredo, ma il centravanti del Siviglia non ha inciso sulla gara, toccando ben pochi palloni. Nella ripresa il ct iberico lo ha sostituito con Cesc Fabregas, che è senza dubbio un grandissimo giocatore, ma non una prima punta. Fernando Torres invece, è rimasto in panchina per tutta la partita, supplementari compresi, per scelta discutibile del tecnico. Il Portogallo ha giocato una grande gara, ha avuto più occasioni da gol della Spagna e ha dominato il gioco. La squadra di Paulo Bento ha dimostrato di saper dare forza al collettivo, senza incentrare tutto sul talento di Cristiano Ronaldo, autore comunque di una grande prestazione, insieme a Nani, Moutinho, Hugo Almeida e tutti gli altri. I portoghesi avrebbero meritato di andare in vantaggio, ma una dote della Spagna di cui probabilmente si parla poco, è quella di avere una difesa di ferro. Superare i centrali Pique e Sergio Ramos è davvero difficile, non a caso gli spagnoli in questo Europeo hanno subìto una sola rete, quella segnata dall’italiano Totò Di Natale nella prima gara. Nei tempi supplementari è subentrata la stanchezza nei giocatori del Portogallo, mentre la Spagna è cresciuta, iniziando ad attaccare di più. Tuttavia, le Furie Rosse non hanno trovato il gol: per andare in vantaggio avrebbero dovuto affondare ben prima. La prima semifinale è stata quindi decisa ai calci di rigore, dopo centoventi minuti di gioco avari di grosse emozioni e piuttosto noiosi. Dal dischetto, si sono rivelati fatali al Portogallo gli errori di Joao Moutinho, il cui tiro è stato parato da Casillas, e di Bruno Alves, che ha centrato la traversa. Anche in questo caso, ai calci di rigore ha vinto la squadra che aveva sbagliato per prima: infatti, precedentemente all’errore di Moutinho, il centrocampista spagnolo Xabi Alonso aveva sbagliato il suo tiro, respinto da Rui Patricio. E’ stata una grossa delusione per il Portogallo, che stavolta avrebbe meritato di vincere, per il gioco espresso nei primi novanta minuti. Cristiano Ronaldo è uscito addirittura in lacrime: il fuoriclasse del Real avrebbe dovuto calciare l’ultimo rigore dei suoi, al quale però non si è arrivati. La Spagna è giunta alla finale, dove troverà l’Italia di Prandelli, avversaria ostica e mai facile da battere.
Gli azzurri, che non hanno iniziato questo Europeo da favoriti, hanno dimostrato di essere una squadra che può vincere contro chiunque, battendo 2-1 la Germania di Loew. L’Italia ha dominato la semifinale di Varsavia contro i rivali di sempre, andando sul 2-0 già nel primo tempo, grazie alla doppietta di uno straordinario Balotelli. L’attaccante in forza al Manchester City campione d’Inghilterra, ha segnato due gol davvero splendidi, grazie anche agli assist di Cassano e Montolivo. I tedeschi sembravano favoriti, non solo nella semifinale, ma anche per la vittoria del titolo: eppure la Germania di Loew non è riuscita a sfatare il tabù Italia, giocando una partita meno brillante delle precedenti, in cui era apparsa davvero in gran forma. Il ct tedesco è stato fortemente criticato per aver lasciato in panchina Thomas Muller, uno dei migliori della sua squadra, al posto del quale ha schierato Toni Kroos. La Germania arriva sempre in fondo alle grandi competizioni, ma anche in questo caso, come tante altre volte, ha sbagliato nella partita più importante. Nel finale di gara, gli uomini di Loew sono riusciti a mettere alle corde l’Italia, attaccando a testa bassa tutti insieme, compreso il portiere Neuer, che non avendo nulla da perdere ha abbandonato la sua porta per aiutare i compagni a spingere. L’arbitro Lannoy ha concesso un rigore, che in realtà non c’era, per presunto fallo di mano in area di Balzaretti: i tedeschi hanno così accorciato le distanze nei minuti di recupero, con Mesut Ozil che dal dischetto ha battuto Buffon. Ma gli azzurri hanno mantenuto la concentrazione, portando a casa un risultato storico e prezioso. Domenica sera a Kiev, andrà in scena l’attesissima finale di Euro 2012: Italia e Spagna si contenderanno il titolo di campione d’Europa. Le due squadre si sono già affrontate nella fase a gironi, a Danzica, pareggiando 1-1 una gara molto bella e spettacolare, nella quale hanno segnato Di Natale per gli azzurri e Fabregas per le Furie Rosse. Nell’ultimo turno di quel girone, gli spagnoli avrebbero potuto far fuori l’Italia, pareggiando contro la Croazia, ma hanno vinto 1-0 contro la squadra di Bilic, senza pensare al cosiddetto “biscotto”. Ora si ritrovano proprio l’Italia come avversaria in finale, ma del resto non è proprio nella mentalità dei giocatori spagnoli scendere in campo per pareggiare, così come non è nella loro mentalità aver paura degli avversari, chiunque essi siano. Gli azzurri però, arrivati a questo punto credono nella vittoria finale e sono sulle ali dell’entusiasmo. Con un’altra prestazione come quella contro la Germania, la nostra nazionale può battere la Spagna, oggettivamente più forte, ma non al meglio della condizione in questo Europeo. Da qui a domenica sera, l’ansia dell’attesa crescerà sempre di più.
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