Napoli – Siena 2-1: il volo del Matador porta gli azzurri in finale
Pubblicato da
Andrea
on giovedì 22 marzo 2012
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Coppa Italia,
Rubrica Napoli
Napoli – Siena 2-1: il volo del Matador porta gli azzurri in finale
Di Paolo Esposito
NAPOLI – Il Napoli batte il Siena al San Paolo per due reti a zero, ribaltando così il 2-1 dell’andata. La squadra di Mazzarri raggiunge la Juve in una finale che si annuncia già infuocata. Il risultato matura nel primo tempo, con un’autorete di Vergassola e un gol strepitoso di Cavani, che marca il cartellino azzurro per la sessantesima volta in meno di due anni. Rammarico per Sannino, che però sul campo si dimostra un grande allenatore e un uomo straordinario.
LA CRONACA – I partenopei ci mettono mezz’ora per chiudere la pratica. Nei primi minuti di gioco traspare dagli sguardi dei giocatori di casa soltanto la voglia di partire per Roma, a giocarsi quella finale che manca dal 1997 e che per tanti di loro rappresenta un vago ricordo d’infanzia. Al decimo Lavezzi, su punizione, pennella un cross basso e teso sul quale Vergassola si produce in una maldestra deviazione, che manda fuori causa Brkic e consegna il vantaggio agli avversari. Passano venti minuti e da un calcio piazzato in zona d’attacco per il Siena inizia un contropiede fulminante. Lavezzi parte palla al piede e pennella un destro a giro che taglia il campo, là dove nel frattempo Cavani e Hamsik sono arrivati dopo aver corso per sessanta metri. Il Matador prima va in contro al pallone, poi lo lascia allo slovacco e taglia verso il centro dell’area. Hamsik è autore di un traversone preciso e tagliato, sul quale il centravanti uruguaiano non deve far altro che decidere dove vuole mandare la palla. Brkic è battuto per la seconda volta, fine dei giochi. Nella ripresa il Siena prova ad impensierire la difesa azzurra, ma i vari Brienza, Bogdani, nel frattempo subentrato a Belmonte, Larrondo e infine Gonzalez, non sono in grado di creare palle gol significative. Si chiude in trionfo, con l’ormai consueta “sciarpata” e ‘o surdat sempre più ‘nnammurat.
DOPOPARTITA – Una nota di merito è obbligatoria per Giuseppe Sannino. L’allenatore di Ottaviano torna nella sua terra per sfidare il Napoli, sapendo che la finale di Coppa è un sogno, mentre la realtà che conta è la salvezza. Sceglie di schierare le cosiddette riserve, tutti ragazzi che in campo danno più del cento per cento. Lui lo capisce fino in fondo, e a fine partita corre all’imbocco del tunnel che porta agli spogliatoi per abbracciare e complimentarsi con tutti i suoi giocatori. Per quelli che hanno scritto la storia di questa partita, Lavezzi e Cavani su tutti, è quasi obbligatorio passare davanti e complimentarsi a propria volta. Mazzarri è soddisfatto, ma anche preoccupato. La sua squadra per la finale contro la Juve non potrà contare su Gargano, squalificato, e forse su Maggio, uscito malconcio per un guaio muscolare e per il quale si prevede all’incirca un mese di stop. Ma ora è il momento di concentrarsi sul campionato, a cominciare dalla partita interna di domenica contro il Catania. Un altro cruccio per il tecnico toscano è la condizione fisica di tanti giocatori, apparsa in calo soprattutto nel secondo tempo. Da qui alla fine ci sarà bisogno di allenarsi in modo specifico e sfruttare al massimo le intere settimane di lavoro a disposizione. La condizione fisica non sia un alibi però. Di giocatori validi in rosa ce n’è e bisogna impiegarli, ora come ora c’è bisogno dell’apporto di tutti. Con la calma e la serenità di un campionato finito si spera in modo positivo, poi, ci sarà tutto il tempo per invadere Roma con l’obiettivo di alzare al cielo la Coppa.
Paolo Esposito
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