Miracolo a Swindon Town
Pubblicato da
Andrea
on sabato 7 gennaio 2012
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Approfondimenti,
FA Cup
Miracolo a Swindon Town
Di Renato Cignoni
SWINDON TOWN 2 (Connell '40, Benson '76)
WIGAN ATHLETIC 1 (McManaman '35)
Swindon Town:Wes Foderingham;Paul Caddis (Capitano), Aden Flint, Alan McCormack, Callum Kennedy, Matt Ritchie, Simon Ferry, Jonathan Smith, Raffaele De Vita (Cibocchi '87), Alan Connell (Magera '66), Ronan Murray (Benson '46)
Sostituti non utilizzati: Phil Smith , Joe Devera, Lander Gabilondo, Louis Thompson
Wigan Athletic:Ali Al Habsi, Adrian Lopez, Gary Caldwell (Capitano), Emmerson Boyce, Giordania Mustoe, Shaun Maloney (Mosè '77), Hendry Thomas ('56 Gomez), Ben Watson, James McArthur, Callum McArthur, Franco Di Santo
Sostituti non utilizzati: Mike Pollitt , Steve Gohouri, Conor Sammon, Nouha Dicko, Daniel Redmond
Arbitro: Sig. P Walton
Spettatori: 13238
Nel terzo turno di F.A. Cup, lo Swindon di Paolo Di Canio, affrontava, nella cornice di uno stadio esaurito, il Wigan, formazione di Premier League.
L'atmosfera in città era elettrica, da troppo tempo il grande calcio non bussava alle porte del County Ground.
Tanta attesa è stata ripagata da una prestazione superlativa dei Robins che hanno rimandato a casa, battuti meritatamente, i prestigiosi avversari.
Squadra concentrata dal primo all'ultimo minuto di recupero, sempre pronta ad aggredire il Wigan e capace di non demoralizzarsi neanche quando passa in svantaggio: ingenuità di Flint che entra in scivolata su McManaman, senza che questi avesse una chiara occasione da rete, falciandolo in piena area.
Rigore che Watson manda sul palo, sulla deviazione, però, è ancora McManaman il più lesto a ribadire in rete per il vantaggio ospite.
I ragazzi di Di Canio non si abbattono e guidati, come al solito, da un superbo Ritchie mettono all'angolo i più quotati avversari finchè non trovano il giusto pareggio grazie a Connell.
Nella ripresa il copione non cambia ed è sempre lo Swindon a comandare, in barba alle tre categorie di differenza.
Nella vita capita, a volte, che un uomo diventi protagonista suo malgrado ed è proprio quello che accade a Benson che, dopo trenta minuti dal suo ingresso in campo, sigla, praticamente a sua insaputa, il goal più importante della stagione dei biancorossi: tutto nasce dall'ennesima incursione dello scatenato Ritchie, giocatore da categoria superiore, il cui tiro in porta viene deviato fortuitamente, mentre tenta di togliere la gamba per far passare il pallone, dal citato Benson che batte l'esotico portiere ospite, nato in Oman, scatenando la gioia irrefrenabile dei tifosi.
Manca un quarto d'ora ma lo Swindon continua a giocare senza chiudersi dietro, alla vigilia Di Canio aveva dichiarato di preferire perdere cinque a due giocandosela che non vincere uno a zero stando sempre in difesa, riuscendo a portare in porto un risultato, alla vigilia ma non alla luce di quanto poi visto in campo, miracoloso.
Al fischio finale Paolo Di Canio, osannato da tutto lo stadio che lo ha adottato come se fosse a Swindon da una vita, alza le braccia al cielo, si abbraccia con i suoi collaboratori e rimane fermo, davanti alla panchina, a gustarsi il momento.
Struggente dedica a caldo: “questa vittoria è per i tifosi e per mio Padre...”
Renato Cignoni
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