Finisce a Leicester il sogno dello Swindon Town

Finisce a Leicester il sogno dello Swindon Town

Di Renato Cignoni

LEICESTER CITY 2 (4'-52' Beckford)

SWINDON TOWN 0

Swindon Town:Wes Foderingham; Paul Caddis (cap), Joe Devera, Alan McCormack, Alessandro Cibocchi; Matt Ritchie, Oliver Risser, Simon Ferry (Thompson L '81), Raffaele De Vita (Gabilondo '54), Paul Benson, Alan Connell (Murray '60)

Sostituti: Phil Smith , Jonathan Smith, Lukas Magera, Daniel Boateng

Leicester City:Kasper Schmeichel, Lee Peltier, Matt Mills (cap), Sean St Ledger, Paul Konchesky (Kennedy '73), David Nugent (Hopper '81), Richie Wellens, Neil Danns, Lloyd Dyer, Paul Gallagher, Jermaine Beckford (Howard '65)

Sostituti: Tom Parkes, Aleksander Tunchev, Adam Smith

Arbitro: Sig. D Drysdale

Spettatori: 19.942 (3830 da Swindon)

Termina al quarto turno l'avventura in F.A. Cup dei ragazzi di Paolo Di Canio: è Jermaine Beckford, con una rete per tempo, a porre fine al sogno biancorosso.

Ironia della sorte ad eliminare i Robins è quel Leicester City, attualmente nella Championship, l'equivalente della nostra serie B, dove un altro idolo della Roma sponda biancoazzurra, Roberto Mancini, mosse gli ultimi passi della sua carriera da giocatore.

Curioso che proprio Mancini e Di Canio, nelle ultime settimane, siano finiti nel mirino di arbitri e colleghi inglesi per il loro “plateale”, per gli standard d'oltre manica, modo di vivere la gara e se Roberto Mancini ha incassato le critiche con il consueto “aplomb” il nostro Paolo non ha perso occasione per rimarcare che: “potranno buttarmi fuori tutte le volte ma questo è il mio stile e non lo cambierò mai”.

Nell'undici di partenza è Alan Mc Cormack a prendere il posto dello squalificato Aden Flint mentre i padroni di casa presentano l'eroe del turno precedente, autore di una tripletta, Beckford.

Proprio Beckford si conferma l'uomo di coppa e dopo appena quattro minuti porta in vantaggio il Leicester, per i ragazzi in biancorosso la prima avvisaglia che questo non sarà “un pomeriggio di miracoli”.

Lo Swindon, però, gioca bene e cerca il pareggio a più riprese ma, il figlio d'arte Kasper Schmeichel e la sfortuna, lo impediscono.

Prima dell'intervallo un intervento “assassino” di Paul Konchesky su Ferry che sarebbe stato meritevole di un rosso acceso viene sanzionato dal Signor Drysdale con un pallido giallo.

Si va al riposo sul vantaggio dei locali.

Come in occasione del vantaggio del Leicester sono ancora i primi minuti del tempo ad essere fatali ai ragazzi in biancorosso: un cross dalla destra di Nugent viene malamente respinto dalla difesa sui piedi dell'accorrente Beckford che mette dentro il due a zero e chiude la pratica.

Paolo Di Canio non “molla la presa” nonostante il doppio svantaggio, inserisce Gabilondo e Murray al posto di De Vita e Connel e sotto l'attento sguardo del quarto uomo, che avrà simpaticamente mandato a quel paese il designatore rimpiangendo i pigri pomeriggi passati a tenere d'occhio i sobri e pacati mister inglesi, segue gli ultimi minuti della gara come un leone nella virtuale gabbia della zona di competenza.

Lo Swindon gioca bene ma si perde una volta giunto davanti la porta per il disappunto del suo mister ed è Foderingham a negare un immeratato terzo goal ospite con un miracolo su colpo di testa di Nugent.

Finisce tra i cori dei 3.800 giunti da Swindon in onore del mister italiano che con la sua grinta e dedizione al lavorare ha fatto conoscere il nome della loro “piccola” squadra in Europa.

Il sogno F.A. Cup finisce, rimangono, quelli più importanti del campionato e della Johnstone Paint Trophy, quello si un trofeo da provare a vincere con tutte le forze anche per regalare una gioia a quei tifosi del ristorante italiano che, in onore alla lazialità del mister, esibiscono in ogni gara interna lo striscione “irriducibili”.

“ Sono molto fiero dei nostri sostenitori, perché, come i miei ragazzi, anche loro hanno dato tutto.”, le parole di Paolo Di Canio a fine gara.

Renato Cignoni

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