Roma - Napoli 0 - 2: Che tristezza!

Roma - Napoli 0 - 2: Che tristezza!

Di Fabrizio Landolfi

Sabato sera, nell’anticipo del venticinquesimo turno di campionato, la Roma è stata sconfitta in casa dal Napoli, per 2-0, in seguito alla doppietta del centravanti partenopeo Cavani. Per i giallorossi si tratta della prima sconfitta casalinga dell’attuale campionato, che però arriva dopo altri due risultati negativi: il 5-3 subìto a Milano, nonchè il pareggio contro il Brescia di due giornate fa. La Roma è in un momento di crisi, ieri sera all’Olimpico non ha quasi giocato; un atteggiamento troppo molle e sfiduciato, assenza di idee e di incisività, contro un Napoli che non ha fatto la sua miglior partita, ma è pur sempre una squadra molto pericolosa in fase offensiva. I giallorossi, in tutta la gara, sono riusciti a tirare in porta appena due volte. Nel secondo tempo il tecnico ha provato ad aumentare la spinta, inserendo anche Jeremy Menez, ma la squadra non si è vivacizzata. Il francese e Vucinic, inoltre, sono apparsi privi di idee e della giusta grinta, non hanno dato un contributo sufficiente in fase di copertura sulle fasce, nè hanno saputo creare veri pericoli per la difesa napoletana. Marco Borriello ha mostrato maggiore voglia di sacrificarsi, ma non ha potuto incidere abbastanza. Del resto il suo ruolo, quello del centravanti puro, è così: quando i compagni non costruiscono gioco, e non arrivano palloni invitanti, chi gioca in quella posizione resta isolato. Nel finale è entrato in campo Francesco Totti, ma nemmeno il Capitano ha dato una marcia in più alla Roma. Il migliore in campo, tra i giallorossi, è stato probabilmente Marco Cassetti, che ha ricoperto il ruolo, per lui non abituale, del difensore centrale: si tratta di un giocatore che dà sempre il massimo, corre e lotta, pur non disponendo di un’abilità tecnica di primo livello. Per il resto, possiamo “salvare” anche Simone Perrotta, instancabile corridore del centrocampo di Ranieri, ma gli altri giallorossi sono apparsi tutti sottotono. La direzione di gara dell’arbitro Bergonzi ha avuto qualche pecca, come la mancata espulsione di Dossena nel primo tempo. Successivamente è stato concesso al Napoli un rigore discutibile, ma onestamente, non possiamo proprio scaricare sull’arbitro la responsabilità di questa sconfitta, arrivata in una partita tre le più brutte che la Roma ha giocato in questa stagione.


FORMAZIONI

Claudio Ranieri, come si prevedeva, ha preferito schierare il 4-4-2 con rombo a centrocampo, piuttosto che il tridente. I due attaccanti a scendere in campo dall’inizio, però, sono stati Borriello e Vucinic, mentre il Capitano Totti, che si presumeva giocasse da titolare, è partito dalla panchina. Al centro della difesa, accanto a Juan, è stato posizionato Cassetti, mentre la fascia destra è stata affidata ad Aleandro Rosi.

Walter Mazzarri ha schierato il suo Napoli con la formazione tipo, con la difesa a tre, ed il “trio delle meraviglie” Hamsik-Lavezzi-Cavani in avanti.

Di seguito le due formazioni complete:

ROMA: J.Sergio; Rosi, Cassetti, Juan, Riise; Taddei (46’ Menez), De Rossi, Perrotta, Simplicio (77’ Greco); Vucinic (77’ Totti), Borriello.

NAPOLI: De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Pazienza, Gargano, Dossena (59’ Zuniga); Hamsik (73’ Yebda), Lavezzi; Cavani (85’ Mascara).


PRIMO TEMPO

La Roma gioca con il centrocampo a rombo, ma a differenza di altre volte, sul vertice alto, a sostegno delle due punte Borriello e Vucinic, c’è Fabio Simplicio anzichè Simone Perrotta. La gara, soprattutto nei primi minuti, è piuttosto lenta e noiosa, con poche emozioni. Il Napoli pressa molto bene a tutto campo, con i tre attaccanti che si sacrificano molto anche in fase di copertura. I giallorossi appaiono in difficoltà nel trovare spazi per attaccare. Al 15’ ne trovano uno, con Mirko Vucinic che scambia con Simplicio, scatta, ed entra in area dalla sinistra, inseguito da due avversari: il tiro del montenegrino viene però bloccato da De Sanctis, in uscita. Alcuni minuti dopo, si accende una lite tra l’attaccante napoletano Lavezzi ed il terzino romanista Rosi, con sputi reciproci tra i due. Diversi giocatori giallorossi protestano fortemente con la terna arbitrale, alla quale è sfuggita la gomitata di Lavezzi, a palla lontana, da cui è nato il tutto. Nasce un secondo battibecco, piuttosto duro, tra l’argentino e Marco Cassetti. La partita, oltre a non essere troppo spettacolare, è anche abbastanza nervosa e tesa. Al 22’, mentre la Roma cerca di spingere sulla fascia destra, Dossena anticipa Taddei, ma lo colpisce con una spallata in pieno volto. Il brasiliano della Roma resta a terra, ci sarebbero gli estremi per l’espulsione del centrocampista del Napoli, che viene invece graziato da Bergonzi. I giocatori giallorossi si infuriano di nuovo. Nei minuti seguenti, è il Napoli a condurre maggiormente il gioco, di fronte ad una Roma che non riparte quasi mai. Al 25’, arriva un pericolosissimo cross di Lavezzi dalla destra; Julio Sergio allontana la palla in tuffo, prima che possa arrivare a qualche avversario. Al 27’, invece, Gargano calcia una punizione dal limite dell’area, e il portiere romanista devìa fuori in tuffo. Poco dopo, Lavezzi batte un altro calcio di punizione, dal lato sinistro dell’area di rigore, lanciando la palla a centro area, dove Cavani colpisce di testa in direzione di Dossena. Il centrocampista napoletano tira di sinistro, ma non inquadra lo specchio della porta. La Roma ha un atteggiamento piuttosto passivo, non pressa costantemente i giocatori del Napoli, quando questi hanno la palla, e si vedono diversi passaggi scriteriati. Soprattutto i cross, dei giallorossi, finiscono spesso dove non ci sono loro compagni che possano ricevere. Al 42’ gli uomini di Ranieri guadagnano una punizione, e potrebbe trattarsi di una buona chances: batte Riise, lanciando verso l’area avversaria, ma Juan, nel tentativo di colpire di testa, viene anticipato da Cannavaro.


SECONDO TEMPO

Nella ripresa, Ranieri mette dentro anche un altro attaccante, ovvero Jeremy Menez, che prende il posto di Rodrigo Taddei. Ma l’intensità del gioco della squadra non aumenta, inoltre arriva, nei minuti iniziali del secondo tempo, l’episodio che rende la gara in discesa per i partenopei. Al 49’, Lavezzi scatta in verticale e tenta di servire, con un rasoterra in avanti, il suo compagno Hamsik. Lo slovacco cade a terra, mentre Juan lo insegue, e l’arbitro fischia il calcio di rigore in favore del Napoli. Tutti i giocatori della Roma protestano furiosamente con Bergonzi: anche rivedendo le immagini al replay, resta difficile capire se Juan abbia toccato Hamsik da dietro, facendolo cadere a terra, o meno. Se il contatto c’è stato, la decisione è corretta. Va sul dischetto Edinson Cavani, che colpisce il palo alla destra di Julio Sergio, ma la palla s’infila nell’angolino opposto, per poi riuscire dalla porta. Il bomber del Napoli, non essendo convinto che la palla sia entrata, vi si avventa e la respinge in rete. I romanisti reclamano di nuovo, poichè Cavani non avrebbe potuto toccare di nuovo la palla, dopo la battuta, se questa aveva toccato soltanto il palo. Tuttavia, come dimostrano le immagini, la sfera era già entrata da sola, dunque l’irregolarità non c’è. La Roma dovrebbe reagire con freddezza, anche perchè di tempo ne resta ancora molto. Ma niente da fare: i giallorossi non riescono ad attaccare. Mentre il Napoli si tiene ben coperto, i ragazzi di Ranieri cercano un varco, ma producono solo dei fraseggi sterili; azioni con tanti passaggi, al termine delle quali non si arriva al tiro. Vengono ammoniti Perrotta e De Rossi: quest’ultimo, che era diffidato, dovrà saltare la prossima gara di campionato, ed è un’altra notizia brutta. Il tecnico del Napoli Mazzarri decide di far tirare il fiato ad Hamsik e Dossena: al loro posto entrano, rispettivamente, Yebda e Zuniga. Bisogna attendere addirittura il 75’, per vedere la Roma rendersi realmente pericolosa: Menez manovra palla sulla destra, si accentra e scarica un sinistro violento da fuori area. Il portiere De Sanctis, si salva in corner. Nell’azione seguente, il difensore Aronica lancia lungo per Lavezzi, nella metà campo romanista, mentre la difesa è completamente fuori posto. L’argentino, in posizione regolare, stoppa e s’invola verso la porta di Julio Sergio: il portiere della Roma gli si para davanti, e respinge provvidenzialmente il suo tiro. L’uruguayano Cavani prova a ribattere verso la porta vuota, ma spedisce il pallone in alto. Al 77’, Ranieri decide di giocarsi la carta Totti: il Capitano entra in campo, in sostituzione di Vucinic, mentre Leandro Greco prende il posto di uno spento Simplicio. All’83 il Napoli trova la rete del 2-0. Lavezzi, sulla destra, appoggia di testa per Paolo Cannavaro: il difensore, sfuggendo al controllo di Riise, crossa verso il centro, dove Cavani s’inserisce bene tra Rosi e Cassetti e spedisce la palla in rete. Dopo il raddoppio, la Roma inizia a giocare a ritmi ancora più bassi. In pratica, i giallorossi mollano. Nemmeno Totti riesce a dare un tocco di vivacità alla manovra; all’88’ il Capitano batte un calcio di punizione, ma il suo tiro viene respinto dalla barriera. Dopo alcuni minuti di recupero, arriva il triplice fischio finale dell’arbitro Bergonzi.


CONCLUSIONE

C’è molta tristezza, nello stato d’animo del pubblico romanista, dopo questa sconfitta, ma anche nelle parole del tecnico e dei giocatori che parlano con i cronisti. Simone Perrotta ammette una mancanza di entusiasmo da parte della squadra: a detta dello stesso giocatore, tra i motivi di questo approccio c’è anche la delusione per non essere riusciti a vincere l’anno scorso, al termine di una grande cavalcata. Dunque, è vero quello che si sospettava ad inizio stagione, cioè che questa squadra non è ripartita con il piede giusto, soprattutto a livello mentale. La cosa è preoccupante, anche perchè siamo ormai a febbraio, quindi sarebbe ora di rendersi conto che la stagione scorsa è finita, e ne è in corso un’altra. Anche Ranieri ha le sue responsabilità: la Roma, soprattutto per la fase offensiva, non ha degli schemi ben precisi. In alcuni momenti di Roma-Napoli, Menez e Vucinic, che dovrebbero essere i due attaccanti esterni, si sono ritrovati entrambi sulla stessa fascia. Il tecnico non nega le proprie responsabilità, ammettendo che l’entusiasmo del gruppo non è lo stesso dello scorso anno. Eppure, dopo una partenza negativa, la squadra si era ritirata su, raggiungendo la zona Champions. Ora, la situazione è di nuovo critica: anche il raggiungimento del quarto posto, obiettivo minimo, si sta rendendo più complicato. La Roma deve recuperare una partita, quella di Bologna, ma nel frattempo è scivolata al settimo posto della classifica. Mercoledì si torna a giocare in Champions League: i giallorossi affronteranno, in casa, lo Shaktar Donetsk, nell’andata degli ottavi di finale. L’auspicio è quello che, almeno in Europa, l’approccio della squadra sia diverso, perchè sarebbe davvero un peccato non vincere, complicandosi la vita anche nell’ottica relativa al passaggio del turno.

Fabrizio Landolfi

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