Sampdoria: Regalateci un Natale blucerchiato
Pubblicato da
Andrea
on sabato 18 dicembre 2010
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Sampdoria: Regalateci un Natale blucerchiato
Di Daniele Mosconi
Quando mancano ormai poco più di 30 ore all'inizio della madre di tutte le partite, la Samp si appresta a vivere questa vigilia con parecchie novità e incognite che lasciano parecchi punti interrogativi nel futuro.
La squadra questa settimana ha preparato al meglio questo incontro, a parte una minoranza dei titolari che sono partiti per l'inutile partita di Europa League contro il Debreceni persa per 2-0 ma ormai ininfluente per le 2 squadre in quanto eliminate. La maggior parte del gruppo è rimasta a Bogliasco a preparare la partita. Tutti arruolati e pronti per una sfida che potrebbe regalare una soddisfazione enorme alla tifoseria, per chiudere con la ciliegina sulla torta di un anno fantastico sotto molti punti di vista. Un 2010 che era iniziato molto male per la Samp, perchè coincideva con il periodo peggiore della gestione Del Neri, con una serie di sconfitte che lasciavano presagire il peggio possibile. Invece da Febbraio a Maggio è stato un continuo inseguirsi di emozioni per la tifoseria blucerchiata, fino all'insperato 4° posto finale che ha aperto le porte del preliminare di Champions alla banda Del Neri.
Peccato che poi con la nuova stagione tutto sia cambiato. In peggio. Prima l'uscita dal preliminare di Champions contro i tedeschi del Werder Brema, in una partita che ormai era più che vinta, ma non si era fatto i conti con i minuti di recupero.
La stagione è iniziata con i migliori auspici, a parte una campagna acquisti che ha fatto storcere il naso alla tifoseria, che ha imputato alla società un immobilismo che francamente anche noi stentiamo ancora oggi a non capire. I risultati tutto sommato sono in linea con le ambizioni della società, anche se il gioco sinceramente stentiamo a vederlo.
Con l'ingaggio di Di Carlo alla guida tecnica della squadra al posto del signore di Aquileia, la Samp ha voluto chiudere un ciclo, compresa la partenza di Marotta che è andato alla corte di sua Signora la Juventus, che si è portato dietro anche Paratici, direttore sportivo a cui Garrone era molto legato, prendendo al loro posto Tosi e Gasparin.
Nutrivamo dei dubbi sul tecnico di Cassino e francamente finora i risultati ci stanno dando, purtroppo, ragione. E' vero che una mentalità non la si cambia dall'oggi al domani, però uno come Allegri, che ha allenato solo il Cagliari, al Milan ha saputo cambiare, mentre con Di Carlo questo ancora non si vede. Il tecnico del Milan dopo un inizio stentato ha saputo modificare il suo modo di gestire la squadra, rendendosi conto che al Milan non puoi giocare come con una provinciale, ma bisognava cambiare subito per dettare legge ovunque. Non vogliamo paragonare le 2 squadre, perchè sarebbe da sciocchi, però la mentalità da provinciale l'ha messa subito da parte e con essa ha tirato fuori ciò che serve al Milan. Ora infatti i rossoneri volano e danno spettacolo. Mentre di tutto questo non si può dire della Samp, che ovunque continua a giocare con la stessa mentalità del suo tecnico, come se Di Carlo ancora allenasse il Chievo.
A parte la partita con il Werder a Marassi, almeno i primi 45 minuti, per il resto della stagione, non si è mai vista la Samp mettere sotto qualcuno. Tutte vittorie risicate e soffertissime (vedi Lecce), molti pareggi derivanti da una mentalità sbagliata (Vedi contro Chievo e Catania). Tanta buona volontà ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti. C'è bisogno di una svolta netta, ma crediamo che se finora non è accaduto, difficilmente accadrà in futuro. Una mentalità non la cambi dall'oggi al domani, però provi a capire che non alleni più un Mantova o un Chievo, ma alleni una squadra che se la fai giocare in un certo modo, può renderti di più. Crediamo che Garrone veda con nitidezza come la squadra giochi e non sia soddisfatto, ma piuttosto che mandar via Di Carlo, ingoia molti bocconi amari e tira avanti, perchè lui continua nella sua politica del risparmio che francamente continuiamo a non capire. Nel calcio ci vogliono massa schei, se tu non puoi o vuoi (propendiamo per la seconda ipotesi, perchè non dimentichiamo che è un petroliere), allora non puoi continuare a tenere un giocattolo che non rende come giusto che sia. Non c'è speranza, questo è chiarissimo. Tutti siamo grati a Garrone per ciò che ha fatto, però la tifoseria non è scema e se inizia a perdere la pazienza, vorrà pur dire qualcosa.
Mettiamoci anche il caso Cassano che finalmente ha trovato la luce in fondo al tunnel e aggiungiamoci il divorzio della Samp con Gasparin, ed il cerchio è chiuso.
Anche in questo caso Garrone ha fatto capire che non arriverà nessuno al posto del dirigente, mentre sul dopo Cassano siamo nel buio più totale. Segno che anche la società non ha molto le idee chiare. A meno che Garrone non voglia preparare una sorpresa per il mercato di Gennaio. Francamente lasciateci pensare che non sarà così. Difficilmente il presidente si lascerà convincere ad aprire i cordoni ben serrati della borsa. Certo, pensando all'addio di Gasparin c'è poco da dire. Stentavamo a riconoscere il dirigente capace che ha saputo rendere l'Udinese una squadra che ogni anno tirava fuori talenti sconosciuti ai più, dai paesi più disparati. Crediamo che la divergenza c'è stata proprio sul fattore mercato. Il dirigente voleva qualche euro in più per poter prendere qualche giocatore, ma il presidente come suo solito ha detto no. Questo discorso è stato fatto ad inizio stagione anche a Di Carlo, però come abbiamo anche detto noi, il tecnico di Cassino aveva 2 possibilità. Giocarsi le carte nella Samp sfruttando l'occasione oppure andarsene e dimostrare che era impossibile dirigere una squadra senza un minimo di rinforzi. Avremmo apprezzato di più e avrebbe avvalorato ancora di più la nostra tesi che vede la società troppo attenta alle entrate e poco attenta al futuro della squadra.
La situazione non è bella, ma la squadra deve trovare gli stimoli giusti per regalare alla propria tifoseria quel qualcosa che renderebbe il loro Natale diverso, sperando in un 2011 diverso, perchè sotto questa guida tecnica difficilmente la Samp potrà dare di più. Però domani non vogliamo scuse, tutte le polemiche del caso vanno messe da parte, c'è il derby e tutto va messo in secondo piano perchè questa partita la Samp non può e non deve sbagliarla. I cugini erano partiti con una squadra di assoluto valore, ma il campo non ha dato gli stessi risultati della vigilia. Su questo dovrà puntare la Samp, perchè quello visto finora non ci sembra un Genoa così irresistibile.
Sarà anche una sfida tra Pazzini e Toni, con il blucerchiato che finora è in vantaggio sul rossoblù in fatto di gol. La punta rossoblù ormai ha raggiunto un età che non gli permette più di essere quel giocatore di un tempo. Certo la sua pericolosità di testa è sempre lì a dimostrare che è sempre vigile pronto a sfruttare l'errore della difesa avversaria.
Domani sera vogliamo vedere, one night only, una Samp diversa dal solito, che sputi sangue in mezzo al campo, che sia capace di rendere questo derby una gioia immensa alla tifoseria, facendole dimenticare per un paio di ore i tanti problemi che attanagliano la società.
Samp, scendi in campo domani sera e colora la notte di blucerchiato. Vogliamo chiudere con una citazione di Ernesto Guevara, detto il Che: l'unica battaglia che ho perso è stata quella che ho avuto paura di combattere!
Daniele Mosconi
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