La sorprendente stagione della Roma

La sorprendente stagione della Roma

Di Fabrizio Landolfi

Quella che si è appena conclusa è stata una stagione davvero ricca di emozioni per i tifosi della Roma. Nonostante la squadra non sia riuscita a compiere l’impresa di vincere lo scudetto bisogna elogiare e ringraziare tutti i giocatori, il tecnico Ranieri e la società per l’ottimo lavoro svolto. La stagione è iniziata tra mille polemiche e poche certezze: alle spalle c’era un’annata da dimenticare nella quale i giallorossi avevano giocato al di sotto delle loro possibilità, qualificandosi soltanto per l’Europa League, la campagna acquisti non era stata esaltante, erano arrivati Guberti dalla serie B a costo zero e Burdisso in prestito, Motta era stato riscattato ed era rientrato qualche altro giocatore (Cerci, Okaka, Andreolli) ceduto in prestito nell’anno precedente. Ed erano partiti Aquilani e Panucci, oltre a Loria e Diamoutene (non riscattato dal prestito). Non regnava certo l’ottimismo nell’ambiente giallorosso, ma quando nelle prime due giornate di campionato la Roma subì due sconfitte, contro Genoa e Juve, la situazione diventò davvero triste. L’allenatore Luciano Spalletti rassegnò le dimissioni e si chiuse definitivamente un ciclo. Con lui la Roma ha vinto due Coppe Italia ed una Supercoppa, oltre ad aver sfiorato lo scudetto nel 2008; perciò i tifosi della Roma erano e sono tuttora molto affezionati al tecnico toscano, che dopotutto sulla panchina giallorossa ha fallito solo in una stagione su quattro. Al suo posto è subentrato Claudio Ranieri, allenatore romano e romanista da sempre, che ci ha messo ben poco a conquistare la stima del pubblico: è riuscito a cambiare mentalità alla squadra, abituandola a giocare in maniera più pragmatica, più cinica, con quel pizzico di “cattiveria” che mancava alla Roma spallettiana. Naturalmente ha incontrato delle difficoltà, anche sotto la sua guida la Roma ha avuto un periodo negativo, in cui ha perso tre gare di fila contro Milan. Livorno ed Udinese, ed era tornato il malumore tra i tifosi. Ma poi, subito dopo, la squadra ha iniziato ad inanellare una lunga serie di risultati positivi. Ha imparato a vincere anche quando le capitava di non giocare benissimo. Ha smesso di soffrire nelle gare contro le squadre piccole che si chiudono in difesa, come capitava in precedenza. Ha iniziato ad essere una squadra che magari subisce gli attacchi avversari per gran parte della partita, ma poi alla prima opportunità che le capita segna un gol: in pratica, il contrario di quello che avveniva prima, non solo con Spalletti.

Diversi giocatori che pochi mesi prima erano considerati finiti, non più adatti a giocare nella Roma, su tutti Taddei e Perrotta, sono praticamente rinati. Il brasiliano Juan, che pur avendo sempre fatto la differenza continuava ad essere assente troppo spesso a causa di continui infortuni, è finalmente riuscito a trovare una forma fisica stabile e a giocare con continuità. John Arne Riise è tornato ad esprimersi come ai tempi del Liverpool, rendendosi sempre pericoloso in fase offensiva e spesso anche decisivo. Ci sono anche giocatori che non hanno beneficiato dell’arrivo del nuovo tecnico: è il caso ad esempio di Cicinho, che non è riuscito a trovare spazio nella Roma ed è stato mandato in prestito al San Paolo, come desiderava lui stesso. In verità c’è da dire che il terzino brasiliano aveva avuto difficoltà ad inserirsi già sotto la guida di Luciano Spalletti. Anche il suo connazionale Julio Baptista non è stato molto utilizzato da Ranieri, ha avuto le sue chances ma ha confermato di essere un giocatore piuttosto discontinuo e troppo spesso poco incisivo. Il francese Menez è stato impiegato spesso, in alcune gare è apparso grintoso come lo vuole il tecnico, ma rimane ancora un giovane che deve esplodere definitivamente, ed il portiere Doni è finito in panchina a fare la riserva di Julio Sergio Bertagnoli. Quest’ultimo giocatore rappresenta la più grande scoperta dell’annata giallorossa, in un certo senso è lui il migliore acquisto fatto dalla Roma: in realtà acquisto non è stato, poichè faceva parte della squadra già da anni, ma inspiegabilmente non era mai stato impiegato. Spalletti lo aveva definito “il miglior terzo portiere del mondo”, nessuno pensava che potesse essere un gran portiere. Infatti, nel periodo in cui Doni era assente a causa di un brutto infortunio, a giocare da titolare era stato Artur, sebbene questi non fosse un elemento molto affidabile. Eppure, quando ha avuto la sua chance, Julio Sergio ha stupito tutti, dimostrando di essere uno dei migliori nel campionato italiano e di essere addirittura più abile rispetto a Doni, almeno secondo i più e secondo quanto mostrato in questo primo anno in cui ha giocato.

Di fatto la Roma ha ottenuto ventiquattro risultati utili consecutivi, regalando delle belle soddisfazioni ai suoi tifosi, come quella di vincere entrambi i derby, di battere la Juve a Torino e l’Inter all’Olimpico e soprattutto ha raggiunto ampiamente l’obiettivo di qualificarsi in Champions League. Ma non si è fermata lì; una volta raggiunto il quarto posto ha continuato a macinare punti, arrivando addirittura a superare l’Inter di Mourinho. Purtroppo, dopo una serie così lunga di risultati positivi un passo falso è quasi fisiologico, infatti la Roma lo ha commesso contro la Sampdoria all’Olimpico (complice anche qualche svista arbitrale) e sono passati di nuovo in testa i nerazzurri. A quel punto l’unica cosa da fare per non avere rimpianti era vincere tutte e tre le partite che mancavano da giocare: la Roma, nonostante l’evidente stanchezza di una stagione intensa nelle gambe, è riuscita a farlo. Come era facile prevedere, anche l’Inter ha vinto le ultime tre gare della stagione, conquistando lo scudetto, ma la Roma arrivando seconda ha superato ampiamente le aspettative.

Bisogna complimentarsi anche con Rosella Sensi: la Presidente ha saputo scegliere molto bene gli uomini a cui affidare la gestione tecnica e generale della squadra. E’ il caso di Claudio Ranieri, ma anche del coordinatore Giampaolo Montali, entrato a far parte dello staff in questa stagione. Inoltre, la campagna acquisti inizialmente criticata da tutti noi, perchè giudicata insufficiente, si è rivelata migliore di quel che sembrava. Ad esempio Nicolàs Burdisso, preso in prestito proprio dai rivali interisti, è diventato un perno della difesa romanista, “soffiando” addirittura il posto a Mexes. E’ un difensore davvero grintoso e tenace, che dà sempre il massimo in campo ed ha una grande personalità; dal punto di vista tecnico non ha l’abilità e l’eleganza di Juan, ma non è neppure un giocatore così falloso ed irruento come si diceva prima che arrivasse a Roma. Senza dimenticare l’ottimo affare fatto dalla società di Trigoria a dicembre, quando è arrivato Luca Toni in prestito, quasi gratis, dal Bayern Monaco: era il tipo di attaccante che mancava da tempo alla Roma, ha segnato dei gol davvero pesanti, come quello della vittoria contro l’Inter, ed ha rappresentato un’alternativa al Capitano.

In sintesi, la squadra in questa stagione ha fatto il massimo, ottenendo ben ottanta punti nonostante le due sconfitte con cui aveva iniziato il campionato. Gli unici rammarici possono essere rappresentati dalle sconfitte in Europa League e Coppa Italia; per quanto riguarda la prima è vero che la Roma è stata eliminata dal Panathinaikos, squadra oggettivamente non irresistibile, ma è anche vero che se fosse andata avanti nella competizione avrebbe avuto numerosissimi impegni ravvicinati, e difficilmente sarebbe riuscita a conseguire gli stessi risultati in campionato. A proposito della Coppa Italia invece va ricordato che la Roma avrebbe dovuto affrontare la finale contro l’Inter con un altro atteggiamento: bisognava essere più freddi e meno nervosi, in modo da poter trovare più lucidità sotto porta e non sprecare le occasioni create.

La speranza è quella di ripartire il prossimo anno con lo stesso atteggiamento vincente mostrato in questa stagione (a parte, ovviamente, nella finale contro l’Inter e in poche altre partite); Ranieri resterà alla guida della Roma, ed avrà modo di curare la preparazione dall’inizio. In chiave mercato è ancora presto per prevedere quali saranno le operazioni della società, di sicuro i mezzi economici non consentiranno grosse spese, anche se la partecipazione alla Champions League porterà introiti maggiori rispetto allo scorso anno. E’ probabile che vengano ceduti alcuni giocatori, su tutti Doni e Julio Baptista, convocati da Dunga per disputare il Mondiale con la Selecao. Anche Jeremy Menez, se dovesse arrivare una buona offerta, potrebbe lasciare Trigoria, mentre appare quasi certa la cessione di Cicinho quando terminerà il prestito al San Paolo. Taddei, Perrotta e Brighi salvo grosse sorprese dovrebbero restare in giallorosso, stesso discorso per Mirko Vucinic e Philippe Mexes, nonostante nell’ultimo periodo il francese non abbia giocato da titolare. Inutile dire, poi, che resteranno senza dubbio gli altri “intoccabili”, come Totti, De Rossi, Pizarro, Juan. Molto difficile è invece fare previsioni sul futuro di Burdisso e Toni, che la Roma ha attualmente in prestito: la volontà è quella di tenere entrambi, i calciatori si sono trovati bene nella capitale e desiderano restare, ma bisogna trovare degli accordi economici con Inter e Bayern. Sul fronte acquisti da diverso tempo viene dato per sicuro l’arrivo del brasiliano Simplicio dal Palermo, ma non c’è ancora l’ufficialità. Inoltre la Roma sta pensando di prendere Adriano, nel caso in cui non si riuscisse a tenere Luca Toni, ed è interessata all’argentino Guillermo Burdisso, fratello di Nicolàs. Di sicuro servirebbero dei nuovi esterni difensivi, almeno come riserve, ed un secondo portiere, dato che molto probabilmente andrà via Doni. Un difensore centrale ed un centravanti verranno acquistati, o presi in prestito, solo nel caso in cui faranno le valige Burdisso e Toni. Nelle prossime settimane dovremmo avere un quadro più chiaro degli obiettivi di mercato della Roma.

Fabrizio Landolfi

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1 commenti:

DajeRomaDaje ha detto...

Grande stagione da parte nostra!Peccato per quel Roma-Samp..complimenti all'articolista ed al sito in generale!

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