Benatia l'uomo in più dei Giallorossi? Forse sì

Benatia l'uomo in più dei Giallorossi? Forse sì

Di Fabrizio Landolfi

La Roma di Rudi Garcìa ha chiuso in bellezza il suo 2013, un anno iniziato tra mille problemi e malcontenti, con l’esonero di Zdenek Zeman nello scorso febbraio e la fine di un sogno, quello di vincere con il Boemo, che aveva appassionato gran parte della tifoseria. Poi la (non riuscita) cura Andreazzoli, il rendimento in campionato che non migliorava più di tanto, nonostante il cambio di allenatore, fino ad arrivare alla sconfitta nella finale di Coppa Italia, il momento più triste per la squadra giallorossa da quando Pallotta e soci hanno dato vita al nuovo corso. Ma la seconda parte di questo 2013 è stata ottima per la Roma e per i suoi tifosi; 12 vittorie e 5 pareggi. Possiamo quindi goderci le feste natalizie e la sosta con il sorriso sulle labbra. Contro il Catania abbiamo rivisto la Roma delle prime giornate di campionato, una squadra cinica, ben organizzata e che non si rilassa mai nel corso dei novanta minuti, nemmeno quando si trova in vantaggio sugli avversari. Una settimana prima a San Siro, in una gara comunque ben giocata, era mancata proprio questa caratteristica di non abbassare mai la guardia. E’ giusto sottolineare il rendimento di un giocatore, Mehdi Benatia, che si è rivelato uno degli acquisti più azzeccati della Roma degli americani, insieme ad altri suoi compagni come Strootman, Maicon, Gervinho e De Sanctis (non a caso tutti questi giocatori sono arrivati nella scorsa estate, e la Roma ha finalmente iniziato a rendere bene). Benatia ha messo a segno una doppietta contro il Catania, contribuendo in maniera fondamentale alla conquista di questi tre punti importantissimi. Il marocchino aveva già segnato altri due gol in stagione, quindi è a quota quattro insieme a Florenzi, Strootman e Gervinho: niente male, soprattutto considerando che si tratta di un difensore. A proposito del suo ruolo principale, Benatia sta riuscendo in pieno nel difficile compito di non far rimpiangere Marquinhos ai tifosi romanisti, oltre a dimostrarsi uno dei migliori centrali di difesa che la Roma abbia avuto negli ultimi anni. Puntuale nel farsi trovare pronto lì dietro, roccioso fisicamente, capace di chiudere e contrastare l’avversario anche sulle palle alte e molto ordinato tatticamente. A tutto questo, c’è da aggiungere che Benatia ha anche il vizio del gol: difficile dire se sia lui l’uomo in più di questa squadra, ma senz’altro si tratta di un punto di riferimento importante. Tornando a Roma-Catania, è giusto ricordare che si giocava contro una squadra che attualmente occupa l’ultimo posto della classifica, ma è anche vero che tra i giallorossi mancavano due titolari come De Rossi e Strootman. A tal proposito, è stata ottima l’intuizione di Rudi Garcia di cambiare modulo e passare al 4-2-3-1, con i soli Bradley e Pjanic a centrocampo. C’erano diverse incognite sulla formazione: Totti dall’inizio e Destro in panchina? Destro dall’inizio e Totti in panchina? Uno solo tra Ljajic e Gervinho tra i titolari? Il tecnico francese, a sorpresa, li ha messi dentro tutti. Una scelta coraggiosa, considerando che non rimanevano attaccanti di riserva pronti a subentrare, se non Alessandro Florenzi, che comunque non nasce attaccante, e qualche giovane della Primavera. Ma sul campo Garcìa ha avuto ragione, dimostrando ancora una volta di essere un allenatore molto bravo in questo tipo di scelte. Gervinho, uomo “di fiducia” del francese e giocatore sempre più amato dal pubblico, spesso sciupa qualche occasione da gol piuttosto netta, ma ha un modo di giocare che permette alla Roma di creare tanti pericoli verso la porta avversaria. Quando scatta sulla fascia, ha una velocità impressionante: questa sua dote, unita alla precisione dei lanci di Francesco Totti, è un’arma davvero importante. Contro il Catania, l’ivoriano si sarebbe anche guadagnato due calci di rigore, non fischiati dall’arbitro (episodi che in una partita vinta 4-0 tendono a passare inosservati). In generale, Gervinho è un tipo di giocatore molto particolare, possiamo dire anche confusionario; a Roma potremmo chiamarlo “er caciara”, se non fosse che questo soprannome fu già attribuito da qualcuno a Borini, due anni or sono. Eppure, l’essere confusionario di Gervinho molto spesso crea confusione proprio alle difese avversarie, cosa molto positiva per i giallorossi, che tra poco più di una settimana affronteranno la Juve capolista, a Torino. Ci sarebbe ancora tempo per godersi questa sosta di campionato dal sapore dolce, ma tra il pubblico è già alta la febbre dell’attesa per il big match. Siamo pronti. 

Fabrizio Landolfi
Bookmark and Share

0 commenti:

Posta un commento

Articoli Correlati

 
HOME | PRIVACY | SERIE A | LIGA | PREMIER LEAGUE | BUNDESLIGA | LIGUE 1 | CHAMPIONS LEAGUE | EUROPA LEAGUE | BRASILEIRAO | PRIMERA DIVISION ARGENTINA | NAZIONALI

TOP 100 SOCCER SITES The Soccerlinks Hit List Sport Blogs - Blog Catalog Blog Directory Listed on Soccer Blogs Aggregatore Sports Top Blogs Sports Blogs - Blog Top Sites Miglior BlogTop Italia Blog DirectorySports Blogs - Blog Rankings
Licenza Creative Commons
Questo opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 3.0 Italia