Le partite vanno chiuse, ma i rigori vanno fischiati

Le partite vanno chiuse, ma i rigori vanno fischiati

Di Fabrizio Landolfi

Due pareggi di seguito, dopo dieci vittorie consecutive. Il cammino della Roma di Garcia, di fatto, ha subìto un rallentamento, come del resto era logico che prima o poi avvenisse, dato che nessuna squadra riesce a vincere tutte le gare. Due pareggi contro Torino e Sassuolo, avversarie sulla carta piuttosto abbordabili. Eppure, in entrambi i casi ai giallorossi è stato negato ingiustamente qualcosa, prima dall’arbitro Banti e poi dal suo collega Giacomelli. Quindi, finora, nessuna squadra è riuscita a fermare questa Roma senza uno di quegli episodi arbitrali, che comunque incidono sul risultato. 

A Torino, il calcio di rigore per il fallo su Pjanic era netto, ed anche piuttosto evidente, come il fallo su Maicon al limite dell’area che Banti non ha sanzionato. Sul gol del pareggio dei granata c’è stato un contatto tra Meggiorini e Benatìa, in cui probabilmente il primo ha commesso fallo sul romanista, anche se obiettivamente l’episodio era più difficile da giudicare, almeno a velocità normale. Domenica scorsa poi, mentre la Roma conduceva per 1-0 contro il Sassuolo, si è vista negare da Giacomelli un altro calcio di rigore, in occasione del fallo in area sul serbo Ljajic. Gli ospiti hanno trovato la rete del pari addirittura al 94’, in un’azione in mischia durante la quale un giocatore di Di Francesco ha colpito la gamba di Bradley con un calcio da terra; un gesto magari involontario, dettato dalla foga dell’istante, ma tecnicamente era un fallo, che il direttore di gara e i suoi assistenti non hanno ravvisato, mentre il Sassuolo metteva a segno l’1-1.

La Roma, in occasione di questi due pareggi, ha avuto i suoi demeriti, soprattutto nella gara contro il Sassuolo. Non sarebbe giusto scaricare tutte le responsabilità sugli errori arbitrali, nè tantomeno si vuole fare del vittimismo. Ma francamente, quando la sera stessa abbiamo visto la Juve di Conte segnare in fuorigioco, a due minuti dall’inizio del big match contro il Napoli, un po’ tutti noi romanisti abbiamo provato una certa rabbia. Non c’è faziosità nel giudizio di chi scrive, infatti poche settimane fa su questa stessa rubrica è stato menzionato il calcio di rigore concesso alla Roma contro l’Inter, per un fallo su Gervinho che in realtà era stato commesso fuori area. Eppure, pur trattandosi sempre di un rigore che non c’era, l’episodio di Milano ha pesato meno sulla partita (vinta 3-0 dalla Roma nei primi 45 minuti), rispetto ai mancati fischi contro Torino e Sassuolo. Le altre squadre che al momento rivaleggiano con la Roma ai primi posti della classifica, in particolare la Juventus, hanno avuto un “bilancio” più favorevole riguardo a questo tipo di episodi. Non si vuole a tutti i costi gridare al complotto, eppure ogni volta che la Roma si trova a lottare per un traguardo importante con determinate squadre, deve sempre fare i conti con altre avversità, oltre a quelle ovvie che si incontrano in campo.

Tutto ciò, naturalmente, non toglie che la Roma poteva fare meglio in queste ultime due gare giocate. Contro il Sassuolo sono state sprecate troppe occasioni per raddoppiare e chiudere la partita, soprattutto da Adem Ljajic, giocatore di indubbio talento al quale però, attualmente, manca ancora la continuità. Ma anche al di là delle occasioni mancate, o degli episodi da moviola, sarebbe bastata poca concentrazione in più, per non subire il gol nel finale. Probabilmente questa Roma ha accusato un po’ di stanchezza, e la sosta di domenica prossima per le amichevoli della Nazionale è a tal proposito terapeutica. Si è fatta sentire anche l’assenza di diversi giocatori importanti; con Totti e Gervinho fuori, Destro ancora in riabilitazione e Borriello che si è infortunato nel primo tempo di Roma-Sassuolo, il tecnico è stato costretto ad inventarsi un attacco d’emergenza, con Florenzi, Pjanic e Ljajic. Nella ripresa, Garcia ha provato a mettere dentro due esterni come Caprari e Marquinho, ma è inutile negare che l’assenza dei titolari abbia pesato.

Di positivo c’è che nonostante tutte queste difficoltà, la Roma è riuscita a restare imbattuta, nonchè prima in classifica, anche se con un solo punto di vantaggio sulla Juve. Ora dobbiamo sperare che Garcia possa avere a disposizione almeno uno tra Gervinho e Borriello, per la prossima gara contro il Cagliari, dato che è molto improbabile che Destro possa già giocare, mentre Totti sarà ancora fuori per altre settimane. All’Olimpico contro i sardi, la truppa giallorossa deve tornare alla vittoria, per mantenersi al primo posto e riprendere la sorprendente corsa che si è interrotta contro il Toro. Nessuno sa dove potranno arrivare gli uomini di Garcìa, ma l’importante è che la Lupa non molli l’osso di fronte a nessun tipo di difficoltà, perchè è questa la mentalità che le ha permesso di raccogliere così tanti punti in questa prima parte del campionato. 

Fabrizio Landolfi
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