Una squadra di ferro

Una squadra di ferro

Di Fabrizio Landolfi

La nostra vittoria più importante: così Rudi Garcia ha definito l’1-0 con cui la sua Roma ha espugnato lo stadio di Udine. La frase può sembrare paradossale, dato che di partite i giallorossi ne hanno vinte altre 8, probabilmente senza mai soffrire quanto hanno sofferto contro l’Udinese. Ma è proprio quando una squadra dimostra di saper vincere soffrendo, che si capisce di quale pasta è fatta. 
Allo stadio Friuli la Roma ha avuto molte difficoltà, dal punto di vista strettamente tecnico non ha giocato una gara bella, eppure ha mostrato tutto il suo carattere di ferro, quello che la tifoseria da tanto tempo sognava di vedere. Il carattere di una squadra che non si perde d’animo di fronte a nulla e alla fine la spunta. Mancavano due titolari come Totti e Gervinho, fondamentali per personalità e carisma (soprattutto il Capitano), ma anche per motivi tattici. Si giocava in trasferta, su un campo in cui i padroni di casa non perdevano da un anno. Nel corso della gara la squadra è rimasta in dieci, perdendo per espulsione un altro uomo-chiave come Maicon Douglas Sisenando. Un po’ tutti, o quasi, abbiamo pensato che stavolta la Roma non ce la facesse, ma l’armata di Rudi Garcia ci ha stupito ancora. Un gol all’82’, segnato da un centrocampista come Bradley che in questa stagione sta entrando in campo piuttosto raramente. Quello dello statunitense è stato anche un gran bel gol: lancio preciso di De Rossi per Strootman, gran classe dell’olandese che ha intuito la cosa giusta da fare, cioè temporeggiare ed attirare su di sè gli avversari, liberando spazio per Michael Bradley, bravo a centrare la porta. C’è da dire che Rudi Garcìa finora ha azzeccato veramente tutto, compresa la sostituzione di Marco Borriello con l’americano: in dieci, sullo 0-0, un centrocampista al posto di una punta. Quasi è sembrato che il tecnico sapesse da prima di mettere in campo Bradley, che sarebbe toccato a lui buttarla dentro. In questo momento, tutti i giocatori che Garcia mette dentro rendono al meglio, risultando spesso inaspettatamente decisivi. La Roma finalmente si muove sul campo come un corpo unico, riuscendo a sopperire alle assenze dei singoli, anche quando essi si chiamano Francesco Totti, nientemeno. 
Quella di domenica è stata veramente una partita tesa, aspra dal punto di vista agonistico, con tante ammonizioni per entrambe le squadre, un’espulsione per la Roma e qualche scontro di troppo tra i giocatori. Ma i giallorossi, al contrario di quanto è successo spesso negli anni passati in situazioni analoghe, non hanno mai perso la testa, continuando a lottare per non farsi sopraffare da un’Udinese molto pericolosa in velocità. Bravissimo Castàn a salvare la sua porta in rovesciata, sul tiro di Gabriel Silva che stava per portare in vantaggio i friulani. Rabbioso come sempre, ma in modo positivo, Morgan De Sanctis tra i pali, un altro giocatore che ha aggiunto molto a questa squadra dal punto di vista della personalità. In estrema sintesi, Rudi Garcia è riuscito nell’impresa di insegnare alla Roma come si vincono le partite di questo genere, magari meno galvanizzanti di uno scontro diretto con Juve, Inter o Napoli, ma altrettanto ostiche dal punto di vista ambientale. Si vincono con l’umiltà, giocando con lo spirito di una “squadretta”, anche quando si è primi in classifica. Si riferisce a questo, il tecnico giallorosso, quando dice che è stata la più bella delle nove vittorie. Nove su nove, un solo gol subìto, ventisette punti: un risultato sbalorditivo. Guardando al futuro, l’incognita principale è quella legata alla condizione fisica. Sarà difficile reggere questi ritmi per tutta la durata del campionato, pur non giocando nessuna coppa europea, a differenza della Juve e del Napoli. Ma il tecnico giallorosso ha già dimostrato di saper gestire al meglio i suoi uomini, quindi possiamo avere fiducia in lui e nella squadra, che può sicuramente continuare a fare un ottimo campionato, lottando per i primi posti. Parlare di scudetto, o di fuga, dopo nove giornate, è comunque inopportuno, come ci insegna lo stesso allenatore francese. La Roma deve concentrarsi sulla partita di giovedì sera: all’Olimpico arriverà il Chievo, attualmente ultimo in classifica, per giocare contro la capolista. Ma guai ad aspettarsi una serata facile, soprattutto a soli 4 giorni da una partita dispendiosa come quella vinta ad Udine. Per vincere ancora bisogna giocare con la stessa mentalità con cui si sono ottenute queste nove vittorie consecutive, ovvero senza tenere conto troppo dell’avversario. 

Fabrizio Landolfi
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