Di Marco Cannaviccio
La Lazio, dopo la sosta per le nazionali, sembra essere regredita quando invece tutti si aspettavano dei miglioramenti. La partita giocata a Bergamo ha dimostrato ancora una volta come questa squadra abbia dei difetti cronici e di difficilissima risoluzione, ma purtroppo, oltre a questi ormai noti problemi, sembrano uscirne sempre di nuovi.
Se le buone notizie sono il ritorno di Klose, quello quasi ultimato di Radu e la crescita esponenziale di Perea, le note negative sono numerose e assai più gravi: innanzitutto questa squadra non riesce ad avere cattiveria, agonismo e corsa; sempre lenti e secondi sul pallone, non danno mai l’impressione di voler dominare la partita, limitandosi come a Bergamo a fare uno sterile e poco proficuo possesso palla prima di essere trafitti alla prima disattenzione.
La difesa è l’altra nota dolente dall’inizio della stagione ma avendo fuori per infortunio tre difensori titolari è praticamente quasi impossibile inventarsi soluzioni fantasiose o dare la colpa all’allenatore. Cana e Ciani sono due onesti mestieranti, dovrebbero fare le riserve, ma in mancanza di Biava, con il crollo di Dias e con gli infortuni di Novaretti, Radu e Konko c’è poco da inventarsi. Della sterilità offensiva ne abbiamo già parlato e ormai lo sanno anche i muri che se non la butta dentro Klose sono dolori, poiché nonostante Perea stia facendo cose egregie, di natura il giovane colombiano non è un finalizzatore.
Oltre però a questi problemi ben noti da tempo all’ambiente laziale, ultimamente sta iniziando a preoccupare anche la situazione inerente a Petkovic, poiché il tecnico della Lazio sembra andare troppo volte in confusione. E’ dall’inizio della stagione che l’allenatore laziale sembra non trovarsi a proprio agio a gestire questo team; ricordiamo che il mister ci ha messo un bel po’ di tempo a trovare il modulo più adatto alle caratteristiche della squadra(4-3-3 ndr), anche quando ormai sembrava abbastanza evidente quale fosse la direzione da prendere visti gli elementi a disposizione soprattutto sulla trequarti.
La scelta, totalmente folle, di togliere Hernanes per far entrare Klose a Bergamo è stato l’emblema dell’inizio di stagione del tecnico e della confusione che probabilmente sta vivendo: la Lazio stava mantenendo il possesso con un’Atalanta a cui andava benissimo il pareggio e che non ripartiva più, ma questo cambio scellerato ha scombinato totalmente il centrocampo laziale facendogli perdere gli equilibri e come logica conseguenza è arrivato il gol dei bergamaschi. Questa però non è l’unica scelta discutibile del tecnico laziale, dato che la continua fiducia a Floccari (peraltro in un ruolo non suo) e allo stesso tempo le sempre maggiori esclusioni di Ederson, lasciano davvero basiti.
L’impressione dall’esterno è che la squadra, partendo dal tecnico, sia un po’ troppo in confusione, non aiutati da infortuni a catena che hanno colpito troppi giocatori fondamentali da ormai più di un mese e che forse solo il loro rientro potrà dare quella continuità e solidità difensiva fondamentali per poter pensare di risalire un pochino la china; sino ad allora comunque l’imperativo è dar fiducia ai ragazzi che stanno meglio, i giovani che sono freschi e che hanno voglia di combattere come Keita, Perea e lo stesso Ederson meritano di giocare dato che, se in fase difensiva c’è ben poco da fare, dal centrocampo in su la Lazio ha dei valori importanti e li deve sfruttare tutti senza fossilizzarsi su scelte conservative e che denotano paura, perché come detto tempo fa, da perdere non abbiamo nulla.
Marco Cannaviccio
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