Una Roma impavida aspetta il Napoli

Una Roma impavida aspetta il Napoli

Di Fabrizio Landolfi

Abbiamo ancora negli occhi la partita di Milano contro l’Inter, sebbene sia passata più di una settimana, ma stavolta più che mai la sosta del campionato fa bene alla Roma, che può prendersi qualche giorno in più di pausa prima di affrontare un altro big match, quello di venerdì sera contro il Napoli.
A San Siro i giallorossi sono stati semplicemente devastanti: è bastato un tempo di gioco per segnare tre gol all’Inter di Mazzarri, in casa sua. Nelle prime partite di campionato la Roma aveva sempre vinto, risolvendo però le partite solo nel secondo tempo. Questo tabù era stato già sfatato contro il Bologna, ma la prova di Milano è sicuramente più significativa. Ad onor del vero, dobbiamo ricordare che contro i nerazzurri c’è stato un pizzico di fortuna, visto il palo colpito da Guarin sull’1-0 e visto che il rigore del raddoppio romanista non c’era (come mostrato dalla moviola, il fallo su Gervinho era fuori area). Eppure è altrettanto evidente che la larga vittoria sia stata ampiamente meritata dagli uomini di Rudi Garcia, pungenti e ben organizzati fin dall’inizio contro una squadra come l’Inter, allenata da quel Mazzarri che tante volte, in passato, aveva messo in difficoltà la Roma dal punto di vista tattico. Questa squadra ha grande carattere, umiltà e soprattutto non molla mai fino alla fine, qualunque sia il punteggio. L’immagine di Morgan De Sanctis che si arrabbia con i compagni per un calcio di punizione subìto, sul 3-0 e a pochi minuti dalla fine di Inter-Roma, la dice lunga su quali passi avanti abbia fatto la Roma, dal punto di vista della mentalità, rispetto agli ultimi anni.
La mano dell’allenatore si vede chiaramente: Rudi Garcia, almeno finora, ha sempre trovato la chiave giusta per farsi seguire dai suoi giocatori, trasmettendo loro il carattere che ha e che vuole vedere in campo. L’unica critica che possiamo fare al tecnico francese è legata alla mancata sostituzione di uno tra Benatìa e Castan, nel secondo tempo di Milano. I due difensori centrali erano stati entrambi ammoniti, e la Roma conduceva sull’Inter per 3-0: in questi casi, solitamente, qualsiasi allenatore sostituisce almeno uno dei due, per non rischiare un’espulsione. Il cartellino rosso poi è arrivato per Balzaretti, anzichè per Benatìa o Castan, quindi quella scelta del tecnico, seppure rischiosa, non ha portato danni alla squadra. Tuttavia, si è avuta l’impressione che Garcia abbia poca fiducia nei difensori che erano in panchina, o meglio nei difensori che finora non ha mai fatto giocare, vale a dire Burdisso, Jedvaj e Romagnoli. E’ un problema che prima o poi si porrà, dato che nessun giocatore (o quasi) riesce a giocare tutte le partite da titolare per un anno intero. Per Burdisso, si parla addirittura di una probabile cessione nel mercato invernale. Sarebbe un peccato, vista la grande esperienza ed il carattere dell’argentino; si tratta di un giocatore di personalità, che potrebbe incarnare benissimo lo spirito battagliero di questa Roma. C’è da augurarsi che Burdisso resti alla Roma, perchè può ancora dare molto, pur senza giocare sempre (anche perchè si tratta di un giocatore che nella sua carriera non ha mai preteso una maglia da titolare a tutti i costi).
Su Francesco Totti c’è da dire soltanto che ha fornito un’altra prestazione da applausi infiniti, non solo per la doppietta messa a segno o per il rasoterra spettacolare con cui ha battuto Handanovic, ma soprattutto per quanto riesce ad essere decisivo ed importante, malgrado l’età, in questa squadra di cui è indiscutibilmente il punto di riferimento più importante. In questo periodo l’Italia calcistica sta celebrando l’esempio del Capitano giallorosso: titoloni e servizi televisivi a gogò, ci dicono cose vere ma ben note da molto tempo. Totti è uno dei più grandi della storia del calcio italiano, e non solo. Da qui alla fine dell’anno dovremo sorbirci il tormentone di Totti ai Mondiali, un tormentone abbastanza stucchevole che Cesare Prandelli contribuisce a mandare avanti. Il ct azzurro ha dichiarato che se i Mondiali iniziassero oggi, il Totti di adesso lo porterebbe subito in Brasile. Sembra che Prandelli non abbia mai visto la Roma in tutti questi anni (e non è così), perchè il Capitano non ha avuto una sorta di “rinascita” improvvisa, bensì ha sempre giocato a questi livelli anche negli anni scorsi, persino quando la sua squadra arrancava. Ma con la nazionale ha chiuso da quasi otto anni, per dedicare l’ultima parte della sua carriera solo ai colori giallorossi. 
Tornando al cammino della Roma, venerdì sera all’Olimpico arriverà il Napoli, per un’altra sfida difficile e molto attesa. I partenopei quest’anno sono davvero forti, hanno una squadra con grande qualità che può mettere in difficoltà chiunque. Il Napoli di Benitez, avendo vinto tutte le partite tranne quella contro il Sassuolo, in cui a sorpresa è stato fermato sul pari, ha due punti in meno della Roma, ma è anche la squadra con più probabilità di lottare per lo Scudetto, insieme alla Juventus. Noi romanisti dobbiamo mantenerci cauti, ma una cosa è certa: quest’anno la mentalità giusta si vede, i nostri non si arrenderanno contro nessun avversario. Non sarà possibile vincere sempre, ma se non altro chi vorrà battere questa Roma dovrà sudare molto. 

Fabrizio Landolfi
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