Il Sunderland di Di Canio sprofonda all'ultimo posto

Il Sunderland di Di Canio sprofonda all'ultimo posto

Di Renato Cignoni

Fino alla metà della scorsa stagione sportiva la carriera da mister di Paolo Di Canio veleggiava tranquillamente tra successi ed attestati di stima, il suo Swindon Town era una macchina da guerra perfetta, modellata sapientemente dal Mister, poi la rottura clamorosa con la dirigenza (con annessa assurda accusa di furto) ed il successivo si all'offerta del “derelitto” Sunderland: pur confinato nei bassifondi, Di Canio avrebbe “respirato” aria di Premier, impossibile rifiutare. La realtà, purtroppo, si è rivelata ancora peggiore di quello che ci si potesse aspettare con una squadra povera tecnicamente (e questo era un fattore conclamato, visto la classifica del tempo) e con pseudo calciatori che, nonostante non fossero certamente baciati dagli Dei del foot-ball, si atteggiavano a star tra proteste per allenamenti troppo duri e “gite” nei casinò, con serate terminate sdraiati sul pavimento, ubriachi fradici, ricoperti da banconote (alla faccia dei tifosi che magari facevano sacrifici per vedere il loro penoso spettacolo). Raggiunta la salvezza senza grandi patemi d'animo e dopo un bel repulisti estivo della “spazzatura” presente in rosa, era lecito aspettarsi che in questo inizio di stagione si iniziasse a vedere la “mano” di Di Canio sui Black Cats. Niente di tutto questo, però, è avvenuto sinora, con un solo pareggio in quattro turni. La gara di ieri non era certo l'ideale per interrompere il trend negativo visto che, a far visita agli spelacchiati gatti biancorossi, arrivava quell'Arsenal che, dopo un decennio a base di baldi e talentuosi giovanotti ma zero trofei in bacheca, ha ripreso ad investire pesantemente per riprendersi la scena londinese e nazionale. Finisce 1 a 3 con le grandi firme del neo arrivato Ozil e dello “chef” Ramsey, anche se l'arbitro, il Signor Atkinson, compie un madornale errore di valutazione, non concedendo un palese “vantaggio” ad un Altidore lanciato a rete per il pareggio. Un errore da arbitro di terza categoria che ha mandato su tutte le furie il mister, espulso per le accese proteste. Sprofonda all'ultimo posto la squadra di Paolo Di Canio ed adesso iniziano ad esserci dubbi sulla simbiosi giocatori-allenatori, quella simbiosi che tante gioie aveva regalato allo Swindon, anche se quei giocatori era ragazzi alle prime armi pronti a “mangiar l'erba” pur di seguire la loro guida carismatica e non viziati mezzi giocatori di Premier come quelli del Sunderland.

Renato Cignoni
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