Di Fabrizio Landolfi
La sosta per le gare delle nazionali sta per essere archiviata, mentre il Parma aspetta la Roma per il match di lunedì sera al Tardini. Questo posticipo prolunga di un giorno l’attesa, già abbastanza lunga, per rivedere in campo la nuova Roma di Rudi Garcia, ma al di là della comprensibile ansia dei tifosi, affamati più che mai di clima-campionato, la cosa potrebbe essere un bene per i giallorossi, che avranno più tempo per prepararsi e ritrovare negli allenamenti i giocatori che sono stati impegnati in nazionale.
A Parma sarà dura, dato che i padroni di casa hanno raccolto un solo punto nelle prime due giornate e faranno il massimo per evitare un altro passo falso. Eppure la Roma vista contro Livorno e Verona ha convinto abbastanza, pur tenendo conto dello spessore degli avversari. Se Totti e compagni scenderanno ancora in campo con lo stesso spirito, i tre punti sono alla loro portata. Fino a lunedì sera, è vietato pensare al derby: è vero, dopo la sconfitta contro la Lazio in finale di Coppa Italia, tutti aspettiamo un’occasione per rifarci, e quest’occasione arriverà proprio nella giornata di campionato successiva. Ma entrare mentalmente nel clima-derby adesso, prima di affrontare il Parma di Donadoni, sarebbe un errore grave. La Roma deve fare punti, restando concentrata ed affamata come è apparsa in queste prime due gare di campionato. Molto probabilmente, per il tecnico Rudi Garcia, una delle priorità sarà quella di dare una precisa identità al reparto d’attacco. E’ ormai chiaro che Mattia Destro non sarà a disposizione in tempi brevi, anche se è meno chiaro cosa sia successo, di preciso, al giovane attaccante. Destro era alle prese con problemi fisici già dalla scorsa stagione, eppure ha continuato a giocare fino alla fine della stessa, per poi essere addirittura convocato per l’Europeo Under 21 (pur senza giocare). Ora siamo venuti a sapere che dovrà restare fermo per qualche altro mese, con il rischio di tornare in campo addirittura a dicembre. Nel frattempo il giocatore è ingrassato notevolmente, cosa che di certo non lo aiuterà a tornare nella giusta condizione atletica, anche quando sarà clinicamente guarito dall’infortunio. Sono i cosiddetti “misteri di casa Roma”, ai quali è difficile dare spiegazioni plausibili. Quel che è certo, è che Garcia dovrà impostare la formazione titolare della squadra senza contare Destro, motivo per cui ha voluto che rimanesse Borriello. Per il ruolo di esterni offensivi ci sono naturalmente i nuovi acquisti Gervinho e Ljajic, ma il tecnico francese da questo punto di vista conta anche su Florenzi. Poi c’è lui, Francesco Totti, il vero punto di riferimento della squadra. A proposito del Capitano, sono tornate a farsi sentire le voci che lo vorrebbero in nazionale. Ormai siamo abituati al fatto che ogni volta che ci si avvicina ad un evento come il Mondiale o l’Europeo, si parli di un ritorno in azzurro di Totti. Addetti ai lavori, allenatori ed altri calciatori, puntualmente rispolverano questo tormentone che risulta oltremodo stucchevole. Totti ha finito di giocare in nazionale nel 2006, dopo aver vinto i Mondiali, oggi ha 37 anni ed ha scelto di continuare a giocare più a lungo possibile con la maglia giallorossa. L’Italia di Prandelli ha altri punti di riferimento, tra cui giocatori ben più giovani che possono dare molto e meritano spazio in azzurro. Il Capitano della Roma è concentrato sulla Roma, ha ribadito più volte di aver scelto di chiudere con la nazionale per poter dare tutto alla sua squadra e per lasciare il posto ad altri (anche perchè lui, è bene ricordarlo, una Coppa del Mondo l’ha vinta quasi 8 anni fa). Qualche giornalista, invece di incalzare Cesare Prandelli con domande alle quali il ct è costretto a rispondere in maniera banale, dovrebbe farsene una ragione.
Fabrizio Landolfi
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