Allegri non viene a Roma. Chi al suo posto?

Allegri non viene a Roma. Chi al suo posto?

Di Fabrizio Landolfi

La Roma è urgentemente alla ricerca di un nuovo allenatore. Fino a pochi giorni fa si pensava che l’arrivo di Massimiliano Allegri sulla panchina giallorossa fosse cosa certa, nonostante l’assenza di notizie ufficiali. L’annuncio sarebbe dovuto arrivare nei giorni successivi alla finale di Coppa Italia persa contro la Lazio, con Aurelio Andreazzoli alla guida della Roma per l’ultima volta. Ma le cose non sono andate come previsto: Allegri resterà al Milan. Questo è l’esito del colloquio che il tecnico livornese ha avuto col presidente milanista Berlusconi e con l’a.d. Adriano Galliani. Alla tifoseria romanista non è piaciuto il comportamento dell’allenatore, che era stato sfiduciato da tempo dal patron rossonero e alla Roma avrebbe avuto la panchina assicurata, ma ha preferito aspettare a tutti i costi che lo stesso patron cambiasse idea pur di restare al Milan. Un atteggiamento quasi di supplica verso Berlusconi da parte di Allegri, che ha avuto dalla sua l’appoggio di Galliani, è valso la conferma al tecnico. Se la dirigenza giallorossa avesse saputo da prima che la sua priorità era questa, avrebbe potuto regolarsi di conseguenza. Ora Berlusconi non chiamerà Seedorf alla guida del Milan, si terrà Allegri, ma la Roma resta senza un allenatore, in una piazza già fortemente indignata e sfiduciata per la stagione deludente e per la sconfitta nello storico derby che valeva la Coppa Italia. Ma non c’è tempo per piangersi addosso, la società deve affrettarsi a scegliere un altro tecnico a cui affidare il futuro della squadra, sempre fermo restando che esso dipenderà dagli investimenti che si faranno in campagna acquisti. Sul mercato, però, bisogna muoversi d’accordo con l’allenatore, quindi la priorità è ingaggiarne uno al più presto. Facendo un’analisi personale della situazione, delle ipotesi tra cui possono scegliere Baldini e Sabatini e dei nomi più accostati alla panchina della Roma, escluderei le piste che portano ad allenatori come Marcelo Bielsa e Rudi Garcìa. In generale non ho motivi per avere un’opinione negativa di nessuno dei due, ma si tratta di tecnici che non conoscono bene il calcio italiano, non avendovi mai allenato. In più, sia Bielsa che Garcìa hanno un loro gioco molto particolare, fatto di schemi e tatticismi magari molto validi, ma che richiedono tempo per essere imparati e messi in atto dai giocatori. Dopo le esperienze passate, questa Roma deve evitare di mettersi ancora una volta nella situazione in cui i giocatori devono “abituarsi al nuovo gioco”, “imparare gli schemi”, “metabolizzare” ecc. Serve qualcosa di più semplice, che “arrivi” subito a chi deve andare in campo, altrimenti si rischia di fare i conti con le stesse difficoltà avute in questi ultimi due anni (da non imputare, tuttavia, solo agli allenatori o alle questioni tattiche). Per quanto riguarda Roberto Donadoni, ho qualche perplessità: si tratta di un tecnico che sta facendo bene con il Parma, ma quando è stato chiamato a guidare squadre attorno alle quali ci sono più pressioni e pretese, vedi Napoli e Nazionale, non ha raggiunto i risultati sperati. In più, Donadoni ha già detto di voler restare a Parma, dove vuole aprire un ciclo importante, quindi è anche improbabile che arrivi a Roma. Veniamo a Laurent Blanc, che secondo la stampa rappresenta la soluzione più probabile per il rebus-allenatore. Il tecnico francese, 47 anni, ha una buona conoscenza del calcio italiano, avendo passato da calciatore due stagioni nell’Inter, dal ’99 al 2001, ed un’altra nel Napoli, nel lontano campionato 91-92. Blanc è un allenatore emergente, che ha vissuto tre stagioni sulla panchina del Bordeaux vincendo uno Scudetto, una Coppa di lega francese e due Supercoppe di Francia. Successivamente ha allenato la nazionale transalpina per due anni, per poi dimettersi dopo l’eliminazione dagli Europei della scorsa estate. Potrebbe fare al caso della Roma, ma si ha l’impressione che voglia allenare un club che partecipi subito alle Coppe Europee. Il desiderio di Blanc, probabilmente, è quello di ricevere una chiamata dal Paris Saint Germain, che sta scegliendo un successore di Ancelotti. Il francese era stato contattato dalla Roma anche dopo l’esonero di Zdenek Zeman, ma ha preferito rifiutare l’offerta. Un altro nome caldo è quello di Frank Rijkaard, olandese che da giocatore ha avuto un’esperienza gloriosa in Italia: con la maglia del Milan vinse praticamente tutto, per poi tornare a giocare in Olanda circa vent’anni fa. Da allenatore Rijkaard ha guidato una squadra prestigiosa come il Barcellona di Ronaldinho ed Eto’o, col quale vinse la Champions League nel 2006, ma anche la nazionale olandese. Più recentemente, ha avuto esperienze negative col Galatasaray e con la nazionale dell’Arabia Saudita, per poi restare senza una squadra. Ma la perplessità maggiore, è dovuta al fatto che Rijkaard sia un allenatore con pretese notevoli in fatto di campagna acquisti ed investimenti, probabilmente più di Laurent Blanc. Si teme quindi che la Roma non possa accontentarlo da questo punto di vista. E’ tornato a circolare anche il nome di Stefano Pioli, già accostato alla Roma due anni fa, prima dell’arrivo di Luis Enrique, ed anche alla fine della scorsa stagione, quando la società scelse Zeman. L’allenatore emiliano, attualmente alla guida del Bologna, è un altro emergente che ha dimostrato qualità e capacità, facendo piuttosto bene soprattutto con Chievo e Bologna. Più difficile valutare la sua esperienza a Palermo, dove è stato esonerato, come è successo prima o dopo a tutti gli allenatori scelti dal presidente Zamparini. Pioli ha fatto molta esperienza in provincia, ma non ha ancora mai allenato in una piazza simile a quella romana: questo può lasciare perplessi, ma volendo puntare su un tecnico emergente, il suo resta comunque un nome interessante. L’attuale allenatore del Bologna ha già detto di voler restare sulla panchina rossoblu, ma in caso di chiamata da parte di una squadra come la Roma, difficilmente rifiuterebbe. C’è poi la pista relativa ad Andrea Stramaccioni: l’Inter ha preso Mazzarri, ed il giovane allenatore nato e cresciuto a Roma è rimasto senza una panchina. Stramaccioni, classe ’76 come Francesco Totti, conosce bene l’ambiente della Capitale e di Trigoria, dove ha allenato le giovanili per alcuni anni, prima di passare all’Inter di Moratti. A Milano ha fatto piuttosto bene nei primi mesi, vale a dire quando è subentrato a Ranieri, nella scorsa stagione. In quella appena conclusa ha avuto più problemi: gli infortuni, tanti e di lunga durata, hanno penalizzato il cammino dell’Inter, rimasta quasi senza attaccanti. In più, va ricordato che la squadra nerazzurra in questi tempi è stata ben lontana, come spessore, da quella che conquistò il famoso Triplete pochi anni fa. Moratti ha investito molto meno rispetto ai tempi di Mancini e Mourinho, di conseguenza anche il valore tecnico della squadra si è ridimensionato. Personalmente, ritengo che Stramaccioni abbia dimostrato di essere all’altezza di allenare una squadra di Serie A con ambizioni importanti: un suo ritorno a Trigoria per guidare la prima squadra, non mi dispiacerebbe. Tuttavia, buona parte del pubblico romanista non vedrebbe di buon occhio un’eventuale scelta di Stramaccioni, più che altro per la stagione negativa che egli ha vissuto all’Inter, quindi alle prime difficoltà il giovane allenatore rischierebbe di essere travolto dalle critiche. In sostanza, puntare su Stramaccioni sarebbe una scelta coraggiosa da parte della società. Suggestiva e romantica l’idea di chiamare Giuseppe Giannini ad allenare la Roma, ma a mio avviso ben poco opportuna. L’ex capitano giallorosso conosce Roma, la Roma e l’ambiente alla perfezione, ma le sue esperienze da allenatore si sono rivelate quasi sempre fallimentari, probabilmente anche a causa del carattere difficile del Principe Giannini, che spesso ha avuto divergenze con le società in cui ha lavorato. Un discorso simile si può fare su un altro ex giocatore giallorosso che alcune voci hanno accostato alla panchina, ovvero Christian Panucci, con la differenza che quest’ultimo non ha nemmeno mai allenato una squadra (attualmente lavora nella nazionale russa assieme al ct Fabio Capello). Infine, i nomi di Stefano Colantuono ed Eusebio Di Francesco, sembrano esser stati messi nel calderone più che altro dalla stampa, in questi casi sempre pronta a scatenarsi con le ipotesi più varie. In estrema sintesi, l’allenatore che al momento appare più vicino ad una chiamata di Baldini e Sabatini è Laurent Blanc, seguito da Pioli e Stramaccioni, anche se dal punto di vista della piazza non c’è un nome che metterebbe d’accordo tutti. 

Fabrizio Landolfi
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