Roma - Chievo 0 - 1: Una partita imbarazzante

Roma - Chievo 0 - 1: Una partita imbarazzante

Di Fabrizio Landolfi

Ieri sera la Roma è stata battuta per 1-0 in casa dal Chievo di Eugenio Corini, nell’anticipo della 36ma, nonchè terzultima, giornata di campionato. Allo stadio Olimpico, ha deciso la gara un gol del francese Thereau arrivato al 90’. I giallorossi rischiano quindi di essere raggiunti dalla Lazio e superati dall’Udinese. 

IL TABELLINO 

ROMA: Lobont; Marquinhos, Burdisso, Castan; Piris (55' Florenzi), De Rossi, Pjanic (72' Lamela), Dodò; Totti; Destro (77’ Bradley), Osvaldo 
A disp.: Goicoechea, Svedkauskas, Torosidis, Romagnoli, Marquinho, Taddei, Perrotta, Tachtsidis, Lopez.
All.: Andreazzoli 

CHIEVO: Puggioni; Frey (68' Sardo), Andreolli, Dainelli, Papp, Dramé; Hetemaj, Luciano (73' Seymour), Cofie; Thereau, Stoian (81' Vacek). 
A disp.: Squizzi, Ujkani, Cesar, Jokic, Sampirisi, Farkas, Guana. 
All.: Corini 

Marcatori: Thereau 90’ 

Da ieri sera, il capitolo della storia della Roma dedicato alle sconfitte clamorose, un capitolo purtroppo già abbastanza lungo, ha una nuova pagina. Roma-Chievo è stata una di quelle partite che fanno allargare le braccia con aria incredula al tifoso. Se poi consideriamo che in questa stagione (a dire il vero anche nelle due precedenti) il tifoso romanista ha già dovuto digerire tante amarezze, occasioni sprecate, partite praticamente non giocate e rimonte subìte, è facile capire quale può essere lo stato d’animo del pubblico in questo momento. E’ vero, c’è una finale di Coppa Italia da giocare a fine mese, proprio contro gli eterni rivali della Lazio, quindi in questa stagione c’è ancora la possibilità di ottenere una vittoria che si ricorderà a lungo. Ma ciò non giustifica il fatto che la Roma, in campionato, scenda in campo come se dovesse giocare un’amichevole, anche perchè quella contro il Chievo non era affatto la classica partita di fine stagione, in cui si gioca senza un vero obiettivo da raggiungere. Coppa Italia o non, in questo finale di campionato i giallorossi si stanno giocando la qualificazione all’Europa League, che si ottiene con il quarto e quinto posto, ed hanno 2 punti di vantaggio sull’Udinese e 3 sulla Lazio. Ma contro il Chievo abbiamo visto una squadra spenta e disorganizzata, che ha cercato di attaccare in maniera blanda, senza però rendersi pericolosa dalle parti di Puggioni per più di 3-4 volte. In particolare nel secondo tempo, la Roma ha tenuto quasi costantemente la palla in avanti, ma al Chievo è bastato chiudersi indietro per contenere gli uomini di Andreazzoli. C’è stata qualche occasione da gol sprecata, un’infinità di cross fuori misura e ben 18 calci d’angolo su cui i giocatori della Roma non riuscivano mai a colpire di testa, con Puggioni che puntualmente anticipava tutti. La beffa nel finale, con Thereau che ha battuto Lobont da due passi, dimenticato da Castan e da tutta la difesa giallorossa, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Il tecnico Aurelio Andreazzoli ha delle responsabilità: in questi mesi in cui ha guidato la squadra non ha saputo darle un gioco, una trama da seguire. In sintesi, non ha dimostrato di essere un allenatore al quale ci si può affidare nel futuro. Contro il Chievo il tecnico toscano ha schierato l’ennesima formazione inedita, con la difesa a tre, Piris e Dodò nel ruolo di esterni di centrocampo e Totti trequartista alle spalle di Osvaldo e Destro. Salvo poi mischiare completamente le carte nel corso della partita, quando ha messo dentro Florenzi al posto di Piris, Lamela al posto di Pjanic e poi addirittura il centrocampista Bradley per il centravanti Destro. Una gestione piuttosto confusionaria, con cui Andreazzoli ha dato l’impressione di non sapere nemmeno lui cosa volesse fare. Eppure, a parziale discolpa dell’allenatore, c’è da dire che i singoli hanno fatto la loro parte, per rendere Roma-Chievo una partita da dimenticare. Dodò avrà anche una buona tecnica individuale, un buon tocco di palla, ma manca completamente di concretezza e sembra giocare più per conto suo che non con la squadra. Ha preso palla tante volte sulla fascia, ma non è mai riuscito a creare una situazione pericolosa. A Roma abbiamo una certa esperienza con i giocatori bravi tecnicamente ma poco concreti, ed è proprio la tipologia di calciatore che adesso non serve alla Roma. De Rossi è apparso nervoso già dal primo tempo, in cui ha avuto un’accesa discussione con Dainelli e con l’arbitro Peruzzo: questi comportamenti non possono aiutare il vicecapitano giallorosso, al quale da troppo tempo il pubblico si domanda cosa sia successo. Osvaldo ha toccato ben pochi palloni, cosa che in realtà era già successa in Roma-Fiorentina, gol a parte, ma nemmeno Destro e Totti hanno inciso più di tanto, nè tantomeno Pjanic, mentre Florenzi ha l’attenuante di non aver giocato tutta la partita, ma ha fallito una delle poche occasioni da gol, tirando completamente fuori bersaglio. Le lunghe interviste in cui Franco Baldini ed Aurelio Andreazzoli dicono che la squadra ha messo tutto in campo, insieme ad una serie di frasi già sentite tante altre volte, servono a poco. E’ bene che la dirigenza della Roma rifletta attentamente su quello che si è visto in campo, per cambiare più possibile in vista del futuro. Il pubblico della Roma, che ha sempre sostenuto la sua squadra e continuerà a sostenerla sempre, merita di meglio ed ha diritto di pretendere di meglio. 

Fabrizio Landolfi
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