Di Marco Cannaviccio
Una volta nella vita.
Esistono episodi che rimangono impressi nella mente della gente per anni,per decenni,a volte per sempre.
Avvenimenti che accadono poche volte nel corso della vita di un individuo;poter ricordare un momento che è diventato storico,epico e mai più ripetuto e poter dire ‘’io c’ero’’ è un privilegio che pochi a questo mondo possono permettersi di ricordare.Ma è proprio quello che potranno raccontare i tifosi di Lazio e Roma ai propri nipoti quando da anziani si siederanno sulla poltrona a ripensare ai momenti più emozionanti che hanno caratterizzato la propria esistenza;e il Derby della capitale,la partita delle partite,il match che vale una stagione intera,che vale la supremazia cittadina,che vale più di tutto e che stavolta varrà ancor di più sarà uno di questi, perché stavolta varrà l’immortalità.
Mai prima d’ora in quasi cento anni di derby capitolino era capitato un evento simile:le due squadre romane,diverse in tutto,dai colori alla storia,dallo stile ai modi d’essere,stavolta si giocheranno la storia come mai accaduto prima d’ora;una finale,una partita secca per decretare chi alzerà un trofeo,in questo caso la Coppa Italia,trofeo da molti considerato di serie B ma amatissimo all’interno del raccordo anulare dove si è sempre vinto poco,motivo per il quale una ‘’misera’’ coppa Italia è considerata un trofeo degno di notti di festeggiamenti e bagni nelle fontane.
E’ vero molti potranno dire che a Roma la gente esagera,i tifosi esasperano l’ambiente con il loro provincialismo,che al nord sono abituati a giocarsi trofei più prestigiosi…tutto vero,ma vuoi mettere l’emozione mista a paura che non ti fa dormire le notti precedenti,lo sfottò quotidiano,la disperazione nel veder sfumare i sogni di gloria e sapere che l’indomani per te sarà un inferno sia che tu vada a scuola,in ufficio,al bar,per strada,ovunque i tuoi nemici di sempre ti prenderanno di mira perché loro hanno vinto la madre di tutte le battaglie e tu no…e allo stesso modo farai cosi con loro quando sarai tu a trionfare,a vedere dappertutto solo i tuoi colori,i tuoi vessilli,a camminare a testa alta dopo una sconfitta ancor più che dopo una vittoria,a provare le stesse identiche emozioni di quando eri bambino;tutto questo solo per una partita? No,non per ‘’una’’ partita,ma per ‘’la’’ partita,la partita dell’anno,sempre la stessa,quella che vede di fronte due volte nel corso della stagione te e loro,amici,fratelli,parenti per tutto l’anno ma che in quei 90 minuti per te saranno solo l’avversario supremo da battere ad ogni costo come un eroe chiamato a sconfiggere il cattivo per eccellenza.Questa è l’essenza del derby di Roma,una partita che nessun altra tifoseria in Italia potrà mai comprendere,concepire o analizzare,perché le emozioni che si provano sono solamente nostre e guai a chi ce le tocca;gli altri si giocheranno anche le Champions,i campionati e i trofei più prestigiosi,ma mai sapranno cosa vuol dire emozionarsi come i nostri padri avrebbero voluto provare a suo tempo e che noi avremo il privilegio di assaporare,che sia l’amaro della sconfitta o la dolcezza della vittoria,in data 26 maggio 2013.
Forse un giorno ci saranno derby più importanti,forse in un tempo ancora lontano queste due compagini cosi agli antipodi l’una dall’altra si sfideranno in gara unica per un trofeo europeo,chissà;ma ad oggi nessuno scontro tra le due romane è mai stato più importante,più decisivo,più carico di aspettative,tensioni e forti emozioni.Chi vince avrà il proprio nome scolpito nella storia,nel mito di una partita storica,vinta contro i cattivi di turno,diverrà leggenda vivente nei decenni a venire;chi perderà d’altro canto,seppur forse con l’onore delle armi,non sarà ricordato anzi si cercherà di dimenticare in fretta tale avvenimento,si passerà dalla speranza alla disperazione in poche ore e ci si ritroverà in fondo al baratro consapevole che ormai il danno irreparabile è stato fatto.
Il 26 maggio le gesta di questo storico evento rimarranno indelebili scolpite nella memoria dei sampietrini di Roma,da sempre capitale storica di un glorioso passato che fu, e quindi palcoscenico perfetto per un evento da non perdere per nessuna ragione al mondo,da vivere…una volta nella vita.
Marco Cannaviccio
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