Palermo - Roma 2 - 0: Al Barbera, una squadra assente

Palermo - Roma 2 - 0: Al Barbera, una squadra assente

Di Fabrizio Landolfi

Sabato pomeriggio la Roma è stata sconfitta per 2-0 sul campo del Palermo, nella trentesima giornata di campionato, giocata alla vigilia di Pasqua. I padroni di casa sono andati a segno al 21’ con Ilicic e al 35’ con Miccoli, chiudendo di fatto la gara già nel primo tempo. 

IL TABELLINO 

PALERMO: Sorrentino; Munoz, Von Bergen, Aronica; Morganella, Barreto (80' Faurlin), Donati, Kurtic, Dossena (60’ Garcia); Ilicic, Miccoli (52' Dybala). 
A disp.: Benussi, Viola, Fabbrini, Boselli, Nelson, Malele, Brichetto, Formica, Sanseverino. 
All.: Sannino. 
ROMA: Stekelenburg; Piris (73' Torosidis), Burdisso, Castan; Lamela, De Rossi, Tachtsidis (45' Pjanic), Marquinho; Florenzi, Perrotta (45' Osvaldo); Totti 
A disp.: Lobont, Goicoechea, Romagnoli, Balzaretti, Dodò, Taddei, Bradley, Lucca, Destro 
All.: Andreazzoli. 
Marcatori: 21' Ilicic (P), 35' Miccoli (P) 

Quest’anno, di prestazioni da dimenticare ne avevamo già viste abbastanza, ma durante la partita di Palermo è sembrato di vedere la peggiore Roma della stagione, o quantomeno una delle peggiori. Una squadra senza idee, quasi mai pericolosa contro l’ultima della classifica e con una formazione senza capo nè coda. Aurelio Andreazzoli ha le sue responsabilità: il tecnico giallorosso ha scelto un undici titolare che ha sicuramente delle pecche, anche se a dir la verità non si è neppure capito qual era la logica. Osvaldo in panchina, come previsto, insieme a Pjanic, sebbene il bosniaco avesse recuperato dall’infortunio ed è entrato in campo nel secondo tempo. Ma il problema non è questo; piuttosto, non si è capito se nelle idee dell’allenatore la Roma avrebbe dovuto giocare con un 3-5-2, con Totti e Lamela in avanti, nel quale però mancano gli esterni di ruolo (uno c’è, ed è Marquinho, ma tra gli altri 4 centrocampisti non ce n’è uno adatto a giocare sulla fascia). Oppure, è possibile che Andreazzoli abbia pensato di far giocare Lamela sulla destra e Marquinho sulla sinistra, con il compito di attaccare le fasce, Totti da prima punta ed il trio De Rossi-Tachtsidis-Florenzi al centro del campo, dove mancava comunque un giocatore con qualità da regista, che potesse creare gioco. Di sicuro, l’allenatore romanista voleva puntare sulla densità a centrocampo, dove ha schierato tanti incontristi nella speranza di bloccare il Palermo ed aiutare la difesa a non subire. Eppure, è mancata proprio questa densità a centrocampo: in campo abbiamo visto una squadra troppo lunga, sbilanciata e a tratti divisa in due tronconi. Ma tutto questo, ovviamente, non può essere imputato solo ad un errore di valutazione dell’allenatore. A Palermo, i giocatori avrebbero dovuto far meglio, a prescindere dalla formazione. E’ mancata la giusta concentrazione, come dimostrano i tanti passaggi sbagliati, i lanci lunghi senza senso che abbiamo visto e la facilità con cui il Palermo ha potuto attaccare nel primo tempo. Burdisso, che due settimane fa contro il Parma era stato provvidenziale, salvando la Roma dal gol del pareggio, al Barbera si è lasciato beffare da Fabrizio Miccoli, che lo ha anticipato in occasione del 2-0. L’attaccante rosanero aveva già colpito una traversa su punizione, e si era reso pericoloso altre volte, con i difensori giallorossi che non riuscivano a controllarlo. La Roma sapeva bene che gli uomini di Sannino avrebbero giocato col coltello tra i denti, essendo in lotta disperata per non retrocedere. Il Palermo non vinceva da tanto tempo, lo stesso Miccoli non segnava da mesi, ed è sempre insidioso affrontare una squadra che ha così tanto bisogno di punti. Ma non è normale che la Roma abbia giocato una partita così scialba, senza mai rendersi veramente pericolosa. I giallorossi ci hanno provato con qualche tiro da lontano e col colpo di testa di un impalpabile De Rossi, ma non hanno costruito nemmeno una bella azione offensiva in 90 minuti, neppure nel secondo tempo, quando i siciliani hanno iniziato ad abbassare il ritmo e a difendere il risultato, prezioso per la loro squadra. Capitan Totti ha fatto quello che ha potuto, con qualche passaggio interessante per i suoi compagni, e si è sacrificato spesso andando indietro a difendere, dato che la Roma non riusciva a contenere il Palermo. Oltre a lui, possiamo salvare Torosidis, entrato solo al ’73 al posto di Piris, e quasi nessun altro. Osvaldo e Pjanic, messi dentro da Andreazzoli dopo l’intervallo, non hanno cambiato l’inerzia della partita: leggermente meglio il bosniaco, rispetto all’attaccante, la cui partenza a fine anno sembra sempre più probabile. De Rossi, come detto sopra, è apparso impalpabile e lento (ben diverso dal giocatore che abbiamo visto con la maglia della Nazionale), Marquinho e Lamela imprecisi e forse disorientati, mentre Tachtsidis e Perrotta, sostituiti a fine primo tempo, hanno perso troppi palloni. Mancano 8 giornate alla fine di questa stagione, in cui la Roma ancora una volta non sta raccogliendo quanto si sperava. Quest’aria di transizione che si respira, e che si respirava anche nella scorsa stagione e in quella precedente, ha stancato un po’ tutti. Lunedì prossimo si gioca il derby, in notturna: nonostante la disfatta di Palermo l’entusiasmo si accenderà, perchè c’è molta voglia di tornare a battere la Lazio, dopo tre stracittadine consecutive perse. Una vittoria porterebbe buonumore, in quest’anno in cui le soddisfazioni sono state rare, ma il pubblico giallorosso merita di più.

Fabrizio Landolfi
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