Roma - Torino: De Rossi, Burdisso e Tachtsidis assenti per squalifica

Roma - Torino: De Rossi, Burdisso e Tachtsidis assenti per squalifica

Di Fabrizio Landolfi

Lunedì sera tornerà in campo la Roma, otto giorni dopo la bruciante sconfitta nel derby. I giallorossi giocheranno il posticipo della 13ma giornata di campionato, in casa propria contro il Torino di Ventura, squadra che lo scorso anno ha dominato il campionato di serie B insieme al Pescara, allora allenato da Zdenek Zeman. In casa romanista, il momento è piuttosto difficile: la squadra non gira, i risultati non soddisfano, continua a tenere banco la questione legata a De Rossi, che molti considerano in procinto di lasciare Roma, magari già nel mercato invernale. Il tecnico è in discussione; non per la dirigenza, che gli ha confermato fiducia, almeno stando alle dichiarazioni pubbliche, ma per una parte della piazza è anch’egli responsabile dei risultati negativi della Roma. E’ risaputo che con il gioco di Zeman, notoriamente offensivo e spregiudicato, le squadre segnano sempre tanti gol, ma spesso ne subiscono troppi. Ed è quello che, in effetti, sta succedendo a questa Roma. Tuttavia, è difficile addebitare le tante reti subìte al gioco del boemo, poichè troppo spesso gli avversari sono arrivati in porta mentre la difesa romanista era schierata, quindi non scoperta o tutta impegnata a spingere. In particolare, nel derby perso domenica scorsa, i giallorossi hanno subìto 2 dei 3 gol a causa di clamorosi errori individuali, prima del portiere Goicoechea poi del terzino Piris. Questo fa riflettere molto, insieme al fatto che il gioco zemaniano così come lo conosciamo tutti, in realtà si vede poco. Anzi, la Roma non subisce gol perchè si ostina ad attaccare troppo anche quando è già in vantaggio, bensì ne subisce proprio quando smette di condurre il gioco, quando lascia l’iniziativa agli avversari, cosa che purtroppo capita spesso. Dunque a non funzionare è proprio la difesa, alla quale possiamo concedere delle attenuanti: probabilmente il centrocampo non l’aiuta abbastanza, il tecnico stesso forse non ha allenato a sufficienza i suoi nei movimenti difensivi (va bene il fuorigioco, va bene la difesa alta, ma quando gli attaccanti avversari riescono a venire avanti bisogna anche essere abituati a chiudere, anticipare e contrastare). Di fatto, i dati restano preoccupanti: 23 reti subìte in 11 partite giocate, nonchè 5 sconfitte, di cui 4 sono arrivate in rimonta. Di fronte a questo, non è corretto incolpare la sfortuna, gli episodi, il caso ecc. sebbene in alcune circostanze la sorte abbia davvero fatto la sua parte. Ma l’allenatore e la dirigenza, spesso sembrano voler minimizzare il problema: dopo le sconfitte sentiamo dire che hanno influito le condizioni dei campi, che è stato solo un episodio a far perdere la Roma, che sul piano del gioco la squadra aveva fatto meglio dell’avversario ecc. Gli episodi, nel gioco del calcio, hanno sempre fatto la differenza, e giocare bene porta ai risultati quando lo si fa per 90 minuti, cosa che alla Roma riesce particolarmente difficile. 


La tifoseria è stanca di vedere la sua squadra che viene raggiunta, rimontata e poi sconfitta, proprio quando la gara sembrava essersi messa per il verso giusto. La sconfitta contro la Lazio, ovviamente più seccante delle altre dal punto di vista del tifoso, è stata una goccia che ha fatto traboccare il vaso. E’ ora di iniziare a vincere le partite, e di farlo anche con una certa continuità, anche perchè la classifica non sorride ai giallorossi. Abbiamo passato un’intera stagione, cioè quella scorsa, a ripetere che non si pretendeva lo Scudetto, ma solo un posto migliore nel campionato e meno figuracce. A proposito di quest’anno, il pubblico romanista chiede la stessa cosa. Nella partita contro il Toro, Zeman e i suoi uomini sono chiamati a dare una scossa alla stagione, conquistando una vittoria che è assolutamente alla loro portata. Il tecnico dovrà fare a meno di 3 giocatori titolari: oltre a De Rossi, che dovrà saltare 3 turni a causa del pugno con cui ha colpito Mauri, saranno fermi per squalifica Burdisso e Tachtsidis. Il portiere Stekelenburg e l’esterno Taddei sono invece indisponibili per problemi fisici. Bogdan Lobont, altro estremo difensore, è invece tornato tra i convocati dopo due infortuni consecutivi, ma si ha l’impressione che Zeman voglia schierare ancora l’uruguayano Goicoechea da titolare. In difesa, mancando Burdisso e Taddei, le scelte sono più o meno obbligate: Piris e Balzaretti agiranno sugli esterni, con la coppia Marquinhos-Castan al centro, mentre Dodò dovrebbe partire dalla panchina, magari subentrando ad uno dei due terzini nel corso della gara. A centrocampo, viste le squalifiche di De Rossi e Tachtsidis, ci si aspetta di vedere Miralem Pjanic nel ruolo di regista centrale: tale soluzione è stata più volte ipotizzata dagli addetti ai lavori, ma mai adottata dall’allenatore, almeno finora. In linea col bosniaco giocheranno Bradley e Florenzi, mentre in attacco è probabile la conferma del trio titolare, con Totti alle spalle di Osvaldo e Lamela. Si parla di un presunto ballottaggio tra l’italoargentino e Mattia Destro, per il ruolo di punta centrale, ma è comunque probabile che l’ex senese parta dalla panchina anche stavolta. L’allenatore del Torino Giampiero Ventura, dovrà invece fare a meno di Vives, influenzato, e di Meggiorini, Bakic e Suciu, fermi per infortuni. Ma il tecnico granata ritroverà Angelo Ogbonna, difensore centrale nel giro della nazionale, tornato a sua disposizione. Nel particolare modulo 4-2-4, Ventura dovrebbe schierare Gillet in porta, Darmian, Glik, Ogbonna e D’Ambrosio sulla linea difensiva, la coppia Brighi-Gazzi a centrocampo, Cerci e Santana larghi sulle due fasce laterali ed uno tra Sgrigna e Sansone al centro dell’attacco, a far coppia con Rolando Bianchi. Ci sono due ex della Roma, nella probabile formazione del Torino: si tratta del centrocampista Matteo Brighi e dell’esterno offensivo Alessio Cerci. 

Fabrizio Landolfi
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