Lazio - Roma 3 - 2: Derby perso, squadra inaffidabile

Lazio - Roma 3 - 2: Derby perso, squadra inaffidabile

Di Fabrizio Landolfi

Domenica pomeriggio è andato in scena il derby romano: i giallorossi allenati da Zeman sono stati battuti per 3-2 dai rivali della Lazio, allo stadio Olimpico sotto una forte pioggia. La Roma è andata in vantaggio all’ottavo minuto di gioco, con un colpo di testa di Erika Lamela, ma al 34’ una punizione di Candreva ha permesso alla Lazio di trovare il pari. Al 42’, gli uomini di Petkovic hanno addirittura raddoppiato, grazie alla rete del tedesco Klose, per poi mettere a segno il 3-1, firmato Mauri, quattro minuti dopo l’inizio del secondo tempo. I giallorossi poi, rimasti in dieci per l’espulsione di De Rossi, sono riusciti soltanto ad accorciare le distanze, all’85’, con una punizione calciata da Pjanic. E’ lapalissiano sottolinearlo, ma perdere il derby dà sempre molto fastidio, soprattutto in questo caso, poichè si tratta del terzo consecutivo vinto dalla Lazio. Era fondamentale dare una soddisfazione al pubblico romanista, che negli ultimi tempi ne ha avute poche. Vincendo questo derby, la Roma avrebbe persino scavalcato i rivali cittadini in classifica, ma il punto non è questo, perchè tutti sappiamo che la classifica non è il primo motivo per cui si tiene al derby, a meno che ci sia in ballo uno Scudetto. Il punto è che questa Roma si è rivelata di nuovo una squadra inaffidabile e troppo fragile. Per l’ennesima volta è andata in vantaggio, facendosi poi rimontare. Un’altra sconfitta per 3-2 (punteggio che per il pubblico romanista sta diventando stucchevole), dopo quelle con Bologna, Udinese e Parma. Le reti subìte, in queste 11 giornate di campionato, sono ben 23: troppe, veramente troppe, per poter dare colpe alla sfortuna. Daniele De Rossi è stato protagonista in negativo di questo derby: quell’espulsione rimediata a fine primo tempo, per un pugno in faccia dato platealmente al capitano laziale Mauri, ha fatto infuriare i tifosi romanisti. Un giocatore come De Rossi non può comportarsi così, soprattutto in una partita delicata come il derby con la Lazio. Vista la sua grande esperienza, si pretende più maturità dal numero 16 della Roma. Mauri in quell’episodio ha trattenuto De Rossi per un braccio: quest’ultimo, usando un po’ di mestiere, poteva persino cadere a terra e reclamare il calcio di rigore. Ma soprattutto, avrebbe dovuto evitare una reazione così scomposta, che a lui è costata l’espulsione e alla Roma ha compromesso la partita, che si era già messa molto male, dato che la Lazio aveva ribaltato il risultato, ma mancava un tempo intero da giocare. In 11 contro 11 poteva essere un’altra storia. Il pubblico romanista ha sempre sperato vivamente che De Rossi non vada via da Roma, nè ora nè mai: tuttavia, se il centrocampista deve creare problemi alla squadra, è meglio che vada a giocare altrove. E’ davvero doloroso dover parlare in questo modo di un simbolo come Daniele De Rossi, ma il gesto che gli ha causato il cartellino rosso non è giustificabile. Al di là di questo, e della conseguente inferiorità numerica con cui la Roma ha dovuto fare i conti, gli uomini di Zeman hanno fatto dei veri regali ad una Lazio non certo irresistibile, ma più pragmatica. Sul primo gol, il portiere Goicoechea è incappato in una delle cosiddette “papere”: nel tentativo di respingere la punizione di Candreva, il portiere uruguayano ha deviato la palla nella propria porta. Il centrocampista biancazzurro, che in passato si dichiarò tifoso romanista, ma ora nega di esserlo mai stato, ha potuto così esultare per aver lasciato il segno sul suo primo derby. In precedenza, la Roma era stata protagonista di un buon avvio di gara, condito dal gol del vantaggio di Lamela, ma poi era calata. I giallorossi non avevano mantenuto l’intensità nel gioco, lasciando troppa iniziativa alla Lazio, che tuttavia pur spingendo e guadagnando diversi calci piazzati, non aveva ancora tirato in porta. E’ stato un grosso errore permettere agli avversari di creare gioco, anche perchè questa Roma, non essendo una squadra adatta ad amministrare il risultato, non deve mai smettere di cercare l’azione d’attacco. Anche in occasione del terzo gol, messo a segno da Mauri, abbiamo assistito ad uno svarione: in questo caso a commetterlo è stato il terzino Piris, che tentando in modo maldestro di stoppare un lancio lungo, ha praticamente servito Mauri, prontissimo a calciare in porta. Zeman ha cercato di correre ai ripari, inserendo Pjanic al posto di Totti e Marquinho per Florenzi, dopo che aveva già mandato in campo il greco Tachtsidis (vista l’espulsione di De Rossi), facendo uscire Lamela. Ma il centrocampo non ha funzionato bene, anche perchè giocatori come Bradley e lo stesso Tachtsidis sono ben poco efficaci in fase d’impostazione. In occasione del gol del 3-2, il portiere laziale Marchetti ha restituito un regalo, episodio comunque non sufficiente a cambiare le sorti di questo derby. E’ stato astuto Miralem Pjanic nel pensare al tiro in porta diretto, ma Marchetti ha commesso una grossa ingenuità, uscendo prima della battuta e lasciando la porta scoperta. Negli ultimi secondi di gara, poi, l’occasione fallita sotto porta da Marquinho è servita solo ad aumentare il rammarico per i giallorossi. Nel dopo partita Zeman ed il direttore generale Baldini hanno recriminato contro la sfortuna, gli episodi e la forte pioggia che non ha permesso alla Roma di giocare come sa. Le condizioni climatiche sfavorevoli, però, non possono essere un alibi, come non può esserlo la sfortuna, anche perchè non è la prima volta che una sconfitta viene analizzata in questo modo, dalla società, dai giocatori e dall’allenatore, al quale peraltro non si possono dare colpe, quando a compromettere le partite sono evidenti errori dei singoli. Il punto è che i tifosi della Roma sono stufi di sentirsi dire che ci vuole pazienza, o che “la squadra sul piano del gioco non ha demeritato”. Bisogna portare a casa dei risultati, altrimenti l’essere positivi sul piano del gioco, ammesso che questa squadra lo sia, non serve. E’ vero che a decidere le partite di calcio sono spesso dei singoli episodi, a volte anche casuali, ma se una squadra quasi tutte le volte che si porta in vantaggio subisce la rimonta degli avversari, significa che c’è un problema di fondo.

IL TABELLINO 

LAZIO: Marchetti; Konko, Biava, Dias, Lulic (58' Radu); Ledesma; Candreva (82' Cana), Gonzales, Hernanes (75' Brocchi), Mauri; Klose. All. Petkovic 

ROMA: Goicoechea; Piris, Marquinhos, Burdisso, Balzaretti; Bradley, De Rossi, Florenzi (62' Marquinho); Lamela (46' Tachtsidis), Osvaldo, Totti (70' Pjanic). All.: Zeman. 

Marcatori: 8' Lamela (R), 34' Candreva (L), 42' Klose (L), 49' Mauri (L), 85' Pjanic (R).

Fabrizio Landolfi
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