Di Fabrizio Landolfi
Domenica pomeriggio allo stadio Olimpico di Roma, i giallorossi sono stati battuti per 3-2 dal Bologna: alle reti di Florenzi e Lamela, siglate nel primo tempo, gli ospiti hanno risposto con due gol in due minuti, di Gilardino e Diamanti, per poi passare addirittura in vantaggio con lo stesso Gilardino.
Ci troviamo ancora una volta a commentare una sconfitta che ha il sapore di beffa, di quelle veramente clamorose. Nonostante il forte entusiasmo per il ritorno di Zdenek Zeman, lo stadio pieno, l’aria di rinnovamento che si respira in casa romanista rispetto allo scorso anno e una serie di fattori che denotano l’inizio di un nuovo ciclo, la Roma continua ad essere imprevedibile, a tratti addirittura folle. La gara persa contro il Bologna lascia una grande amarezza nello stato d’animo della tifoseria, e non potrebbe essere altrimenti. Tutto sembrava filare liscio, la squadra di Zeman nel primo tempo aveva giocato un ottimo calcio, aveva dominato la partita e non a caso si era portata in vantaggio per 2-0.
Il baby Florenzi, dopo il gol a Milano contro l’Inter, era andato a segno di nuovo, festeggiando con euforia la sua prima rete all’Olimpico: il centrocampista ex Primavera ha confermato di essere pronto per giocarsi un posto da titolare, senza essere da meno dei compagni di reparto, e di poter essere decisivo per questa Roma. In questa giornata amara, è una nota positiva che comunque resterà. Dopo dieci minuti, Erik Lamela aveva trovato il raddoppio con uno splendido sinistro rasoterra, al termine di una bella percussione, così dopo sedici minuti di gioco il Bologna era già sotto di due gol. Da parte della Roma bel gioco, tanta corsa, spirito di sacrificio e qualità. In particolare, va sottolineata anche stavolta la prestazione di Francesco Totti, che ha sfiorato il gol due volte su colpo di testa, fermato solo da un ottimo Agliardi, oltre ad aver propiziato l’azione della rete di Florenzi, con un bel destro a giro che aveva colpito l’incrocio dei pali. Il Capitano c’è, è ancora decisivo per questa squadra ed è stato forse l’unico a restare lucido anche nel momento di shock della Roma, sfiorando nel finale il gol di un 3-3 che avrebbe lenito, ma non più di tanto, la delusione per la rimonta subìta. In pochi istanti i giallorossi hanno visto vanificarsi tutto quanto di buono avevano fatto in partita: il Bologna, in due minuti, è andato in gol due volte. Incredibile, ma vero. Prima Gilardino con un buon colpo di testa da posizione difficile, poi Diamanti dalla sinistra, hanno battuto Stekelenburg. Ma la difesa della Roma non è stata certo incolpevole: troppo distratta in entrambe le occasioni, soprattutto il terzino Piris, che si è lasciato scappare entrambi gli avversari con troppa facilità. Una volta subìto il 2-2 i giallorossi hanno tentato il forcing, ricominciando ad attaccare come nel primo tempo, ma è stato il Bologna a trovare il terzo gol, complice una clamorosa incomprensione tra Burdisso e Stekelenburg: portiere e difensore, scontrandosi, hanno favorito Gilardino, ben pronto a spingere la palla in rete.
Questa sconfitta è davvero difficile da commentare: senza voler togliere nulla al Bologna, si può dire che la Roma si è danneggiata con le sue stesse mani, rovinando in pochi istanti una partita che sembrava essere chiusa da diverso tempo. Ora si dibatterà sul gioco di Zeman, sul modulo, sugli schemi, sul calcio offensivo ecc. Ma la cosa strana è che i giallorossi non hanno preso gol in contropiede, con la retroguardia scoperta, come può succedere facilmente quando si fa un gioco molto offensivo, se vogliamo rischioso. La Roma ha preso due gol in un minuto, con la difesa schierata, a causa di clamorosi errori dei suoi giocatori. Perciò, non sarebbe giusto dire che questa sconfitta sia dipesa dal gioco del tecnico boemo. Il paraguayano Piris ha commesso due svarioni abbastanza gravi, ed è un vero peccato perchè nel primo tempo aveva giocato una buona gara. Dopo il 2-2 è stato sostituito da Marquinhos, all’esordio in maglia giallorossa: evidentemente Zeman si è reso conto che Piris era ormai entrato in confusione. Sul terzo gol, sono stati Burdisso e Stekelenburg a combinarla grossa, sbattendo l’uno contro l’altro e facendosi scappare il pallone. Il portiere olandese, probabilmente, avrebbe potuto fare di più anche in occasione della rete di Diamanti, sebbene in quell’episodio lo sbaglio principale sia stato di Piris.
Tornando a Zdenek Zeman, possiamo dire che il tecnico avrebbe potuto lasciare in campo Lamela, che oltre ad aver trovato il gol stava giocando una buona gara. Magari al posto dell’argentino poteva essere sostituito Destro, che ha fatto molto movimento ma è risultato il meno incisivo dell’attacco romanista. Eppure, è abbastanza evidente che la sconfitta non sia dipesa dalle sostituzioni, o da altri particolari simili, anche perchè nel momento di black out della Roma, a non funzionare è stata la difesa. Purtroppo nel calcio bastano poche distrazioni per vanificare decine di minuti in cui si è giocato bene, meritando il vantaggio. La concentrazione va mantenuta alta per novanta minuti e più. Ieri i giallorossi l’hanno abbassata con troppa leggerezza, forse perchè convinti di avere ormai il risultato in porto. Non ci resta che attendere la prossima partita, sperando che questo sia stato solo un incidente di percorso.
IL TABELLINO
IL TABELLINO
ROMA: Stekelenburg; Piris (75' Marquinhos), Burdisso, Castan, Balzaretti; Florenzi, Tachtsidis, Pjanic (69' Marquinho); Lamela (69' Nico Lopez), Destro, Totti.
A disp.: Goicoechea, Svedkauskas, Romagnoli, Taddei, Lucca, Tallo.
All. Zeman
BOLOGNA: Agliardi; Motta, Antonsson, Cherubin, Morleo; Taider, Perez (46' Pazienza), Guarente (46' Pulzetti); Diamanti, Kone; Gilardino.
A disp.: Curci, Lombardi, Abero, Carvalho, Garics, Sorensen, Acquafresca, Gabbiadini, Gimenez, Pasquato.
All. Pioli
Marcatori: 6' Florenzi, 16' Lamela (Roma), 74' Diamanti (Bol), 74' e 90' Gilardino
Fabrizio Landolfi
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