La Juve mette la terza, ma quanta sofferenza: Vucinic e Asamoah decisivi

La Juve mette la terza, ma quanta sofferenza: Vucinic e Asamoah decisivi 

Di Alessandro Paparella

Rischia tanto, anche troppo, la Juventus, ma alla fine riesce a sbrigare la pratica Genoa con un 3-1 esterno che le permette di essere prima a punteggio pieno dopo tre partite e di presentarsi con il pieno di ottimismo a Londra, dove mercoledì inizierà la sua campagna europea. Juve a due facce, spaesata e in balia dell'avversaria per un'ora, autoritaria nell'ultima mezzora, complice anche l'ingresso in campo di Vucinic e Asamoah. Parte con un turnover importante Carrera: Caceres per Lichtsteiner, Giaccherini per Vidal, De Ceglie per Asamoah, Matri per Vucinic. Nel primo tempo però la Juve gioca male, al contrario di un Genoa più affamato e molto più pericoloso. Almeno tre occasioni fallite per la squadra di De Canio, due con Borriello, una con Immobile, entrambi ex bianconeri. Proprio di Immobile è il gol del vantaggio genoano, con un destro all'angolino basso imparabile per Buffon. Per la Juve una sola grossa occasione con Matri, che solo davanti a Frey manda alto in maniera clamorosa. Nella ripresa le cose migliorano, un positivo Giovinco colpisce il palo con un bel tiro a giro di destro, poi però è ancora il Genoa a sfiorare il raddoppio. Borriello colpisce la traversa di testa, e soprattutto Bertolacci fallisce solo davanti a Buffon il colpo del ko. Invece, sul ribaltamento di fronte, Giaccherini infila l'1-1. Di lì in avanti la partita gira decisamente a favore della Juve, spinta dalla qualità di Vucinic e dalla corsa di Asamoah. Il ghanese si procura un rigore che il montenegrino trasforma per il sorpasso, poi lo stesso Vucinic serve a Asamoah l'assist per il definitivo 3-1. Se si vuole vedere il bicchiere mezzo pieno, la Juve ha comunque preso i tre punti tenendo a riposo alcuni titolari, in una giornata che pareva essere storta. Il rovescio della medaglia però mette in risalto come al giorno d'oggi alcuni elementi siano assolutamente imprescindibili: Vucinic, Asamoah e Vidal. Ripetere contro il Chelsea il primo tempo visto a Marassi potrebbe risultare fatale. Proprio dal Chelsea e da Stamford Bridge partirà la Champions League della Juve. Partirà in salita, dallo scoglio più duro. Il Chelsea, malgrado la testa della classifica in solitaria in Premier, finora non ha entusiasmato. In particolare le ultime due partite sono coincise con la pesante sconfitta in Supercoppa Europea contro l'Atletico Madrid, e con lo scialbo 0-0 sul campo del Qpr. Inutile dire però che per tornare a Torino con un risultato positivo bisognerà sudare parecchio contro i campioni d'Europa in carica

Alessandro Paparella
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