Juventus: altro pareggio a Genova, una grande prova non basta
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Andrea
on mercoledì 14 marzo 2012
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Juventus: altro pareggio a Genova, una grande prova non basta
Di Alessandro Paparella
Il sesto pareggio nelle ultime sette partite è probabilmente quello che lascia il maggior amaro in bocca, per come è maturato. Lo 0-0 a Marassi contro il Genoa infatti non rende giustizia ad una Juventus che ha fatto la partita dal primo all'ultimo minuto, dominando e chiudendo a lunghi tratti il Genoa nella propria metà campo, se non addirittura nella propria area di rigore, colpendo tre legni e vedendosi annullato un gol regolare di Pepe nel secondo tempo. Il ritorno al 4-3-3 ha portato benefici sul piano del gioco, anche perchè sia Pepe che Vucinic hanno disputato una grande partita. La qualità di Vucinic finalmente si è fatta sentire, ed è stata decisamente un fattore, anche se non decisivo ai fini del risultato. Diverse le giocate importanti del montenegrino, una traversa e un palo di testa, un assist non sfruttato da Marchisio nel primo tempo, uno al bacio per Pepe nella ripresa, che sarebbe stato vincente se il guardialinee non fosse stato in disaccordo. Una partita di spessore l'ha disputata anche Pirlo, il migliore in campo, che ha illuminato la scena. Molto bene anche l'improvvisata coppia difensiva, Caceres-Vidal, che non ha fatto rimpiangere i titolari e ha tenuto botta al duo Palacio- Gilardino. Il lato negativo della vicenda è rappresentato dal fatto che la miglior partita del 2012 insieme a quella sul campo dell'Atalanta non si è tradotta in una vittoria, in tre punti che la Juve avrebbe ampiamente meritato. Il distacco dal Milan, vittorioso 2-0 sul Lecce, ora è di quattro punti, che non sono tanti ma iniziano a diventare abbastanza, a questo punto della stagione, con i rossoneri che giocheranno a San Siro sette delle rimanenti undici, e che delle prime sette in classifica dovranno affrontare solo la sesta (Roma) e la settima (Inter). Dietro comunque si fermano Lazio e Udinese, vince solo il Napoli, ma è a meno sette. I biancocelesti sono a cinque lunghezze di distanza, ma la superiorità finora dimostrata dalla Juve, e lo scontro diretto in casa, suggeriscono un moderato ottimismo almeno per il secondo posto, che vorrebbe dire accesso diretto alla prossima Champions League, condizione imprescindibile per poter acquistare quel vero top player in attacco che tanto manca quest'anno. Matri è un ottimo giocatore, Vucinic quando è in giornata forse è addirittura qualcosa in più, Quagliarella stessa cosa, ma gli viene dato poco spazio. Avere però un Van Persie, un Higuain, un Suarez, per non parlare di calibri ancora superiori e ovviamente irraggiungibili, è un'altra cosa. A Genova infatti c'è stata la conferma che se non altro il processo di allestimento della base di una squadra che punta ad essere vincente si è completato con successo. La Juve ha ancora il miglior portiere in circolazione, un terzino ottimo a destra (Lichtsteiner), uno valido anche a sinistra e in mezzo (Caceres), due validissimi centrali (Barzagli e Chiellini), tre centrocampisti di indiscussa qualità, buone individualità anche davanti. Per fare quell'ulteriore salto di qualità però manca ancora quel fuoriclasse davanti che porta in dote trenta e passa gol a stagione, numeri di cui non dispone nessuno degli attuali attaccanti della rosa, e di cui si sente enormemente la mancanza in partite come quella di Genova, dove la squadra domina, ma non riesce a buttarla dentro. Questa è attualmente la differenza sostanziale tra Juventus e Milan, quella che sta scavando il divario di quattro punti, ed è li che gli uomini mercato dovranno essere bravi ad intervenire. Perchè quello che potresti non vincere oggi (d'obbligo il condizionale perchè fino a prova contraria la Juve è ancora in corsa per il titolo, anche se le tocca lo scomodo ruolo dell'inseguitrice) lavorando bene è quello che potresti vincere domani.
Alessandro Paparella
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