Juve, se vuoi vincere devi fare il salto di qualità, contro il Catania un solo risultato a disposizione
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on venerdì 17 febbraio 2012
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Juve, se vuoi vincere devi fare il salto di qualità, contro il Catania un solo risultato a disposizione
Di Alessandro Paparella
Il secondo pareggio a reti bianche consecutivo impone una riflessione in casa Juventus, in particolare dal punto di vista tattico. L'accento, in un post partita molto concitato e nervoso, è stato posto sugli ultimi arbitraggi; a caldo una reazione del genere può anche starci, al di la dei tanti falsi moralismi visti nelle repliche all'entourage juventino (alzi la mano un presidente o direttore sportivo che non si è mai lamentato di una direzione arbitrale in sala stampa), visto e considerato che il rigore reclamato da Giaccherini è sembrato netto al pari di quello negato dieci giorni fa contro il Siena, ma sicuramente sarebbe un errore concentrarsi su questi aspetti. Personalmente non mi piace credere ai complotti, visto anche il tempo che ogni lunedì noi italiani passiamo da anni a rimuginare sulla moviola dovremmo aver fatto il callo ai continui errori arbitrali, e sarebbe sbagliato se ci credesse realmente anche la Juve, sarebbe sbagliato se in casa Juve si giustificassero i due pareggi per zero a zero di fila con gli errori arbitrali. Il problema di fondo delle ultime uscite della Juve è innanzitutto la correzione del modulo. Senza anche uno solo tra Pepe e Vucinic, Conte non se la sente di proporre il 4-3-3, in quanto giudica l'ex Udinese e soprattutto il montenegrino quasi insostituibili nel ruolo di esterni d'attacco; Giaccherini anche contro il Catania servirà a centrocampo, Estigarribia viene giudicato troppo poco offensivo, Krasic è in uscita ed Elia è finito nel dimenticatoio, Quagliarella per ora ha giocato solo da punta centrale. Il 3-5-2, se da un lato conferisce se possibile ancor più solidità a una difesa che comunque attualmente è la meno battuta del torneo, dall'altro toglie peso all'attacco, in quanto i due tornanti incidono troppo poco a causa dei gravosi compiti difensivi a cui vengono sottoposti. Contro il Parma Lichtsteiner di fatto non ha mai spinto (lo fa molto di più da quarto di difesa), mentre Estigarribia, bravo ma non esattamente lucidissimo, è stato allontanato ancor di più dalla porta avversaria, e il suo compito è divenuto esclusivamente quello di annullarsi a vicenda con Biabiany, non Robben o Daniel Alves. In conclusione, specie contro squadre che impostano la partita sulla difensiva, regalare loro due giocatori non è esattamente una mossa astuta. Un altro problema che inizia a presentarsi è quello delle scelte in attacco. Matri sta facendo il suo, ultimamente è anche molto penalizzato dal trovare squadre molto chiuse in difesa, mentre non si può dire lo stesso di Vucinic, autore finora di tre sole reti, e che pare essere l'unico intoccabile in un reparto che annovera giocatori del calibro di Fabio Quagliarella ed Alessandro Del Piero, oltre che Borriello, il quale però può trovare spazio solo come alternativa a Matri. Nelle ultime uscite l'attaccante di Castellammare di Stabia è stato senz'altro tra i più positivi, e anche il capitano scalpita per una maglia da titolare. Per Conte arriva dunque il tempo delle scelte. Contro il Catania si continuerà ad insistere su Vucinic, o si punterà su uno tra Quagliarella e Del Piero? Verrà riproposto il più convincente 4-3-3 o si continuerà a giocare con la difesa a tre? Pane per i denti di Conte, un allenatore giovane ma che già riveste una grande importanza nella positiva metamorfosi bianconera di questa stagione. Contro il Catania domani sera servono risposte concrete sul campo, contro una squadra in forma, che già all'andata ha spaventato la Juve, e che verrà a Torino senza l'angoscia di dover fare risultato a tutti i costi. Una partita da vincere perchè quanto fatto finora va benissimo per un ottimo campionato, ma per alzare uno o più trofei serve un ulteriore salto di qualità.
Alessandro Paparella
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