Fiorentina – Napoli 0-3: che Napoli al Franchi!
Di Paolo Esposito
FIRENZE – Ivan Graziani associava Firenze ad una canzone triste. Ebbene, in campo di triste c’è stato solo il risultato maturato per i padroni di casa. Il Napoli ha giocato in modo attento, ordinato, poi cinico, spietatamente preciso, ed è finita quasi in goleada. Un doppio Cavani tramortisce le speranze viola, poi in cucina arriva Lavezzi, che apre il freezer e mette lo champagne in ghiaccio. E meno male che la squadra doveva essere distratta dalla Champions.
LA CRONACA – L’andazzo della gara lo si capisce dopo due minuti di gioco. Difesa a tre viola piazzata male, Hamsik lavora un pallone ai venti metri e serve con un preciso rasoterra Cavani. Il Matador s’infila nel deserto dell’area avversaria e batte Boruc in uscita. Comincia così una gara rabbiosa e intensa da parte della Fiorentina, colpita a freddo ma che almeno nei primi minuti non sembra accusare il colpo. Campagnaro deve uscire quasi subito per infortunio, al suo posto il solito incommensurabile Grava. Gianlù, come affettuosamente lo chiamano i compagni, si butta a capofitto su Vargas, Amauri, Jovetic, non teme nessuno e difficilmente perde il duello. Nella prima frazione tutte e due le squadre giocano un calcio divertente, arioso, creando molte occasioni. Due per parte quelle che potrebbero di nuovo cambiare il risultato, di cui un palo a testa, rispettivamente con Maggio e Natali. Nella ripresa la manovra dei toscani diventa meno lucida col passare dei minuti, mentre cresce la precisione negli anticipi da parte dei difensori azzurri. Grava a parte, Britos e Cannavaro riescono sempre ad avere la meglio sulla foga degli avanti viola. Non sempre però gli azzurri sono bravi a ripartire, ma nelle poche volte che ci riescono danno l’impressione di poter nuocere parecchio alla retroguardia toscana. E’ il caso del decimo minuto, quando Cavani da un rinvio serve palla ad Hamsik, che gliela restituisce praticamente a tu per tu con Boruc. Sono queste le situazioni in cui Cavani vorrebbe sempre trovarsi, infatti non sbaglia, portando a due i gol di vantaggio per il Napoli. Durante l’assalto finale viola è ancora il Napoli che potrebbe arrotondare, prima con Lavezzi, poi con Pandev, subentrato a Cavani. Nell’ultimo minuto di recupero è però il pocho a scattare sull’out di destra, entrare in area e con un colpo degno dei migliori campioni di biliardo infilare lo sfortunato portiere viola per la terza volta.
DOPOPARTITA – E’ facile parlare dopo un tre a zero in trasferta. Mazzarri, in modo condivisibile, non lo fa. E’ Bigon a prendere la parola, e questo i giornalisti delle varie televisioni lo vedono come un affronto. La sostanza però è che il Napoli torna a casa con la convinzione di non aver finito la benzina. La Champions è uno sfizio, da prendere per quello che è, ma sia in Europa, sia soprattutto in campionato, questa squadra ha dimostrato di conoscere il proprio potenziale e di sfruttarlo al meglio. Cavani è tornato a segnare con regolarità, Hamsik è di nuovo brillante, il centrocampo ritrova un grande Inler e due validi pedalatori come Gargano e Dzemaili. La difesa non subisce reti da quattro partite consecutive, ed anche a Rosati va dato un merito, quello di essere entrato subito con lo spirito giusto tra i titolari. Ma non c’è tempo per pensare a tutto ciò, martedì tornerà a suonare la famosa musichetta, al San Paolo arriva il Chelsea.
Paolo Esposito
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