Milan: Un punto che sa di beffa

Milan: Un punto che sa di beffa

Di Davide Biscaro

Alzi la mano chi, prima del match B.A.T.E. Borisov-Milan avrebbe puntato un soldo bucato sul pari in rimonta di padroni di casa. Pochi, probabilmente nessuno, ma, anche a causa di un arbitraggio non particolarmente favorevole, le cose stanno così. Niente vittoria da dedicare al ricoverato Cassano (domani si opera, in bocca al lupo Fantantonio), e primo posto che sembra sfumare definitivamente come neve che si scioglie al sole. Peccato, davvero un gran rimpianto. Soprattutto perché la gara è sempre stata in mano ai rossoneri, che hanno avuto un sacco di occasioni, malamente sprecate è vero, hanno colpito un palo con Robinho e si sono visti comminare contro un rigore per un normalissimo contrasto di spalla (regolare, secondo le norme calcistiche) avvenuto in area. Applausi all’arbitro Rasmussen dunque, che interpreta il regolamento a modo tutto suo, visto che poi non concederà il penalty al Milan per un evidente tocco con il braccio di Simic nella sua area. C’è da chiedersi con quale faccia poi osiamo lamentarci dei nostri direttori di gara, certamente i migliori al mondo in questo momento.

Dal canto suo, la partita inizia e fila tutta secondo pronostico. Il Milan fa il gioco, i bielorussi stanno lì a guardare e chiudersi, tentando di tanto in tanto la sortita offensiva con qualche contropiede. E al 22’ passano i nostri, con un bel gol del solito Ibrahimovic, che fa 7 in Europa con la maglia rossonera, come con l’Ajax, record personale. La difesa casalinga perde clamorosamente palla, Robinho si invola e serve lo svedese che senza alcuna difficoltà insacca alla spalle del portiere Hutor. I bielorussi accusano il colpo, la terna arbitrale dà segnali di sonnolenza profonda fischiando un fuorigioco a Thiago Silva che nemmeno gli arbitri di Calciopoli avrebbero ravvisato, ma tant’è, il Milan domina, e quindi poco male. Le occasioni fioccano, al minuto 39 Robinho scavalca anche Hutor ma si perde sul più bello, sparando sul palo un tiro potente invece di tenere la palla bassa e appoggiarla comodamente in rete. Grave errore, che costerà alla fine i tre punti ai rossoneri nell’economia della partita. Il primo tempo termina sul risultato di 1-0, stretto però visto il numero di occasioni create (e sciupate).

La ripresa inizia con il B.A.T.E. più aggressivo e convinto, e al 55’ ecco ciò che non ti aspetti: Kontsevoi, lanciato sulla sinistra, viene affrontato da Abate con un contrasto di spalla. Il bielorusso cade platealmente in area, Rasmussen abbocca e fischia il rigore, che Renan Bressan infila alle spalle di Abbiati. Sostanzialmente la partita finisce qui. Il Milan tenta di attaccare in modo disordinato e precipitoso, trovando contro sé stesso solo le parate di un esaltato Hutor, e rischia addirittura di perderla in un paio di circostanze, soprattutto al 91’, quando Skavysh colpisce a botta sicura dopo una ripartenza, trovando fortunatamente le manone di Christian Abbiati.

Come spiegare un peggioramento così evidente fra primo e secondo tempo, è difficile da dire. Certamente l’apprensione per le condizioni di salute del compagno di squadra Cassano deve avere scosso parecchio tutto l’ambiente, soprattutto perché non si tratta di un infortunio di gioco. Probabile che la foga di strafare e la scarsa concentrazione sul match abbiano fatto il resto. Ieri, onde fare chiarezza, è finalmente uscito il comunicato congiunto della società e del Policlinico di Milano. La diagnosi è chiara: trattasi di forame ovale pervio, tre parole che agli inesperti non dicono assolutamente nulla. In poche parole si tratta di un piccolo forellino che tutti i feti hanno tra i due atri del cuore, e che normalmente si occlude entro i nove mesi di sviluppo del futuro nascituro. Tuttavia, in alcuni casi, come quello diagnosticato ad Antonio Cassano, ciò non accade, puramente per fattori ereditari. Scongiurata dunque l’ipotesi di problemi neurologici, Fantantonio ha patito una “sofferenza cerebrale ischemica” secondo il bollettino diramato dai sanitari. Il barese sarà operato venerdì dall’équipe medica del dottor Mario Carminati, uno dei massimi esperti del settore a livello europeo. L’intervento non richiederà l’uso di alcun bisturi, si tratta dunque di un operazione poco invasiva (presumibile che si possa far salire dai vasi sanguigni delle gambe due minuscoli dischetti che andranno a richiudere il foro, ma l’ultima parola spetta giustamente ai medici). Niente cicatrici dunque sul corpo dell’attaccante, che dovrà assumere per almeno 2-3 mesi aspirine e anticoagulanti. Tempi di recupero stimati in 4-6 mesi perché “questa è la prassi” ha detto l’a.d. Galliani. E noi non vediamo l’ora che passino in fretta per rivedere sul campo il talento di Bari vecchia, magari agli europei di Polonia e Ucraina con la Nazionale.

Le pagelle non sono esaltanti, ma certo a vedere il bicchiere mezzo pieno il Milan si è guadagnato l’accesso agli ottavi di Champions con due giornate d’anticipo, niente male, ma rischiare di aver buttato quel primo posto così infastidisce molto.

Abbiati: 7 (il migliore) Impeccabile su Baga in almeno due circostanze, intuisce anche il rigore che però è troppo angolato. Salva i suoi nel finale, in netta ripresa

Abate: 6 Un rigore severo, per usare un eufemismo, che macchia una prestazione dignitosa, certamente positiva

Thiago Silva: 6 Perde Skavysh una volta, ma poi si riprende e non soffre più di tanto

Nesta: 6 Come sopra, partita in fotocopia a quella del compagno di reparto, esce per una botta (dal 70’ Bonera: 6)

Taiwo: 5,5 E’ ordinato e si propone in qualche folata offensiva, ma la precisione sui cross non è di casa

Aquilani: 5,5 Fa vedere qualcosa di buono nel primo tempo, ma nella ripresa cala vistosamente e lascia il posto a Seedorf (dal 72’ Seedorf: 6 Dà più qualità al reparto nel momento peggiore dei suoi)

Ambrosini: 6,5 Recupera una quantità enorme di palloni là in mezzo. Nonostante l’età, viene ancora buonissimo come schermo davanti la difesa

Nocerino: 5,5 Non il solito mastino di centrocampo. Corre meno, non filtra abbastanza e si propone poco. Evidentemente deve tirare il fiato dopo una lunga serie di partite giocate molto bene, un piccolo appannamento è giustificabile

Boateng: 5,5 Non esaltante, ci mette lo zampino sull’azione del gol, poi mostra la maglia numero 99 di Cassano, che indossa sotto la sua. Per il resto ancora tanto, troppo nervosismo (vedi manata volontaria a Simic, non vista dall’arbitro), ma perché?

Ibrahimovc: 6,5 Ottimo anche oggi, dove sarebbe questo Milan senza il suo supporto??? Meglio non chiederselo e pregare che continui a segnare con regolarità

Robinho: 5 Se le partite si valutassero solo sulla corsa, oggi sarebbe almeno da 7,5. Peccato che però c’è altro da valutare. Per esempio quella clamorosa occasione buttata sul palo che grida vendetta. Si sacrifica molto per la squadra, e probabilmente perde in lucidità. Il voto è severo, ma dato che il talento è purissimo, che serva da stimolo per i prossimi impegni.

Davide Biscaro

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