Atalanta – Napoli 1-1: gli azzurri si salvano in extremis

Atalanta – Napoli 1-1: gli azzurri si salvano in extremis

Di Paolo Esposito

All’Azzurri d’Italia di Bergamo è stata una partita molto intensa, ben giocata da entrambe le squadre, che hanno fatto di tutto per non cedere nemmeno un metro all’avversario. L’Atalanta è scesa in campo con il solito stile sbarazzino e gagliardo, che tanto ha reso in termini di risultati fino a questo momento. Il Napoli ha ancora una volta mostrato, nel breve volgere di novanta minuti, il suo lato peggiore e quello migliore, di squadra che sembra prenderci gusto a farsi schiaffeggiare e di grande del calcio europeo che si rialza dopo la caduta.


Protagonista assoluto della serata è German Denis, ex napoletano mai troppo rimpianto, che a Bergamo sta trovando una sua dimensione, tanto d’aver già raggiunto l’obiettivo contrattuale della doppia cifra di gol, dieci con quello segnato a De Sanctis. L’argentino corre, pressa, si smarca, si libera al tiro e merita un gol da cineteca, se non glielo negasse la traversa. Dall’altra parte Cavani, che si sacrifica più di quanto produce. Spesso lo si trova a fare il terzino, ma molto meno frequentemente viene rilevata la sua presenza in area avversaria. Al novantaquattresimo, quando tutti in campo ormai pensano solo alla doccia calda, il Matador è bravo a correggere in rete una mezza girata di Santana e a chiudere così il match nel modo più salomonico possibile.

Da Bergamo il Napoli torna con due certezze. La prima è che il mercato estivo è stato quasi completamente sbagliato. Dzemaili non è Inler e nemmeno Gargano, Pandev è fuori forma, Donadel e Britos non ancora pervenuti causa problemi fisici. Fernandez, che pecca ancora d’inesperienza, è tutto tranne che una buona alternativa a Campagnaro. Fideleff ormai è un ex giocatore del Napoli, a meno di una strage tra i difensori. E’ bastato il riposo di Aronica a farlo capire chiaramente in quanto Mazzarri ha preferito schierare in quella posizione un Campagnaro fuori ruolo, colpevole sul gol di Denis pealtro, piuttosto che rischiare ancora una volta la figuraccia con il giovane argentino. La seconda certezza è la rosa titolare, assolutamente di primo livello e in grado di battere tutte le grandi quest’anno. Solo con la contemporanea presenza in campo di Lavezzi, Maggio Hamsik e Cavani è infatti riuscita l’impresa di rimettere in pari una partita persa.


Peccato che all’attuale staff tecnico non sia riuscito di scovare i nuovi Lavezzi, Hamsik e Cannavaro. Solo Inler è acquisto degno di nota fino a questo momento, tra l’altro pagato fin troppo profumatamente a fronte di un rendimento non proprio da top player. Mazzarri ha mandato i suoi segnali alla società, siano essi manifesti o velati. A gennaio bisogna intervenire sul mercato, non massicciamente ma in modo saggio. La zona Champions si allontana sempre di più e dopo la Befana non è pensabile una rincorsa alla velocità di un’auto da rally per chi fino a Capodanno ha guidato una comoda utilitaria. Capita la metafora?

Paolo Esposito

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