Cagliari – Napoli 0-0: brodino per gli azzurri

Cagliari – Napoli 0-0: brodino per gli azzurri

Di Paolo Esposito

Il Napoli impatta senza reti a Cagliari, in una partita dove la fanno da padroni i legni e la scarsa vena realizzativa delle punte. Attimi di nervosismo in campo, poi tutto si placa all’insegna del “non facciamoci del male”. Il Napoli torna dalla Sardegna con un punto che muove la classifica, anche se di poco. Tra due giorni azzurri di nuovo in campo, contro la capolista Udinese.

C’erano proprio tutti al Sant’Elia. Il presidente De Laurentiis, il direttore generale Marco Fassone, il “solito” Bigon in panchina. Tutto il board partenopeo non ha voluto far mancare la propria presenza alla squadra, sintomatico che siamo ad un punto cruciale della stagione e i ragazzi in campo non vanno lasciati soli. Alla faccia del viaggio di sei mesi “per cambiare le cose”, promesso dal patron azzurro ad agosto. C’era anche il presidente Cellino, con il suo immancabile giaccone di pelle e tra i capelli la fascetta bianca con lo scudo raffigurante i quattro mori, simbolo sardo per eccellenza.

I ventidue in campo regalano emozioni su emozioni. Dossena, Nenè, Santana, Nainggolan. Da una parte e dall’altra non mancano le occasioni per portarsi in vantaggio. Ma è l’equilibrio a prevalere, tanto nel primo tempo quanto nella ripresa. A poco valgono gli avvicendamenti da parte dei due tecnici, per cercare di cambiare l’inerzia della partita. Nel Napoli, in particolare, esce uno spento e nervoso Lavezzi per far posto ad Hamsik, poi Maggio per Santana e Inler per Gargano. Squadra più organizzata, che gestisce meglio il pallone, ma che in attacco non incide.

L’ultimo sussulto del match, quando ormai le tenebre stanno calando sulla bellissima giornata di sole del capoluogo sardo, è provocato da Maggio, che s’infila in area e scaglia un diagonale rasoterra, che impegna Agazzi in una non semplice parata a terra. Poi più nulla.


La valutazione di questo pareggio esterno è duplice. Da un lato c’è la consapevolezza di aver preso un punto su un campo storicamente difficile e in un momento in cui la classifica è molto corta, con lo stesso Cagliari che precede il Napoli in graduatoria. Dall’altro, cosa non meno importante, sembrano definitivamente terminati i tempi bui delle altre pretendenti ad occupare le prime posizioni, senza che per questo gli uomini di Mazzarri ne abbiano realmente approfittato. Colpa della Champions, si è detto più volte, che toglie energie, soprattutto mentali, se viene messa in prima posizione tra le priorità della stagione.

Ma un campionato così livellato, verso l’alto o verso il basso a seconda dei punti di vista, non può non costituire un’occasione d’oro per cullare un sogno di trionfo che manca in terra partenopea da troppo tempo. Per coltivarlo non basta schiantare le grandi della serie A. E’ proprio contro avversari di più modesta caratura che bisogna raccogliere bottino pieno, e bisogna cominciare a farlo da subito, prima che le occasioni perse, come i punti, diventino troppe.

Paolo Esposito

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