Brividi e tre punti al Via del Mare, in memoria di Sic
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Andrea
on lunedì 24 ottobre 2011
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Brividi e tre punti al Via del Mare, in memoria di Sic
Di Davide Biscaro
A volte ritornano, e a volte la storia si ripete. Fortunatamente per il Milan, stavolta al contrario. Chi infatti non ricorda, forse con un ghigno malefico o forse con una lacrima a stento trattenuta, la terribile (per i colori rossoneri) notte di Istanbul, quella della famosa finale di Champions League contro il Liverpool di Rafa Benitez? Allora la squadra ancelottiana terminò la prima frazione di gioco sul 3-0, e tutti a festeggiare con lo Champagne. Peccato che davanti ci fosse un altro tempo da giocare, altri 45 minuti che sarebbero diventati un amaro calvario. Gerrard, Smicer, Xabi Alonso i nomi che ancora oggi riempiono gli incubi di tanti tifosi, le loro esultanze con in mano la coppa che era praticamente già in bacheca in Via Turati, e invece… Ebbene a più di sei anni di distanza da quell’infausta serata sono stavolta i nostri eroi a trovarsi nella situazione inversa. Sotto di tre gol al 45’ con una prestazione orrenda, inguardabile, decisamente la peggiore della gestione Allegri, l’arduo compito è quello di risalire, o almeno provarci, la china. Ma vista la prima frazione di gioco, dire che le speranze sono ridotte al lumicino è essere ottimisti. E anche tanto.
Come minimo il tecnico opta per due cambi a dir poco doverosi: fuori un abulico Robinho e un inguardabile Ambrosini per Prince Boateng e Aquilani. Saranno le mosse decisive, soprattutto la prima.
Tuttavia è d’obbligo analizzare tutta la partita, dall’inizio alla fine, ed allora giusto due parole, per non rattristare troppo i tifosi in vista del gran finale, sul bruttissimo, indecente, primo tempo giocato dai rossoneri (va da sé, complimentissimi invece al Lecce, anche se solo per i primi 45’, sempre pimpante e veloce, proprio come voleva Di Francesco). Pronti via passano quattro minuti e i giallorossi salentini sono già avanti. Punizione dalla sinistra, batte Grossmuller, che con un cross teso a girare sul secondo palo trova il connazionale Giacomazzi pronto ad incornare, anticipando di fatto Abbiati che attendeva il pallone, e Yepes, partito in netto ritardo rispetto all’uomo che avrebbe dovuto marcare. Se il buongiorno si vede dal mattino, sarà una giornataccia per il Milan, e in effetti non è che la situazione migliori, poiché all’undicesimo Obodo ha sui piedi la palla del raddoppio, ma il suo tiro al volo è respinto bene dall’estremo difensore ospite. Si passa così al minuto 27: Cuadrado spara dalla distanza, Orsato vede una deviazione che nessun’altro nota e concede il corner. Dalla bandierina la palla finisce in mezzo all’area, sui piedi di Corvia, che appena sente la presenza di Abbiati alle sue spalle capitola come un sacco di patate al suolo, l’arbitro concede un rigore inesistente già nelle premesse e ancor più nell’azione incriminata. Dal dischetto Oddo è freddo come un iceberg e fa 2 a 0. Tra i rossoneri è buio pesto, e al 37’ è emblematica l’azione del tris. I giocatori in giallorosso affondano nella retroguardia milanista come una lama calda nel burro, l’unico ad abbozzare una diagonale di copertura è Antonini, che nel tentativo di deviare il pallone, pressato fallosamente da un vergognoso Corvia, regala palla a Grossmuller, che di precisione batte il portiere per la terza volta. Sembra finita, il Via del Mare è in festa, ma guai a dare per spacciati i rossoneri, c’è ancora la ripresa da giocare. E, detto francamente, sembra una minaccia per il popolo del Milan, visto l’andazzo; ma fortunatamente Allegri cambia (ed era praticamente un obbligo) e butta nella mischia Prince e Aquilani. Saranno soprattutto loro, aiutati da un ispirato Cassano e da Yepes, a realizzare la rimonta ospite. Già al secondo della ripresa Prince la butta dentro con un potente esterno mancino all’angolino su azione d’angolo. Al decimo lo show si ripete: Cassano dalla destra dà indietro al ghanese, che fa partire un missile di rara potenza e precisione che finisce sotto la traversa: 3-2, la remuntada non appare ora così impossibile. E infatti al 18° arriva il BoaTREng (scusate il gioco di parole), pareggio raggiunto in men che non si dica grazie all’eroe di giornata, ma il Lecce onestamente appare una squadra di ragazzini reclutati alla parrocchia, ben diversa da quella vista nei primi 45 minuti. La situazione è di nuovo in parità, la vittoria sembra nell’aria, e alla fine arriva. Prima Ibrahimovic non sfrutta un bel pallone di Cassano non riuscendo ad arrivare sul pallone, poi lo stesso barese mette in area un cross telecomandato che finisce sulla testa di Yepes al minuto numero 83. Gli ultimi minuti sono nulla o poco più, al termine la squadra va giustamente ad omaggiare il beniamino Prince, che con una prestazione monstre zittisce definitivamente le critiche relative alla sua movida milanese.
Doveroso ci sembra però aggiungere due parole sulla straziante vicenda relativa alla scomparsa del 24enne centauro riminese Marco Simoncelli, da sempre grande appassionato di calcio e tifoso rossonero (tant’è che non solo era personale amico di Ambrosini e Abbiati, ma aveva già i biglietti per Milan-Parma di mercoledì). Un ragazzo per bene, simpatico, sempre sorridente, con i suoi riccioli che gli imperlavano il capo era ben voluto ed ammirato da tutti, e qualcuno vedeva in lui, a merito, il possibile erede della leggenda Valentino Rossi. Non sappiamo se lo sarebbe mai diventato, tuttavia permane lo sgomento per una vita stroncata così presto, ad un ragazzo così generoso, che ci ha lasciato facendo quello che più amava, gareggiare con le moto. La sua caparbietà lo ha tenuto in sella fino all’ultimo, non ha voluto lasciare andare il mezzo, ma vi si è aggrappato con tutte le sue forze, nel tentativo di mantenere l’equilibrio, di portare a termine la corsa... Ma purtroppo ha portato a termine la sua vita. Un pensiero in particolare ai suoi familiari e ai suoi amici più cari, che non immaginiamo come possano sentirsi ora, dal momento che questa triste storia ci ha lasciato un groppo in gola, come se ad andarsene fosse stato un nostro caro. Personalmente, mi sento di dedicargli questo articolo, come la squadra gli ha tributato la vittoria, ma purtroppo tutto ciò non ce lo restituirà.
Seguono le pagelle, in tono minore per rispetto a chi non c’è più
Abbiati: 5 Primo tempo horror per il portiere, che ha il demerito di perdere il pallone in presa alta sull’azione del rigore
Abate: 6 Malissimo il primo tempo, salva il suo pagellino nella ripresa
Nesta: 5,5 Anche qui, disastro nel primo tempo, la ripresa non lo vede mai chiamato in causa
Yepes: 6 Come sopra, ma il gol gli vale un mezzo voto in più
Antonini: 6 Il meno peggio nel primo tempo
Ambrosini: 5 E’ fuori da un pochino, e si vede. Fatica tanto a tenere il ritmo (dal 45’Aquilani: 6,5 Dà geometrie alla squadra, ha talento e lo dimostra)
Van Bommel: 5,5 Primo tempo inguardabile, ripresa più degna di chi ha indossato la fascia di capitano dell’Olanda
Nocerino: 6,5 Corre e ringhia, e ha visione di gioco. Uno dei pochi sopra la media anche nel primo tempo con Antonini
Robinho: 5 Tanto rumore per nulla, rivalutato dopo l’ottima gara di Palermo (dal 45’ Boateng: 9 (il migliore) Ogni altra parola è superflua, il voto basta e avanza)
Cassano: 6,5 Dal nulla del primo tempo al solito assist-man nella ripresa, cresce con la squadra e si trova a meraviglia con Prince (dall’88’ El Shaarawy: s.v.)
Ibrahimovic: 5,5 Non ci siamo, non è costante, così non va
Davide Biscaro
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