Livorno: Bene, bravo... Quasi bis

Livorno: Bene, bravo... Quasi bis

Di Renato Cignoni

Livorno: De Lucia, Salviato, Miglionico, Knezevic, Pieri, Luci, Iori, Schiattarella (28 st Lambrughi), D’Alessandro (17 st Danilevicius), Belingheri (35 st Tavano), Dionisi All: Novellino

Ascoli: Guarna, Gazzola, Marino, Micolucci, Calderoni, Lupoli, Moretti (36 st Uliano), Di Donato, Giorgi (36 st Doumbia), Cristiano (13 st Romeo), Feczesin All: Castori.

Arbitro: Sig. Doveri di Roma

Reti: 24 pt Di Donato aut. (L), 44 st Feczesin (A)

Spettatori 4107, osservato un minuto di silenzio in memoria di Luciano De Majo, giornalista de “Il Tirreno”, prematuramente scomparso in settimana.

Minuto 44 della ripresa, Walter “Monzon” Novellino già pregusta il bis e la conseguente candidatura del suo Livorno nella rosa delle partecipanti alla lotteria dei playoff promozione.

Poco importa che, dopo la scialba prestazione con il Novara, anche questa sera il Livorno abbia disputato una prestazione senza né capo né coda, specialmente nella fase di attacco, stanno arrivando altri tre punti e nel mondo del calcio questo conta.

La vittoria stava arrivando grazie ad un’autorete e l’Ascoli, giunto in terra labronica con il solo intento di difendersi, pareva ormai spacciato.

Immaginiamo anche il Presidente Spinelli a dire che finalmente la squadra amaranto aveva un vero allenatore e solo “cattivi consiglieri” avevano impedito l’esonero del “baffo di Preganziol“ Bepi Pillon almeno sei settimane prima.

Spinelli, ne siamo sicuri, si sarebbe tappato anche gli occhi di fronte ad una prestazione pari a quelle della gestione di “Mister Fair Play“, in quanto, a nostro modesto parere, nemmeno Mourinho riuscirebbe a far svoltare una squadra che presenta notevoli limiti strutturali.

Minuto 44 della ripresa, l’ex ragazzo prodigio dell’Arsenal Arturo Lupoli batte una punizione, Marino allunga il pallone in area amaranto e Feczesin batte De Lucia riportando Novellino e la sua truppa alla realtà.

Ci strappa un sorriso la pronuncia del marcatore del pareggio ascolano che ci riporta ai tempi del compianto Tonino Carino e dei mitici Cvetkovic e Arslanovic.

Renato Cignoni

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