Di Gianluca Di Maria
Una delle sessioni più deprimenti del calciomercato bianconero si è appena conclusa, la Juve almeno sulla carta ne esce ampiamente ridimensionata. Le fasce difensive non sono minimamente all’altezza, malgrado le premesse iniziali. Quelle offensive inadatte e pagate a carissimo prezzo (se Pepe verrà riscattato l’esborso sarà di 37 milioni escludendo Lanzafame), l’attacco è davvero povero, composto da soli 4 giocatori, tra i quali uno perennemente infortunato, uno di 36 anni e uno non utilizzabile in Europa fino a febbraio. Sempre se a febbraio questa Juve sarà ancora in Europa.
Analizziamo la composizione della rosa bianconera a distanza di qualche ora dalla chiusura del mercato, partendo dai portieri che sono tre. Visto l’infortunio di Buffon e la non affidabilità di Manninger l’acquisto di Storari, se pur caro, era necessario.
In difesa il problema sulle fasce è rimasto eccome, gli interventi apportati non sono all’altezza di una squadra come la Juve. I due titolari della scorsa stagione erano Caceres e Grosso, con Zebina, Grygera e De Ceglie di riserva. Sulla destra Caceres non è stato riscattato, Zebina svincolato, e quindi è stato preso Marco Motta, bravino, giovane, ma con evidenti limiti difensivi. Sulla sinistra Grosso non è stato ceduto per totale mancanza di acquirenti, ed è arrivato dall’Arsenal il giovane francese Armand Traorè. Ricordiamo che in questo ruolo è stato sacrificato Criscito, rientrato nel maxiscambio con Bari e Genoa.
Il quadro attuale è il seguente: Motta e Traorè titolari, i quali non hanno assolutamente chiaro cosa voglia dire difendere e Grygera e De Ceglie riserve con Grosso separato in casa. Ammesso sempre che De Ceglie sia da considerarsi un difensore.
I centrali titolari erano Cannavaro e Chiellini, con Legrottaglie, Ariaudo e all’occorrenza Caceres, ora accanto a Chiellini c’è Bonucci, con Legrottaglie e Rinaudo di riserva. Cannavaro è emigrato negli Emirati Arabi e Ariaudo è in comproprietà col Cagliari.
A centrocampo si contano 4 giocatori centrali,il nuovo schema non prevede più 3 mediani contemporaneamente in campo, ma solo 2. Sissoko, Felipe Melo e Marchisio sono confermati malgrado problematiche varie in più arriva Aquilani dal Liverpool e vengono ceduti Tiago, Poulsen, Almiron ed Ekdal. Candreva non viene riscattato.
Sulle fasce ne arrivano ben 4: Lanzafame, Pepe, Krasic e Martinez. L’acquisto dell’ex catanese lascia grosse perplessità visto che in quel ruolo si deve adattare e la spesa effettuata per acquistarlo appare eccessiva. E dal momento che se proprio si doveva adattare un giocatore in rosa c’era già Giovinco, malinconicamente sacrificato. Camoranesi è stato svincolato e Salihamidzic rimane in rosa allo stesso modo di come ci rimane Fabio Grosso, da separato.
In attacco i giocatori erano 5, ora rimangono in 4. Amauri, Iaquinta e Del Piero vengono confermati, Trezeguet malgrado tutte le dichiarazioni di facciata viene svincolato e Diego svenduto a pochi giorni dalla chiusura del mercato. Marotta è sicuro di portare a Torino Di Natale che però clamorosamente rifiuta e così in mezza giornata apre e conclude la trattativa con il Napoli per Quagliarella che sarà l’unico arrivo in quel reparto. Oggi si attendeva un altro importante arrivo, ma la trattativa con Borriello per circostanze ancora poco chiare salta e la Juve non riesce a chiudere né per Pazzini né per altri attaccanti.
Analizziamo la composizione della rosa bianconera a distanza di qualche ora dalla chiusura del mercato, partendo dai portieri che sono tre. Visto l’infortunio di Buffon e la non affidabilità di Manninger l’acquisto di Storari, se pur caro, era necessario.
In difesa il problema sulle fasce è rimasto eccome, gli interventi apportati non sono all’altezza di una squadra come la Juve. I due titolari della scorsa stagione erano Caceres e Grosso, con Zebina, Grygera e De Ceglie di riserva. Sulla destra Caceres non è stato riscattato, Zebina svincolato, e quindi è stato preso Marco Motta, bravino, giovane, ma con evidenti limiti difensivi. Sulla sinistra Grosso non è stato ceduto per totale mancanza di acquirenti, ed è arrivato dall’Arsenal il giovane francese Armand Traorè. Ricordiamo che in questo ruolo è stato sacrificato Criscito, rientrato nel maxiscambio con Bari e Genoa.
Il quadro attuale è il seguente: Motta e Traorè titolari, i quali non hanno assolutamente chiaro cosa voglia dire difendere e Grygera e De Ceglie riserve con Grosso separato in casa. Ammesso sempre che De Ceglie sia da considerarsi un difensore.I centrali titolari erano Cannavaro e Chiellini, con Legrottaglie, Ariaudo e all’occorrenza Caceres, ora accanto a Chiellini c’è Bonucci, con Legrottaglie e Rinaudo di riserva. Cannavaro è emigrato negli Emirati Arabi e Ariaudo è in comproprietà col Cagliari.
A centrocampo si contano 4 giocatori centrali,il nuovo schema non prevede più 3 mediani contemporaneamente in campo, ma solo 2. Sissoko, Felipe Melo e Marchisio sono confermati malgrado problematiche varie in più arriva Aquilani dal Liverpool e vengono ceduti Tiago, Poulsen, Almiron ed Ekdal. Candreva non viene riscattato.
Sulle fasce ne arrivano ben 4: Lanzafame, Pepe, Krasic e Martinez. L’acquisto dell’ex catanese lascia grosse perplessità visto che in quel ruolo si deve adattare e la spesa effettuata per acquistarlo appare eccessiva. E dal momento che se proprio si doveva adattare un giocatore in rosa c’era già Giovinco, malinconicamente sacrificato. Camoranesi è stato svincolato e Salihamidzic rimane in rosa allo stesso modo di come ci rimane Fabio Grosso, da separato.
In attacco i giocatori erano 5, ora rimangono in 4. Amauri, Iaquinta e Del Piero vengono confermati, Trezeguet malgrado tutte le dichiarazioni di facciata viene svincolato e Diego svenduto a pochi giorni dalla chiusura del mercato. Marotta è sicuro di portare a Torino Di Natale che però clamorosamente rifiuta e così in mezza giornata apre e conclude la trattativa con il Napoli per Quagliarella che sarà l’unico arrivo in quel reparto. Oggi si attendeva un altro importante arrivo, ma la trattativa con Borriello per circostanze ancora poco chiare salta e la Juve non riesce a chiudere né per Pazzini né per altri attaccanti.
Gianluca Di Maria
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