
Giuly, addio vicino
La differenza tra domanda e offerta per il prezzo del cartellino sarebbe
di circa cinquecentomila euro: la trattativa si può chiudere già oggi
di Piero Torri
ROMA - Il giorno di Ludovic Giuly. A Trigoria,
infatti, in giornata si presenterà, come
preannunciato ieri da una telefonata, il
direttore generale del Psg, monsieurs Philippe
Boindrieux. Viste le premesse, non è
neppure da escludere che oggi si arrivi subito
un accordo per la cessione del giocatore.
E’ solo una questione di prezzo, visto
che Giuly aveva chiesto alla Roma la possibilità
di tornare a giocare in Francia per
stare più vicino al figlio, la Roma gli ha fatto
la promessa di accontentarlo e c’è pure,
di fatto, già un accordo tra il giocatore e il
club francese sulla base di un contratto
biennale. Resta, dunque, da mettersi d’accordo
sul prezzo del cartellino
di Giuly che ha ancora
due anni di contratto con la
Roma. Il Psg, via stampa,
nei giorni scorsi aveva fatto
arrivare un’offerta due milioni
di euro. Se oggi a Trigoria
la ribadirà, l’affare
non si chiuderà perché la
Roma vuole almeno mezzo
milione in più per non correre
il rischio di fare una
minusvlenza rispetto ai tre
milioni e duecentomila euro
pagati un anno fa al Barcellona
diventati tre milioni e
seicentomila perché la Roma
deve ai catalani i quattrocentomila
euro inseriti in
una clausola del contratto che prevedeva,
appunto, un premio per il Barcellona in caso
di qualificazione diretta della Roma alla
Champions League. E’ chiaro, comunque,
che una differenza di cinquecentomila
euro non può rappresentare un ostacolo
in una trattativa di mercato. Quindi tutto fa
ritenere che se non proprio oggi, nel prossimo
futuro Giuly diventi un giocatore del
Psg. Con tanti, ricambiati, saluti alla Roma.
ESTERNO - E’ evidente che dopo la partenza
di Mancini e il probabile addio di Giuly,
nella Roma si crea un problema di pochi
esterni d’attacco a disposizione di Luciano
Spalletti. Anche per questo la preferenza
per l’attaccante è per un giocatore in grado
di giocare con più garanzie sulla fascia
piuttosto che al centro. A Trigoria per questo
ruolo non dispiace l’olandese Drenthe,
pure lui al Real Madrid, ma questa è
un’operazione con costi molto elevati: se il
club madridista non accetta la formula del
prestito oneroso, non se ne può fare niente.
In questi giorni, peraltro, per questo
ruolo di nuovo Giuly, stanno circolando
una marea di nomi, più o meno credibili.
Come, per esempio, quello di Di Michele
che sarebbe felicissimo di tornare a giocare
per Spalletti. Due nomi che sicuramente
piacciono a Trigoria sono quelli di Oba
Oba Martins, ex Inter, ora al Newcastle ma
con una grande voglia di tornare in Italia,
e anche quello del tedesco Podolsky, due
giocatori però che al momento hanno costi
fuori portata.
ANTUNES - Ieri è stato trovato
l’accordo tra Roma e
Lecce per il prestito del portoghese
Antunes. A Trigoria
arriveranno circa 250.000
euro (da scalare da Vucinic)
e sul contratto saranno fissate
le cifre per riscatto e
controriscatto. Tutto a posto?
Non ancora perché Antunes
si è preso ventiquattro
ore di tempo per dare una
risposta (alle spalle c’è il
Racing Santander), anche se
il Lecce gli ha fatto capire di
poter garantire centomila
euro in più di ingaggio.
OKAKA E CERCI - La coppia
offensiva della Primavera di qualche anno
fa, la prossima stagione potrebbe tornare
a giocare insieme. Dove? A Bologna.
Per Okaka si può dare già quasi la certezza,
per Cerci ancora no, anche se a
Bologna danno per certo l’arrivo del ragazzo
di Valmontone, pure se è ancora
alle prese con la riabilitazione per
un’operazione al crociato. E’ chiaro che
entrambi i ragazzi andranno a Bologna
in prestito. Ieri il sempre attivissimo ds
Daniele Pradè, ha chiuso anche alcune
trattative minori: Della Penna ed Erba
sono andati al Lanciano, Marsili al Modena,
Cafiero al Crotone. Infine, sempre
ieri, Arthur ha sostenuto le visite mediche
a Villa Stuart.
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