PASSI FALSI - Eppure la stagione era cominciata bene: sembra incredibile, ma la capolista della Liga un mese e mezzo fa era stata travolta dal Siviglia nel doppio confronto di Supercopa, con tanto di trionfo 5-3 al Bernabeu per gli scatenati andalusi. Poi, dopo aver alzato quel trofeo (il quinto in 15 mesi, quasi un record), sono iniziati i guai. C'è stata la tragedia che ha colpito Antonio Puerta, il difensore morto dopo essere crollato in campo il 25 agosto, durante il match col Getafe. Da quel momento, il Siviglia ha collezionato sconfitte: la Supercoppa europea è andata al Milan, in campionato ha battuto solo il Recreativo Huelva nelle ultime 5 gare e in Champions League è sì arrivata la qualificazione alla fase a gironi, ma anche una pesante batosta all'Emirates Stadium contro l'Arsenal.
ATMOSFERA - Il dramma di Puerta e della sua famiglia ha una portata infinitamente più ampia di quella che possono avere alcune prestazioni negative sui campi da calcio. E il "club nervionense", giustamente, non ha mai cercato giustificazioni legate alla scomparsa del suo giovane e forte difensore. Da quel maledetto 28 agosto, giorno in cui Antonio ha cessato di vivere, qualcosa però è cambiato. Non c'è più, e ci mancherebbe altro, quella spensieratezza che ha portato il Siviglia a fare spettacolo in giro per l'Europa. Quel gioco spumeggiante, fatto di attenzione tattica ma anche di un pochino di incoscienza, ora si vede raramente. E siccome ormai la squadra di Juande Ramos è rispettata e temuta come merita una grande del calcio internazionale, tutti gli avversari mettono in campo qualcosa in più. Qualcosa che Enzo Maresca e i suoi compagni non riescono a contrastare.
VERSO LEVANTE - Il centrocampista italiano, alle prese con un infortunio muscolare che lo tormenta da qualche settimana, ha una sua idea in proposito. E ne ha parlato con la stampa spagnola: "Chi pensa che possiamo ripetere le ultime due annate straordinarie si sbaglia - ha detto -. Nessuna squadra è in grado vincere così tanto e rivincere subito. La gente commenta quello che vede e fa bene, ma deve tener presente che le cose, nel calcio, non sono così facili. Ciò non significa che la rosa non abbia qualità: molti club hanno tanti campioni in organico e non riescono lo stesso a imporsi. Tutto ciò che dobbiamo fare è lavorare col massimo dell'impegno, solo così usciremo dalla crisi". Lui, Enzo, scalpita per dare una mano. Alla ripresa della Liga, tra una decina di giorni, dovrebbe essere a disposizione di Juande Ramos per la trasferta in casa del Levante. Si troverà di fronte tanti connazionali: Storari, Cirillo, Tommasi, Riganò e il nuovo tecnico De Biasi. E affronterà una formazione ultima in classifica con 1 punto, 3 gol fatti e 17 incassati. Se c'è una squadra più in crisi del Siviglia, quella è proprio il Levante. Chi vince si rilancia, chi perde sprofonda.
Da gazzetta.it
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