Sì Rudi, il derby si vince

Sì Rudi, il derby si vince

Di Fabrizio Landolfi

Determinazione, concretezza, qualità e sangue freddo, almeno quanto basta per non farsi sopraffare da quell’ansia che le gare più sentite creano. Questo abbiamo visto nella Roma che domenica scorsa ha fatto suo il derby, due anni e mezzo dopo l’ultima vittoria contro la Lazio.
I giallorossi stavolta hanno messo in campo carattere e fame di risultato, ovvero quello che era mancato nelle precedenti sfide contro i rivali cittadini, su tutte quella che ai biancocelesti ha portato la Coppa Italia. Da allora ad oggi, pur essendo passato poco tempo, sono cambiati diversi giocatori, ma soprattutto è cambiata la mentalità del gruppo. Rudi Garcia ha trasmesso ai suoi lo spirito di chi resta umile ma non vuole lasciare per strada nulla, di chi non ha paura di soffrire in campo ed è convinto di farcela. Il tecnico francese lo aveva detto, alla vigilia dell’attesissima sfida con la Lazio: “un derby non si gioca, un derby si vince”. Chi aveva scambiato queste parole per dichiarazioni di circostanza è stato smentito: in campo la Roma ha badato poco alla forma ed ai tecnicismi, puntando decisamente a cercare il gol. Gli uomini di Garcia hanno attaccato e difeso tutti insieme, mostrando quella fame che non vedevamo da tanto tempo. I derby, soprattutto quelli romani, sono sempre delle partite molto tirate, tese e poco spettacolari dal punto di vista tecnico, ed è stato così anche domenica allo stadio Olimpico. Ma la Roma ha combattuto per 90 minuti, attaccando la metà campo avversaria da ogni punto, facendo tanto pressing sulle palle alte, soprattutto da parte della difesa, alle prese con un avversario pericoloso come Klose, e tanti raddoppi di marcatura. Si è confermata la tendenza a giocare meglio nel secondo tempo, rispetto al primo, che per il momento sembra essere un “marchio di fabbrica” della Roma di Garcia. Eppure su 4 giornate di campionato, sono arrivate 4 vittorie. Questo Roma-Lazio è stata anche la sfida tra due allenatori, Garcia e Petkovic, molto bravi a trasmettere la loro mentalità alle squadre. Due uomini decisi ma anche molto sportivi e signorili: nessuna polemica, nessun botta e risposta velenoso a distanza. Vanno fatti i complimenti anche all’allenatore della Lazio, che ha dimostrato di saper perdere, senza cercare alibi. Tornando a noi, stavolta dobbiamo applaudire Federico Balzaretti, autore del gol che ha sbloccato la gara su cross di Francesco Totti. Il terzino romanista ricorderà per sempre questo derby, in cui ha avuto l’immensa gioia del gol, ma non solo: Balzaretti finalmente ha giocato come ci si aspetta da un giocatore esperto come lui, migliorando molto sui cross e sugli inserimenti in attacco. Per Garcia, la sua maglia da titolare non è in discussione, quindi possiamo solo augurarci che l’ex palermitano continui così, dopo una stagione, quella passata, piuttosto deludente. Decisivo anche Maicon, che nel derby ha giocato davvero dappertutto, senza mollare un pallone e scambiando spesso con Totti: questa squadra aveva bisogno di calciatori del livello del brasiliano e di Strootman, soprattutto per crescere dal punto di vista della personalità e dell’esperienza. 
Non c’è molto tempo per festeggiare questa agognata, e meritata, vittoria contro la Lazio: stasera la Roma torna già in campo, a Genova contro la Samp allenata da Delio Rossi. Un’altra prova difficile da superare, contro una squadra che sta vivendo un inizio di stagione ben poco felice, soprattutto a causa della pesante sconfitta nel derby contro il Genoa. Il tecnico giallorosso, con molta probabilità, si affiderà alla stessa formazione di domenica: una formazione in cui manca una prima punta vera, un punto di riferimento nell’area avversaria. Capitan Totti, come sempre, gioca piuttosto lontano dalla porta avversaria, mentre gli altri attaccanti agiscono per lo più sulle fasce laterali. In questo, la Roma attuale ricorda vagamente quella di Spalletti, sebbene il modulo tattico sia diverso. A Marassi i giallorossi andranno a caccia della quinta vittoria consecutiva, su cinque gare giocate: sono punti che a fine stagione, qualunque obiettivo si insegua, possono pesare molto. 

Fabrizio Landolfi
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