Mauri: colpevole o innocente?

Mauri: colpevole o innocente? 

Di Marco Cannaviccio

Il primo grado di giudizio si è espresso e, come spesso accade, invece di chiarire la situazione, ha creato ancora più confusione nella testa di noi poveri comuni mortali. Ma veniamo ai fatti: a Mauri veniva imputato dall’accusa (capitanata da Palazzi) il fatto di aver truccato due partite, Lazio-Genoa e Lecce-Lazio, insieme ad un suo vecchio amico (Zamperini) e di aver quindi collaborato con la cosiddetta banda degli zingari, i quali gestivano effettivamente un giro di scommesse volte poi a truccare partite. Le indagini vanno avanti due anni, Mauri viene anche arrestato per qualche giorno, l’accusa chiede 4 anni e mezzo di squalifica; di fronte ad uno scenario del genere tutti noi che conosciamo un po’ come funziona la giustizia sportiva abbiamo pensato che sino al terzo grado di giudizio, ovvero il tanto discusso TNAS che a quanto pare fa sconti a mezzo mondo, le sentenze sarebbero state molto favorevoli all’accusa come spesso accade nei processi sportivi. E’ bene specificare difatti, che mentre nella giustizia ordinaria vige la legge del ‘’provare la colpevolezza, sino ad allora sei innocente’’, la giustizia sportiva lavora in modo totalmente diverso: non servono prove per condannare, ma bastano indizi. In poche parole se in un processo sportivo ci sono forti indizi a tuo carico, o sei in grado di provare la tua estraneità ai fatti, oppure vieni condannato (si parla sempre dei primi due gradi, il TNAS come detto fa molti sconti) anche senza prove certe. Ebbene in tutto ciò, quando il primo grado emette la sua sentenza, avviene l’impensabile: decade l’illecito, solo una omessa denuncia a carico di Mauri con conseguente squalifica di soli sei mesi rispetto ai quattro anni e mezzo chiesti dall’accusa. Ora, una sentenza del genere in primo grado è alquanto singolare ed ha tre possibili spiegazioni: 

  • Mauri è realmente innocente, non ha fatto nulla e quindi i prossimi gradi di giudizio dovranno far cadere anche l’omessa denuncia. 
  • Mauri ha truccato le partite, ma è stato talmente bravo (lui e tutti gli altri che in tal caso vi hanno partecipato) da nascondere il tutto talmente bene da rendere praticamente impossibile trovare prove o anche indizi realmente probanti di ciò che è avvenuto. 
  • Palazzi e i suoi collaboratori sono degli incompetenti e in due anni non sono stati capaci di portare lo straccio di una prova che sia una, nonostante avessero tutti i mezzi a loro disposizione per riuscirci. 

Non si scappa, come la rigiri la rigiri alla fine la soluzione è in una di queste tre ipotesi, punto. Per analizzare oggettivamente la situazione chi vi scrive, prima di informarsi e leggere il più possibile su atti, accusa e memorie difensive, è tornato indietro nel tempo con la memoria per rivivere quelle partite incriminate. A memoria quello che ricordo io fu che, per quanto riguarda Lecce-Lazio non ebbi nessuna strana sensazione, mentre diverso fu il discorso per Lazio-Genoa, dove (lo ricordo come se fosse ieri) nel secondo tempo ebbi la netta sensazione sino al secondo gol del Genoa, che la Lazio si fosse letteralmente fermata e aspettasse solo un gol da parte dei liguri, cosa poi avvenuta, per chiudere la partita. Ripeto, queste sono solo sensazioni vissute al tempo da chi vi scrive, quindi contano meno di zero, ma quando una persona assiste ad un numero indefinito di partite all’anno e durante una di queste si accorge di movimenti strani da parte di entrambe le squadre (perché anche il Genoa ricordo benissimo prese a giocare con più insistenza sul 4-1 per poi rifermarsi di colpo sul 4-2) tanto da fargli esclamare in presa diretta ‘’ce l’abbiamo fatta a farli segnare, pare che lo abbiamo fatto apposta’’, quando poi proprio questa partita viene incriminata, resta difficile credere che non sia davvero successo nulla di illecito. Naturalmente queste sono solamente sensazioni personali, ma aggiunte al fatto che Mauri e Zamperini abbiano avuto uno scambio di sms alquanto strano e notevole il giorno prima della suddetta partita (si parla di tipo 82sms) aumenta fortemente i sospetti sul calciatore brianzolo. In tutto ciò bisogna anche notare come si sia mossa l’accusa e cioè bisogna riflettere su come sia possibile che il signor Palazzi, se davvero ci fu un illecito non sia riuscito a portare nulla di nulla in aula tanto da essere totalmente smentito fin dal primo grado di giudizio. Palazzi non ha prove, solo piccolissimi indizi, quasi insignificanti: ha parlato dei numerosi sms che si sono scambiati Mauri e Zamperini (indizio però assai frivolo visto che i due erano amici da tempo, si sentivano spesso e dopo due settimane sarebbero andati in vacanza insieme, quindi è stato un gioco da ragazzi per la difesa smontare questo piccolo indizio); ha anche portato la prova che uno di questi zingari, grazie alle celle telefoniche, sappiamo essere stato a Formello e dopo dodici minuti dalle parti dell’albergo del Genoa, ma anche questo è un indizio molto altalenante dato che le celle telefoniche non sono sempre precisissime e andare in dodici minuti da Formello all’allora sede del Genoa è pressoché impossibile, quindi anche questa prova se cosi vogliamo chiamarla è caduta miseramente. Altro fatto inquietante, in due anni di indagini Palazzi non è riuscito a scovare nessun movimento sospetto di denaro che possa essere ricondotto a Mauri o Milanetto (imputato del Genoa) e, cosa questa davvero assurda, non ha nemmeno mai fatto menzione di possibili altri calciatori coinvolti nella vicenda. Questa è una cosa inaudita e che fa cadere le braccia a chi credeva fermamente nell’accusa, dato che (e ci arriverebbe anche un bambino) nessuna partita di calcio può essere truccata da solo due uomini in campo su ventidue; se qualcosa di illecito è avvenuto, almeno tre-quattro calciatori per squadra dovevano sapere, ma anche su questo Palazzi non ha trovato nulla. Di fronte ad un impianto accusatorio cosi fragile anche il primo grado della giustizia sportiva ha dovuto alzare bandiera bianca, potendo solo attaccarsi al fatto che Zamperini e Mauri fossero molto amici per giustificare l’omessa denuncia ragionando sul fatto che (frase semplificata per rendere chiaro il concetto) ‘’se siete cosi amici e vi sentite sempre, dovevi sapere che il tuo amico Zamperini stava in questo giro e dovevi denunciarlo’’. Questo è tutto quello che è uscito fuori finora, niente di più, niente di meno. Ma alla luce di tutte queste informazioni, tornando alla nostra domanda principale, quale è la verità secondo voi, quale delle tre ipotesi sopra citate secondo voi corrisponde a verità? Personalmente credo che dare una risposta con assoluta certezza sia impossibile per tutti noi e chiaramente ognuno ragionando con la propria testa darà un giudizio diverso alla vicenda; per come la vedo e l’ho vissuta io, tenderei più ad escludere la totale estraneità di Mauri nella vicenda, sia per le ‘’sensazioni personali’’ descritte in precedenza, sia perché a fine campionato di partite aggiustate ce ne sono state e ce ne saranno sempre una miriade e contrastare questo fenomeno è ahimè pressoché impossibile: ricordo un Livorno-Udinese in cui Lucarelli lottava per vincere la classifica cannonieri mentre l’Udinese doveva vincere per esigenze di classifica, risultato 4-5 con 4 gol di Lucarelli; o quando Zeman abbandonò la panchina del Lecce contro il Parma perché secondo lui i suoi giocatori si erano accordati con gli avversari e in campo non seguivano le sue disposizioni, tanto per citare due esempi. Da amante del calcio continuerò sempre a sperare che queste cose possano cessare di avvenire e che si possa vincere o perdere sul campo, mentre che se un addetto ai lavori viene sorpreso a compiere qualcosa di illecito venga no squalificato ma radiato a vita, perché non c’è cosa peggiore che lucrare sulla passione e i sacrifici della gente. Purtroppo ad oggi c’è invece da constatare il fatto che chi si vende le partite ( e non si parla della vicenda Mauri, ma di tanti altri processi avvenuti in passato arrivati al terzo grado di giudizio) lo può continuare a fare senza problemi dato che, per essere condannati bisogna proprio farla grossa, altrimenti il rimedio, lo sconto e il classico finale alla ‘’volemose bene’’ lo si trova sempre. 

Marco Cannaviccio
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