Italia - Spagna: Azzurri senza Balotelli, l'impresa è difficile

Italia - Spagna: Azzurri senza Balotelli, l'impresa è difficile

Di Fabrizio Landolfi

Giovedì sera la nazionale italiana, guidata da Cesare Prandelli, giocherà la semifinale di Confederations Cup contro la Spagna campione d’Europa e del mondo, allo stadio Castelao di Fortaleza.


Gli azzurri sono chiamati a compiere un’impresa davvero difficile, di fronte agli stessi avversari con cui un anno fa persero 4-0, nella finale di Euro 2012. Quella spagnola è ancora la nazionale più forte del mondo, come sta dimostrando anche in questa Confederations Cup: tralasciando il 10-0 rifilato a Tahiti, un avversario che oggettivamente non poteva competere a tali livelli, gli uomini di Del Bosque hanno superato piuttosto agevolmente una squadra ostica come l’Uruguay, per poi vincere 3-0 contro la Nigeria di Stephen Keshi. Giocare contro questa Spagna è difficile a priori, ma l’Italia di Prandelli ha anche avuto la sfortuna di perdere Mario Balotelli, un suo punto di riferimento fondamentale. L’attaccante si è fermato a causa di un infortunio alla coscia, che non gli consentirà di giocare nemmeno la partita successiva, ovvero la finale in caso di vittoria sulla Spagna, o la finale per il terzo posto in caso di sconfitta, da disputare contro la perdente tra Brasile ed Uruguay. Balotelli verrà sostituito da Gilardino, un giocatore di cui il c.t. ha grande considerazione: fu proprio lui a lanciarlo, quando era alla guida del Parma, e lo allenò anche nella Fiorentina. Gilardino è un centravanti esperto, opportunista ed abile di testa, ma ha caratteristiche ben diverse da quelle di Balotelli: ad esempio non può reggere l’attacco da solo, facendo a sportellate con la difesa avversaria come fa il SuperMario del Milan. Tuttavia, l’utilizzo di Gila è ora l’unica alternativa per Prandelli, che non ha portato in Brasile il romanista Osvaldo per via del famoso codice etico (il giocatore ha avuto un pesante screzio col suo allenatore Andreazzoli), ha dovuto rinunciare agli indisponibili Pazzini e Giuseppe Rossi, ed ha scartato Di Natale e Matri dopo aver tolto dal giro della nazionale Antonio Cassano. Quest’ultima è stata una scelta molto discutibile, ma seppure il giocatore fosse ancora in azzurro, non essendo una prima punta non potrebbe comunque prendere il posto di Balotelli. 


E’ evidente che l’Italia parta sfavorita in questa semifinale contro le Furie Rosse, ma non può e non deve darsi per vinta prima del tempo. La formazione con cui gli azzurri scenderanno in campo a Fortaleza, per il momento è un vero rebus; Cesare Prandelli dovrà fare a meno anche di Ignazio Abate, infortunatosi a causa di un fallo del brasiliano Neymar, mentre Pirlo e Montolivo dovrebbero essere pronti per giocare. Meno chiara è la situazione di Stephan El Shaarawy, che ha già giocato per venti minuti contro il Brasile, nonostante prima della gara venisse dato per indisponibile. Per contrastare la Spagna, il c.t. potrebbe passare alla difesa a tre “made in Juventus”, con Barzagli, Bonucci e Chiellini in linea davanti a Gianluigi Buffon, schierando poi un centrocampo a quattro con Maggio, Pirlo, De Rossi e Giaccherini, e la coppia Candreva-Marchisio sulla trequarti alle spalle di Alberto Gilardino. Sembra essere questa, la soluzione che ha più probabilità di essere scelta. Tuttavia, sarebbe interessante anche vedere un’Italia più spregiudicata e tendente all’attacco: se El Shaarawy è in grado di giocare dall’inizio merita fiducia, viste le ottime qualità tecniche del giovane milanista. Ad esempio, Prandelli potrebbe confermare la difesa a quattro davanti a Buffon, con Maggio, Barzagli (o Bonucci), Chiellini e De Sciglio, lasciare in panchina uno tra Montolivo e Marchisio, mettendo l’altro a centrocampo insieme a De Rossi e Pirlo, e schierare sulle fasce Giaccherini ed El Shaarawy, in veste di esterni offensivi, con Gilardino prima punta. Un’altra possibilità da valutare è quella del 4-2-3-1, con gli stessi quattro giocatori in difesa, Pirlo e De Rossi in mezzo al campo ed un trio inedito formato da Giaccherini, Marchisio ed El Shaarawy sulla trequarti, alle spalle di Gilardino. Tutto dipenderà da quanto vorrà scoprirsi e rischiare Cesare Prandelli, di fronte ad un avversario pericoloso come la Spagna di Del Bosque. Per quanto riguarda le Furie Rosse, anche Del Bosque ha dei dubbi: Fabregas e Soldado hanno accusato problemi fisici dopo la gara vinta contro la Nigeria, quindi difficilmente li vedremo in campo dall’inizio, mentre per il ruolo di prima punta sono in lizza Fernando Torres e David Villa. Probabilmente il c.t. spagnolo schiererà Victor Valdes tra i pali, Arbeloa, Sergio Ramos, Piquè e Jordi Alba in difesa, il trio del Barcellona Xavi-Busquets-Iniesta a centrocampo, Pedro e David Silva sugli esterni e Fernando Torres, favorito su Villa, al centro dell’attacco. 

Fabrizio Landolfi
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